«Even if the desert becomes cracked
No matter who shakes this world»«Tae ho detto di stare fermo!» la risata cristallina del ragazzo più piccolo si liberò tra le quattro mura della stanza 15B. Taehyung era riuscito a convincere le guardie dell'isolamento a far riportare Jungkook nella sua stanza dal momento che avevano superato il periodo di pericolo. Continuava a non prendere medicine, anche perché non avevano davvero più problemi, ma il signor Jung si era rifiutato di lasciarlo andare. Oramai con quello scatto d'ira si erano bruciate tutte le possibilità di andare via di lì.
«Ma sono fermo!» esclamò Taehyung ridendo insieme al suo ragazzo. I suoi occhi brillavano di una luce di gaiezza pura, era da tanto che non si sentiva in quel modo.
«Non è vero! Ah seriamente» protestò Jungkook sospirando pesantemente. Sbatté il taccuino sul letto guardando male il maggiore seduto sulla solita sedia quella volta spostata sotto la piccola finestra. «Lo vuoi o no questo disegno?».
Taehyung sorrise divertito amando infastidire il suo amato, senza mai superare la soglia del limite ovviamente. «Sì, lo voglio» rispose in tono solenne facendo ridere sotto i baffi il ragazzo.
«Allora sta' fermo, per l'amor di Dio» borbottò il corvino tornando a posare lo sguardo sul disegno quasi completato, mancavano solamente gli ultimi dettagli.
«Jungkook sono su questa sedia da un'ora, le mie chiappe iniziano a chiedere pietà sai? E poi voglio stare con te! Perché non mi fai stare con te?» si lamentò il ventiseienne sembrando piuttosto un bambino di dieci anni con un adorabile broncio sulle labbra scure.
«Prima fammi finire il ritratto e poi potrai stare con me quanto vuoi» mormorò l'altro ragazzo concentrato a muovere velocemente la matita sul foglio per definire le ombre. I suoi disegni non facevano per niente giustizia alla vera bellezza di Taehyung che si poteva ammirare solo dal vivo ma era piuttosto fiero di come riusciva a ritrarlo.
«Io preferisco stare qui con te», Jungkook sobbalzò per lo spavento lasciando cadere a terra il taccuino. Si girò di scatto notando Taehyung dietro di lui che sorrideva allegramente come se niente fosse.
«Kim Taehyung» asserì assottigliando lo sguardo e stringendo le labbra piccole.
Il ragazzo –con i capelli che si avvicinavano ad un arancione orribile- sorrise angelicamente sbattendo le ciglia. «Sì?».
«Sei un caso perso» borbottò Jungkook scuotendo la testa e spintonandolo giocosamente. Il maggiore rise cadendo sul letto portandosi le mani sulla pancia che vibrava per le risate.
«Lo so bene tesoro» gli strizzò un occhio accogliendolo tra le sue braccia quando posò la testa sul petto di Taehyung.
«Volevo davvero farti un ritratto» Jungkook sporse il labbro inferiore alzando lo sguardo sul più grande il quale lo stava guardando dolcemente.
«Ma ne hai tantissimi di me! Potrai finirlo più tardi, promesso. Ora voglio dedicarmi un po' a te, posso?» sorrise dandogli un bacio sulla guancia.
«Va bene» sbuffò Jungkook fingendosi scocciato. Chiuse gli occhi sentendo le mani del suo ragazzo nei propri capelli e sorrise. «Sai, quasi credevo che non sarei più tornato qui dentro. Odio ammetterlo ma mi era mancata questa stanza, con tutto il suo bianco nauseante. Sempre meglio della stanza dell'isolamento comunque».
«Convincere le persone a fare qualcosa qui dentro è sempre un'impresa ma posso vantarmi della mia testardaggine a questo punto» rise Taehyung abbassando il viso per mordere appena il naso rotondo di Jungkook.
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Talk | 태국
Fiksi PenggemarNon erano vere le voci nella sua testa, ma gli sussurravano cose orribili. Non erano vere le cose che vedeva, ma vedeva cose spaventose. Lo facevano impazzire, gli toglievano il sonno, lo facevano soffrire. Jungkook non era più il ragazzino sorriden...