36. Resta con me

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«This morning I woke up still dreaming
With memories playing through my head»

Il giorno per niente atteso dai due amanti era purtroppo arrivato. Il 1 aprile. Jungkook ricordava che da ragazzino si divertiva a fare scherzi innocenti ai suoi genitori e a qualcuno dei suoi amici. Avrebbe tanto voluto che anche Taehyung gli avesse fatto un pesce d'aprile dicendo di doverlo lasciare per poi rivelare che era tutta una farsa. Lo voleva davvero tanto, però sapeva che non sarebbe mai accaduto.

Taehyung non era un attore e non poteva fingere di star male. Nelle notti precedenti ricordava di averlo sentito piangere quando credeva che lui stesse dormendo. A Jungkook si era profondamente spezzato il cuore e spesso aveva cercato di confortarlo finendo solo per piangere insieme a lui.

La pioggia quel giorno non si era fatta vedere minimamente e non si sarebbe fatta vedere per il resto della giornata. Il corvino avrebbe preferito la pioggia o anche un uragano solo per non sentirsi da solo nel suo dolore, solo per avere la scusa di essere accompagnato anche dal tempo grigio.

Al contrario il sole brillava e non era coperto da una sola nuvola bianca o grigia, era come se Dio volesse prendersi gioco di lui facendo capitare un tempo quasi impeccabile in una giornata da dimenticare.

«Hey non voglio passare il mio ultimo giorno con te a vederti così triste» disse Taehyung accarezzandogli dolcemente i capelli.

Jungkook sorrise amaramente tirando su col naso. «Come faccio a non essere triste proprio oggi, Tae? Tu te ne andrai e io tornerò ad essere solo come una volta. Torneranno a maltrattarmi e non avrò nessun appiglio» brontolò con la voce impastata dalle lacrime.

«Sono sicuro che Jimin e Yoongi saranno pronti ad aiutarti, devi solo accettare il loro aiuto. E se vorrai un appiglio lo avrai lo stesso: potrai pensare a me sempre e avrai tutti i miei disegni per ricordarti il mio volto» Taehyung parlò con dolcezza, confrontandolo. Il maggiore era stato troppo male nei giorni precedenti dunque l'ultimo giorno voleva ricordarlo con un sorriso sul viso e non con la disperazione di chi sapeva di non poter più vedere negli occhi la sua dolce metà.

«Jimin» Jungkook rise sarcasticamente passandosi le mani sulle guance guardando quasi con disprezzo la colazione che aveva davanti. «Non ancora lo perdono per quello che ci ha fatto». Non molto tempo dopo la brutta notizia Jimin aveva confessato le sue colpe in lacrime dopo aver capito quale danno aveva combinato.

«Ma dovrai farlo. Kookie sai che non è stata colpa sua, Jimin ha l'innocenza di un bambino. È stato l'uomo il colpevole perché sapeva che sarebbe bastato poco per farlo parlare» sospirò Taehyung dandogli un bacio sullo zigomo.

«Lo perdonerò quando me la sentirò. Non voglio separarmi da te» continuò accoccolandosi alla sua spalla prima di abbracciare stretto il suo ragazzo, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.

«Neanche io lo voglio» Taehyung scosse la testa dandogli un bacio sulla fronte. «Ti prometto che oggi passeremo la giornata più felice di sempre, okay? Ed inizia adesso. Sbrigati a mangiare così vai a farti una doccia ché poi andiamo un po' fuori» gli sorrise dolcemente.

«Non allontanarti da me neanche un secondo oggi, d'accordo?» disse Jungkook prendendo il vassoio con la colazione iniziando a mangiare anche con un po' di stizza. Aveva lo stomaco chiuso e non aveva la minima voglia di ingerire cibo.

Taehyung annuì alzando il mignolino per incastrarlo con quello del minore. «Prometto di non lasciarti un secondo da solo oggi» annunciò solennemente facendo toccare i loro pollici per sigillare la promessa.

Jungkook riuscì ad accennare un sorriso mentre lo guardava con occhi scintillanti. «Lo sai che rimarrai per sempre nel mio cuore, vero? Sei la cosa più bella che mi sia capitata da quando sono qui».

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