19. Ninna nanna

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«I like that you're broken
Broken like me
Maybe that makes me a fool»

Taehyung sbatté più volte le palpebre non molto certo se le sue orecchie gli avevano giocato un brutto scherzo o se era la realtà. La voce gli si bloccò in gola di colpo e boccheggiò cercando di dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma venne fuori solo un verso strozzato ed incredulo.

Lentamente si girò verso Jungkook il quale lo stava guardando in totale imbarazzo con le guance tinte di rosso come i capelli del maggiore. Il medico sentiva di essere stato catapultato in un altro universo parallelo. Stava per caso sognando? Erano davvero uscite dalla bocca di Jungkook quelle parole?

La sua voce non era esattamente come se l'era immaginata ma si ritrovò ad ammettere che era stupenda: non troppo roca, non profonda come la sua ma matura e incredibilmente dolce. Quelle parole iniziarono a rimbombargli nella testa a ripetizione, come quando si mette in loop la propria canzone preferita per ascoltarla fino allo sfinimento.

Grazie Taehyung, grazie di tutto.

Oh ed il suo nome suonava così bene con quella voce, come zucchero filato che si scioglieva sulla lingua. Taehyung non riusciva proprio a capacitarsene. Non fece neanche caso a come i suoi occhi si erano velati leggermente di lacrime ed il suo cuore scalpitava con la cadenza degli zoccoli di un cavallo sull'asfalto. Non era il momento di preoccuparsi della sua reazione, non credeva neanche che se ne sarebbe preoccupato in futuro a dire il vero. Era semplicemente preso da un'immensa felicità.

Jungkook dal suo canto stava morendo lentamente sprofondando nel suo imbarazzo: guardava Taehyung lì in piedi davanti a lui che lo fissava a bocca spalancata senza dire una parola. Era stupore negativo o stupore positivo? Non avrebbe dovuto parlare? Forse non gli piaceva la sua voce, forse lo preferiva in silenzio, forse non era stato il momento adatto per parlare, forse avrebbe dovuto dire qualcosa di più intelligente per sorprenderlo.

«Taehyung ti prego di' qualcosa» sussurrò in tono supplicante sentendo il sangue affluire in tutto il viso non concentrandosi solamente sulle guance. Vide il maggiore compiere un paio di passi verso di lui e lentamente un sorriso enorme si fece spazio sulle sue labbra a cuore.

«Non fermarti, per favore continua» aveva sussurrato Taehyung subito dopo con una voce flebile ché se non ci fosse stato quel silenzio nella camera sicuramente non sarebbe riuscito a farsi sentire.

Jungkook strinse le labbra per soffocare un sorriso che uscì lo stesso a metà. Abbassò lo sguardo sulle proprie mani che stavano martoriando la coperta e si mordicchiò il labbro inferiore prima di sbuffare una risata e parlare nuovamente. «Stai avendo una reazione esagerata» mormorò.

Sobbalzò quando sentì un gridolino fuoriuscire dalle labbra di Taehyung il quale iniziò a battere le mani con foga compiendo qualche saltello. «Stai parlando! Oh mio dio mi stai parlando! Giuro che se adesso mi sveglio su quella sedia mi prendo a schiaffi» esclamò spalancando gli occhi e puntando l'indice contro la sedia accanto al letto. «E non sto assolutamente esagerando! Jungkook mi hai appena parlato dopo quattro mesi! Hai idea di cosa significa questo?! È un enorme, mastodontico, gigantesco passo! Significa che ti fidi di me a tal punto da parlarmi! Perché sai che non giudicherei quello che diresti» Taehyung in preda all'euforia iniziò a parlare velocemente camminando da una parte all'altra della stanza stordendo per un attimo i sensi di Jungkook.

«Sì ma ti prego non farne un affare di Stato, mi metti in imbarazzo» borbottò il corvino avvolgendosi maggiormente nella calda coperta beige.

«Guarda, ho i brividi!» urlò Taehyung ignorando totalmente le parole dell'altro per mettergli sotto al naso il suo braccio dove i peli erano dritti simboleggiando la pelle d'oca che aveva.

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