*Saint*
Non era possibile, stava facendo solo il difficile, sarebbe tornato di sicuro da me, mi stava facendo un dispetto.
La mia unica certezza non poteva crollare, Zee non poteva essersi mosso senza di me.
Provai a chiamare e richiamare.
Chiamai a tutte le ore, tutti i giorni seguenti senza ottenere risultati allora presi la decisione di parlare con quella merda del suo amico.Tommy: cosa c'è? Ho risposto solo....
Lo interruppi subito.
Saint: dimmi dov'è Zee.
Tommy: oh, ma guarda, ci siamo svegliati?
Saint: dove cazzo si trova?
Tommy: non lo so, e se anche lo sapessi non te lo direi.
Zee finalmente sta andando avanti, lascialo in pace.Attaccò.
"Stava andando avanti".
Cosa significava? Che voleva dire?
Sentii la rabbia impossessarsi di tutte le mie fibre vitali, avrei voluto sfracellare il cellulare contro il pavimento, l'unica cosa che mi frenò era il pensiero che avrei perso tutte le nostre foto e il suo numero.
Vomitai tutta la sofferenza che non accettavo, riversai fuori tutto quello che avevo in corpo, la bile acida mi bruciava la gola.
Piuttosto che continuare a vivere senza di lui avrei preferito non farlo.*Zee*
Il giorno seguente Bas non si presentò.
Era quasi la vigilia e non avevo avuto neanche il tempo per prendergli un regalo.
Ero preoccupato, le lancette del mio orologio andavano avanti ma di lui neanche l'ombra.
Decisi di andare al piccolo appartamento e bussai ripetutamente, ero certo di aver sentito dei rumori quindi era in casa.
A stento riuscì ad aprirmi la porta, svenne davanti ai miei occhi.
Sentii il tonfo della sua testa contro il suolo freddo, aveva le guance completamente infuocate ed era tutto sudato.
Sentii la mia debole anima lasciare il mio corpo, sgranai gli occhi aprendo velocemente la porta che lui aveva lasciato socchiusa e corsi verso il suo minuto corpo.
In quel momento del passato, di Saint, del giorno precedente, non me ne importava un cazzo.
Il cuore mi sembrò uscire dal petto.
Lo toccai e sentii la sua fronte, era bollente.
L'ansia prese il sopravvento su tutto, se non fossi arrivato come avrebbe fatto? Non volevo neanche immaginarlo.
Lo abbracciai ripetutamente, era privo di sensi e cercai di rinvenirlo, quasi non mi usciva la voce nel chiamarlo, mi sussultarono le mani mentre tentavo di accarezzarlo spostando la frangia blu.
In quel momento di merda, quando mi sembrò che lo stessi perdendo, capii quanto lo velessi al mio fianco, sempre.
Tentai di metterlo a letto, ero agitato non sapevo come muovermi, non conoscevo la sua casa nè dove prendere ciò che mi serviva.
Non apriva gli occhi per la forte febbre, sentivo dei lamenti flebili provenire dalle sue labbra disidratate, delirava.
Prima di fare qualunque cosa decisi di prendere le chiavi dal tavolo e recarmi in farmacia a comprare tutto quello che mi capitava a tiro.
Aprii di scatto la porta ma mentre uscivo lo guardai, era sofferente e ansimava, non riusciva a respirare.
Mi sarei tolto anche un polmone pur di farlo tornare in salute.
Era tutta colpa mia.Zee: torno subito.
Dissi queste parole più alla casa che a lui, strinsi quella maniglia come avrei voluto stringere il mio stesso collo per tutto quello che gli stavo facendo passare.
Non ero certo potesse sentirmi anche se udii un "mh".
Forse me lo ero immaginato.
Tornai con molti medicinali e qualcosa da mangiare, mi ero fatto spiegare bene dal farmacista cosa fare anche se avevo fretta di tornare per vedere se migliorava.
Era infracidato di sudore.
Gli sfilai delicatamente il maglione bianco facendolo appoggiare a me.
Mentre pulivo la sua schiena con un asciugamano inzuppato d'acqua gelata lo sentii fremere al mio tocco.Zee: shh, non è niente. Sono qui.
Bas: Zee, sei tu?
Farfugliò qualcosa che non capii mentre guardavo per la prima volta il suo corpo.
Chiazze rosse erano presenti ovunque, forse foghi dovuti alla febbre, notai una piccola cicatrice sul fianco destro e sul costato, a sinistra, un tatuaggio quasi invisibile, fatto con inchiostro bianco, sembrava una farfalla ma non ne ero sicuro.
Bas era un bel ragazzo ma ora, ai miei occhi, diventò meraviglioso nella sua imperfezione.
I sensi di colpa, i sentimenti negativi passarono in secondo piano davanti la visione che mi si presentava.
Tracciai con la mano libera lunghe linee sul suo petto, le dita nervose non osavano premere di più per paura che sentisse dolore da qualche parte.
Mi vergognai di pensare certe cose mentre lo taccavo, non credevo possibile neanche lontanamente che un'altra persona all'infuori di Saint mi avrebbe fatto quell'effetto, eppure adesso c'era Bas.
Non potevo farlo mentre era influenzato...
Non potevo avvicinarmi, eppure lo feci, sentii l'irrefrenabile voglia di sfiorare le sue labbra, l'ultima volta era durato troppo poco.
Sfregai il mio naso contro il suo, il fiato pesante aveva il sapore di sigaretta bruciata, potevo sentirlo nella mia bocca.
Mi avvicinai sempre di più fino a quando lui ebbe un conato di vomito e senza preavviso si alzò, scontrandosi con la mia fronte e vomitandomi addosso.
Beh me lo meritavo, che andavo a pensare in una situazione simile?
Arrestai i miei impulsi che non credevo possibile avere verso di lui e gli feci prendere delle medicine che non necessitavano dello stomaco pieno, anche perché in quelle condizioni non avrebbe mangiato.
Gli misi qualcosa di caldo addosso e corsi a togliermi i vestiti prendendo in prestito una delle sue felpe stravaganti.
Non mi andava giù che non mangiasse, così preparai lo stesso qualcosa.
Per fortuna avevo comprato tutto già pronto, dovevo solo riscaldarlo ma fu un'impresa capire come funzionasse il microonde, per poco non saltavamo in aria.
Lui era ancora molto debole, tra veglia e sonno, sembrava che le compresse non facessero effetto e si rifiutò di ingerire qualsiasi cosa, di riflesso non lo feci neanche io.
Mi sentivo impotente, non sostenevo la sua vista in quello stato.
Dovevo prendermela sono con me, l'avevo fatto stare al freddo e lui aveva la mania di non vestirsi pesante.
Gli restai vicino tenendogli la mano per tutto il tempo e la notte che venne, non mi importava di non dormire, non mi importava della posizione scomoda, mi sarei preso volentieri il suo male pur di vederlo di nuovo in sé.
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Non esiste il grigio.
FanfictionLa storia è in fase di revisione, i capitoli verranno pubblicati una volta a settimana sulla piattaforma Ao3 in inglese e successivamente li passerò su wattpad. "Se dovessi descrivere la nostra storia in una parola? Beh, non credo sia possibile, ma...