and make her happy again

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Quella notte Clarke non chiuse occhio, si rigirò tra le coperte ancora e ancora, ma senza risultati. La mattina seguente si alzò indossando i suoi soliti vestiti neri, si guardò allo specchio, le sue ciocche rosa erano ormai scomparse, decise che avrebbe trovato un modo per tingersi ancora i capelli, erano una cosa che le ricordava il suo periodo sulla Terra con Madi. Uscì dalla camera e andò alla taverna dove trovò i suoi amici seduti ad un tavolo, parlavano tra loro mentre facevano colazione, sembravano sereni, era tanto che non li vedeva così...in pace, soprattutto Bellamy che era seduto accanto ad Octavia e rideva con il resto del gruppo. Nonostante tutto quella visione le diede una scossa di felicità.
Quando lui la notò, con gli occhi la invitò a sedersi con loro, però lei formò con le labbra le parole "non posso scusa" e appena nei suoi occhi apparve un velo di preoccupazione aggiunse "tranquillo va tutto bene". Intanto gli altri si erano voltati a guardarla lei li salutò con la mano e uscì dalla taverna. Amava vederli così ma lei non riusciva a ridere o essere in pace ora, e non voleva farlo pesare a nessuno. Pensò inizialmente di andare alla tomba di Madi ma poi pensò a Russel, era nelle celle del palazzo, aveva desiderio di vederlo non capiva perché. Entrò nei sotterranei e lo vide, inginocchiato sul pavimento con un enorme libro tra le mani, vi intravide una foto di Josephine, doveva essere una sorta di enorme album di famiglia, secoli di ricordi. Ora capiva perché era lì, nonostante il suo profondo desiderio di ucciderlo e di fargli male come lui ne aveva fatto a lei, a Abby, a Madi e a tutti gli innocenti ai quali aveva rubato il corpo, sapeva che lui soffriva, in pochi giorni aveva perso tutta la sua famiglia e stavolta non l'avrebbe potuta avere indietro. Mise le mani sulle sbarre e lui si accorse di lei, si alzò in piedi e con tutta la calma possibile disse: "sei qui per uccidermi o per torturami?" Clarke si stupì e scosse la testa e lui disse:
"Non vuoi uccidere l'uomo che ti ha portato via tutto? Ora vuoi la pace Wanheda?"
"L'ho sempre voluta da quando sono qui, non sono stata io a rubare il corpo di uno dei tuoi per riportare in vita mia figlia!" Fece un respiro cercando di restare tranquilla e aggiunse:
"Mi hai tolto tutto, e ti ucciderei per questo, ma anche io ti ho portato via tutto, e a differenza di te me ne pento, ma perdonami se volevo il mio corpo e la mia vita indietro"
"Non ti chiederò scusa per aver fatto tutto ciò che mi era possibile affinché io potessi riavere mia figlia, non rivorresti Madi o tua madre qui?"
"Certo che le rivorrei qui, ma non prenderei mai la vita di qualcun altro!" Ora aveva perso la calma e aveva iniziato ad urlare, continuò:
"Non ti ucciderò Russel e non ti torturerò ma lascerò che tu trascorra il resto della tua vita a pentirti e a vivere nel dolore, proprio come farò io!" Ora piangeva e proprio quando stava per crollare una mano le toccò la spalla. Bellamy.
Russel allora disse:
"Ecco l'eroe che salva la principessa, notizia flash, stai dalla parte di un'assassina"
"Sto dalla parte di chi amo, dalla parte di chi ha ucciso per il suo popolo non per restare in vita secoli e secoli togliendo figli, mariti, mogli ad altre persone! Marcirai qui dove meriti di stare Russel". Subito dopo queste parole, strinse Clarke e la portò fuori da lì.
"Capisco perché volevi vederlo ma non saresti dovuta venire da sola"
"Io-io gli ho portato via tutto, capisco perché mi odia"
"Clarke non hai nessuna colpa, non cercavamo la pace, e lui ha rubato il tuo corpo era pronto ad ucciderti senza esitare, questa gente uccideva per continuare a vivere mentendo alla sua gente, tu li hai salvati tutti e Russel merita di soffrire per il male che ha fatto a tutte quelle persone, per il male che ha fatto a te"
Clarke non aggiunge altro abbracciò Bellamy, era successo spesso in questi due giorni, ma lei ne aveva bisogno, tra le sua braccia era l'unico posto in cui si sentiva al sicuro, in cui non le sembrava di star per crollare.
Bellamy lo capiva, e per questo la stringeva forte a sé. Le bacio la fronte, e si ritrovò a pensare a quanto fosse piccola, a quanto fosse diversa da Echo, lei era alta, slanciata e così chiusa in se stessa era una roccia, anche Clarke era una roccia, anche lei si chiudeva in se stessa per dare forza a tutti, eppure con lui lei era davvero se stessa, un turbine di emozioni, così forte e così fragile. Era speciale.
Dopo essere stata con lui Clarke stava meglio, come sempre Bellamy la faceva sentire importante, si staccò da lui e lo guardò:
"Grazie" disse quasi sussurrando, ma lui la sentì ugualmente, la guardò e nei suoi occhi Clarke leggeva il senso di protezione che lo caratterizzava, ancora una volta la grandezza e la purezza del suo cuore la sorprendevano. Lo salutò mentre si dirigeva nella sua stanza, aveva bisogno di una doccia per smettere di pensare.

~𝘼𝙡𝙬𝙖𝙮𝙨 𝙗𝙮 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙞𝙙𝙚~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora