eclipse

480 19 5
                                    

Ora che la guerra era "iniziata" tutti i fedeli avevano abbandonato Sanctum per unirsi a Russel. Il loro esercito era più piccola ma infondo conoscevano molto meglio il pianeta e sapevano come usare questo contro di loro. Il numero dei morti era aumentato e per questo erano state fabbricate delle tute che andavano indossate dalle guardie durante i loro turni. Dopo questa misura di difesa Russel aveva inviato un messaggio, un uomo a sanctum che si rifiutava di parlare con chiunque che non fosse Clarke.
Andarono a chiamarle e quando arrivo l'uomo iniziò a parlare senza esitare:
"Sono qui per riferire le esatte parole di Russel.
Clarke ti avevo avvertita, non avrei mai voluto uccidere quegli innocenti, ma tu sei scappata, hai preferito salvarti e lasciar morire altre persone, non sei dalla parte dei buoni non lo sei mai stata. L'eclissi è vicina e non servirà il nostro attacco per far fuori una gran parte di voi. Non potete lasciare sanctum, ho messo uomini lungo tutto il perimetro, hanno armi e sostanze che vi ucciderebbero, vediamo come ve la cavate a combattere voi stessi."
Il terrore ricoprì il volto di tutti, Clarke senza parlare andò via non poteva restare.
Bellamy la seguì, ad un certo punto la raggiunse e le afferrò una spalla facendola voltare verso di lui: "troveremo una soluzione"
"Come pensi di fare? Abbiamo le case ma ci abbiamo già provato l'aria filtra ugualmente siamo spacciati ci uccideremo tutti a vicenda"
"Gabriel ha l'antidoto"
"Non abbiamo dosi sufficienti per tutti e di certo non possiamo selezionare chi avrà la cura e chi no, non sceglierò ancora chi vive e chi muore, troppi sono morti a causa mia!"
"Hey! Mancano due giorni all'eclissi possiamo farcela, non ci siamo mai arresi perché farlo ora" lei lo abbracciò, anche quando tutto andava male lui le dava sicurezza e la forza per andare avanti.
Nei due giorni seguenti riuscirono a fabbricare più dosi di antidoto possibile con ciò che avevano, ma ancora non bastava, per fortuna ci furono volontari che accettarono di non avere l'antidoto ma di usare le catene presenti nelle case e nel palazzo. Riuscirono a trovare una soluzione per tutti. Il giorno dell'eclissi Bellamy, Clarke e Murphy erano di nuovo insieme incatenati come la prima volta. Si erano promessi di non prendere sul serio le parole di nessuno in caso in cui l'eclissi li avesse fatti parlare eppure non importa qua te tossine alterino le parole, in qualche modo feriscono sempre. Infatti quando la tossina si diffuse, Murphy guardò Bellamy dicendo:
"Stai davvero con Wanheda, questa assassina? Non hai paura che possa farti del male? Non è capace di vivere senza ferire qualcuno! L'hai anche perdonata per tutto, o forse no?"
In quel momento Bellamy si girò verso Clarke con un sorriso agghiacciante:
"certo che no! Come potrei mai perdonarla per avermi lasciato a morire a Polis! Mi ha abbandonato e poi chiedendomi scusa credeva di rimediare a tutto!"
Clarke iniziò a tremare desiderava in parte che la tossina colpisse anche lei, forse avrebbe retto meglio quei colpi, una parte di lei sapeva che quelli non erano Bellamy e Murphy, eppure quelle parole le facevano un male...
Continuavano a ripetere "assassina!" "Madi e gli altri sono morti per colpa tua!", tutte le cose che la sua testa le ripeteva ora venivano dette a voce alta e faceva troppo male, soprattutto sentirle pronunciare dalla persona che più amava al mondo. "Se potessi ti ucciderei in questo momento" e fu in quel momento che la tossina fece effetto su Clarke, che sorridendo prese le chiavi della catena di Bellamy e gliele lanciò, "fallo" disse convinta. Ancora una volta il suo nemico era se stessa.
Bella mi afferrò al volo le chiavi e si liberò. Afferrò una delle armi all'ingresso, un coltello, e avvicinandosi a lei glielo puntò contro.
La punta le scivolò sul braccio, Bellamy fece pressione e un rivolo di sangue nero iniziò a scorrere. Il coltello passò al suo viso, un taglio sullo zigomo, poi la gamba, e poi ancora un altro taglio e un altro, il coltello si fermò sul collo. Chiuse gli occhi, se fino a quel momento aveva urlato a Bellamy di ucciderla ora invece qualcosa era cambiato, l'eclissi stava finendo.
"Bell fermo ti prego! Te ne pentirai! Non posso permettere che tu conviva con questo senso di colpa fermati!" Un po' di pressione in più, una goccia di sangue bagnò la mano di Bellamy che iniziò a tremare. Il coltello cadde e così Bellamy fini sulle sue ginocchia. Clarke spalancò gli occhi "Bell?" Lui alzò lo sguardo, ma non la guardava davvero, i suoi occhi guardavano i tagli sul volto e anche quelli sulle braccia e le gambe. Scoppiò in lacrime.
Non poteva averlo fatto davvero...

—————————
Scusate l'assenza, mi dispiace anche terminare il capitolo così ma domani posterò il continuo. (Non potevo farlo troppo lungo). ❤️

~𝘼𝙡𝙬𝙖𝙮𝙨 𝙗𝙮 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙞𝙙𝙚~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora