Capitolo 17

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<<allora, fermati subito

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<<allora, fermati subito. Cosa stai facendo? I fiori vanno di la>>urla impazzita Isabella mentre io mi sto preparando per la festa di questa sera. <<Diana, mia futura Luna, che stai facendo? Devi truccarti, vestirti e farti il bagno. Sbrigati!>> urla di nuova la sorella di Logan, il mio ragazzo.

La guardo storta prima di iniziare quello che mi ha detto lei. Il bagno l'ho già fatto e mi sono anche asciugata con cura i miei capelli biondi. In questa ultima settimana si sono allungati un po' e devo dire che questa cosa non mi dispiace per niente. Vado davanti allo specchio prendendo la mia -in realtà della mia amica Isa- trousse di trucchi. Sulla pelle non applico nulla visto che sono un licantropo e non ho imperfezioni su di essa. Decido di fare una linea di matita nera su entrambi gli occhi, applicare un paio di strati di mascara sulle mie folte ciglia, un rossetto colore nude e dei piccoli brillantini sulle ciglia. Questa sera ci sarà la luna piena quindi, secondo me, ci stanno veramente bene.

<<come ho fatto il trucco?>> chiedo curiosa alla mia amica che si mangia le unghie per l'ansia e l'agitazione. In teoria dovrei essere io quella in agitazione e non lei. <<stai benissimo, ma sbrigati, hai solo un ora per farti i capelli e vestirti>> dice lei ritornando ad applicarsi un rossetto rosso sulle labbra. Durante la festa del marchio della Luna, solo la compagna dell'Alpha può vestirsi di colore bianco, simbolo di purezza e castità. Gli altri devono portare altri colori. Isabella, infatti, ha scelto il colore rosso, un colore, che secondo me, le sta veramente bene.

Ritorno alla realtà iniziando a farmi i capelli. Decido di lasciarli sciolti e con la piastra inizio a farli leggermente ondulati. Mi sono sempre piaciuti i capelli mossi, purtroppo ce li ho sempre e dico sempre lisci. A volte è ingiusta la vita e lo so perfettamente. Una volta finita la mia opera d'arte, guardo l'orologio attaccato alla parete e mi accorgo che mancano dieci minuti all'inizio della festa in mio onore.

Mi alzo dalla sedia velocemente e mi dirigo verso la cabina armadio. Prendo il vestito che ho scelto per la festa e lo indosso. È un vestito che mi arriva a metà coscia, totalmente bianco. Ha il corpetto con una scollatura a cuore ed è attillato fino ai fianchi, dove scende delicatamente. Sul corpetto c'è del pizzo, sempre bianco, che rende l'abito più elegante e affascinante. Mi piace molto. Indosso poi una coroncina in fiori bianchi sopra la mia testa per darmi l'aria di una principessa. Sorrido a quella visione. I piedi, secondo la tradizione, devo lasciarli scalzi e così faccio.

<<Diana, dobbiamo andare, mancano due minuti>>urla in crisi Isabella che mi prende per mano per poi scendere al mia di sotto dove c'è mio fratello Jacob che mi aspetta. Mi accompagnerà lui all'altare. Questa festa è molto simile ai matrimoni degli umani, ma il marchio è una promessa molto più forte e potente. <<sei bellissima>>dice Jake mentre mi sorride felice prendendomi la mano. Isabella mi saluta con un cenno e va a sedersi al suo posto pronta per questa festa.

<<anche tu, Jake>>gli sorrido per poi iniziare a camminare in mezzo al branco con al mio fianco Jacob che mi stringe la mano senza mai lasciarmi. Quando arriviamo all'altare mi lascia sorridendomi al mio compagno che mi squadra dalla testa ai piedi.

<<siamo qui riuniti per il rituale del marchio del nostro Alpha e la sua compagna>>inizia il suo discorso Lucas, il Beta e sacerdote del branco. <<Diana Cooper, tu giuri di proteggere con la tua stessa vita il branco e il tuo compagno Logan Wagen, Alpha del branco BlackForest?>> chiede a me Lucas. <<lo giuro>>rispondo sicura al Beta.

<<Logan Wagen, tu giuri di amare ed onorare solamente la tua compagna, Diana Cooper?>> chiede Lucas questa volta al mio ragazzo. <<lo giuro>> dice anche lui sicuro di sé stesso e delle parole dette. <<allora, marchia la tua compagna>>finisce il discorso velocemente.

Logan si avvicina a me, poggia le sue mani sui miei fianchi e sospira nell'incavo del mio collo. Inizia a lasciare dei baci umidi su di esso e, quando me lo aspetto, mi morde prepotentemente. Gemo di dolore mentre mi stringo nelle sue braccia per colpa delle mie gambe molle come della gelatina. Si stacca dal mio collo leccando i rivoli di sangue che esce dalla mia ferita. Si cicatrizzante velocemente per fortuna. Il mio compagno mi prende per mano e mi guarda.

<<stai bene?>>mi chiede premuroso mentre mi accarezza una guancia, ma prima che possa rispondergli, un urlo disperato prende la nostra attenzione.

<<stai bene?>>mi chiede premuroso mentre mi accarezza una guancia, ma prima che possa rispondergli, un urlo disperato prende la nostra attenzione

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