Basta dirsi "Ciao".

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Ci rendiamo mai davvero conto di quanto sia bello salutarsi?
Vale la pena rifletterci un momento.
Entri in un bar, nell'alimentari sotto casa, in un negozio di abbigliamento, ed ovunque trovi gente che lavora, persone che sono in piedi da ore e magari con poco sonno, sorridenti, nonostante la fatica.
Eppure sono lì, pronti a scaldarti il cuore -anche se per qualche piccolo istante, poche frazioni di secondo- con il loro "Buongiorno!", nonostante la fatica, o il capo antipatico, o il collega svogliato, lo stipendio in ritardo o magari il cliente prima di te che se n'è andato senza prendere nulla.
Oppure, quando incontri il vicino di casa mentre aspetti l'ascensore, o fai le scale, o mentre ti tiene aperto il portone del palazzo. Ecco, quella è cortesia dunque, perché mai non dovremmo fermare la frenesia delle nostre vite per qualche secondo, un brevissimo lasso di tempo, per porgergli un saluto?
La nostra vita non è fatta solo di affetti sicuri. Non siamo circondati solo dai nostri affetti più cari come i genitori, fratelli o sorelle, nonni, zii o anche gli amici, con i quali condividi un caffè o una birra qualche volta a settimana.
Non siamo in grado nemmeno più di capire quanto per niente siano scontate le persone che ci circondano, riuscendo, piuttosto, ad essere drammaticamente ed irrimediabilmente frettolosi anche con loro. Quanto tempo ci rimarrà da condividere con la nostra famiglia? Ci sono persone che scelgono di partire, cambiare città,  stato, continente; ci sono persone che semplicemente cambiano domicilio, che vanno a convivere con il fidanzato, il marito o la moglie e pensano a crearsi una famiglia nuova; c'è chi, ahimè, deve passare il confine, quel confine tra il giorno e la notte perenne, per andare in un'altra dimensione senza più poter fare ritorno, in quest'altra dimensione ad attenderci quando anche il nostro percorso si sarà esaurito.
Nulla è scontato, è tutto estremamente prezioso, svelto. Schiacciamo il tasto "Pausa", ogni tanto, dal nostro telecomando.
Un sorriso, un buongiorno o una buonanotte, un bacio sulla guancia... sono gesti che significano un "Ti Amo", un "Ti voglio bene", un "Mi manchi", tutte quelle parole che siamo bravissimi a digitare su un cellulare, ma che non siamo per niente in grado di dimostrare.
Un saluto è semplice, è gratuito, non si spreca tempo. Potrà capitare di non essere ricambiato, ma immaginate quante giornate in più inizierebbero con un sorriso.
Il commesso, il barista, il fornaio, il fruttivendolo, l'infermiere che smonta dal turno di notte, un saluto può voler dire tutto dal buongiorno alla buonanotte.
In ogni caso, si parla di un piccolo gesto, semplice, casto, che dona piacere a noi e a chiunque lo riceva.
Spostiamo l'attenzione dalla nostra frenesia. Cerchiamo il modo per cominciare meglio la giornata in mezzo alle mille peripezie della quotidianità e iniziamo a pensa che, magari, là fuori c'è qualcuno che ci sarà grato per aver incrociato il nostro sguardo ed aver udito quel saluto, così scontato da arrivare ad essere dimenticato.
Non costa nulla, ma è bello.

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