Arrivammo nel primo pomeriggio al limitare di una foresta.
Facemmo diversi giri prima di lasciare il Pichup nascosto dentro una cavitá buia.
Scendemmo sgranchiendo finalmente le ossa.
Toby, al mio fianco, mi fece strada attraverso quegli alti alberi. Jeff e LJ dietro di noi che canticchiavano.
-La foresta ti disorienta, sembra girare attorno a te mentre tu resti sempre allo stesso punto-
-Immaginavo che lo avessi notato, sei molto più sveglia degli altri-
-Uhm ... Quindi per orientarti tu non usi gli alberi o il terreno ma ... Il cielo! La direzione del vento e di conseguenza lo spostamento delle nuvole o, se sera, puoi direttamente puntare ad una stella o alla Luna, giusto?-
-Ma come ...!?-
Toby sembrava realmente sconcertato, eppure per me tutto quello che avevo detto era pura e semplice logica.
-Sono un genio, Toby ... Non meravigliarti per così poco ...-
Il ragazzo annuì e continuammo a camminare. Jeff mi affiancó, puntandomi il coltello al fianco.
-Non emetti nemmeno un fiato, eppure chiunque perderebbe un battito con un coltello puntato addosso-
Afferrai il suo polso e mi portai il coltello al viso, facendomi forzatamente tagliare su una guancia.
-Io non sono chiunque-
Il ragazzo ghignó prima di scostare il coltello e avvicinarsi alla mia guancia dove leccó il sangue fuoriuscito dal taglio.
-Lo so- sussurrò lui prima di allontanarsi.
Mi girai a guardare Toby che alzò le spalle dicendomi che mi sarei presto abituata.
Scorgemmo un cottage poco lontano, eravamo arrivati. Era l'unico edificio in tutta la foresta. Accellerammo il passo, trovandoci dinanzi la porta della casa.
Laughing Jack aprì la porta e mi fece entrare per prima. Il salone che mi si presentò era abbastanza grande e pulito. Con divani, poltrone, un camino a riscaldare l'ambiente e diverse mensole colme di libri.
Su una poltrona, Sally, la bambina della metro, riposava accucciata su se stessa.
LJ si avvicinò alla piccola, mettendole addosso una coperta pesante.
Toby mi fece segno di seguirlo ed io annuì in sua direzione.
Jeff sghignazzò dietro di noi, aprendo una porta a destra.
-Se sei ancora tutta intera Miss, ci vediamo dopo-
Seguii Toby sulle scale, attraversammo un lungo e buio corridoio, prima di trovarci dinanzi ad una imponente porta in legno di ciliegio, intarsiata e ben lucida.
-È dentro?-
-Si ... Pronta?-
-Sempre-
Bussai alla porta ed entrai decisa. Non mi sarei mai tirata indietro.
-Buona fortuna- disse piano Toby prima di chiudersi la porta alle spalle e lasciandomi sola nella stanza.
Questa era ordinata e fresca, con colori tendenti al verde e al blu. Era uno studio; grandi librerie raccoglievano impolverati volumi, nuovi e vecchi.
Avanzai di poco e mi girai, dando le spalle alla scrivania e trovando dietro la porta nientepocodimeno che Slenderman.
Lui alzò il volto bianco e aprì la grande e spaventosa bocca, dicendo ciò che meno mi aspettavo.
-Alexis?-
Quel nome per me era tabú ... Il nome di mia madre.
-Tu le somigli molto ...-
Slenderman si avvicinò con passo elegante a me e, con le sue lunghe dita, mi sfiorò il viso.
-Mia madre si chiamava Alexis-
Dissi guardando il suo viso privo di qualunque tratto fisionomico. Eppure ... Ero certa che prima di essere Slenderman lui fosse un bell'uomo ...
-Siediti per favore- mi disse gentilmente. I suoi modi da galantuomo non sembravano ricondurre al pericoloso capo dei killer.
-Dimmi il tuo nome-
-Chiamami Moon ... Il mio nome non è necessario ...-
-Come preferisci. Dimmi Moon, sei qui per restare o solo di passaggio?-
-Starò qui fino a che sarà giusto-
-Sei una ragazza strana-
-Si, lo so!-
La Casa Stregata dell'autrice
Buon pomeriggio a tutti! La cara Moon è arrivata al covo dei Killer e ad attenderla uno Slendy che la chiama col nome di sua madre ... Poverina!
Prossimo aggiornamento: 5/1
Bye bye!
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The Kill (CreepyPasta)
FanfictionDal Cap."Ti senti triste?Giochiamo insieme!": [...]il sangue uscí a pressione e mi sporcó il viso e i vestiti che ero stata attenta a non macchiare prima. La sensazione del sangue addosso ...