Capitolo 7

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Sono passate due settimane dall' arrivo di Aiden. Nel frattempo c'è stata, circa una settimana fa, la partita contro l' Uzbekistan. È andata bene, se non fosse che quei bastardi mi hanno colpito "accidentalmente" la caviglia dopo un mio goal fatto a inizio della partita, obbligandomi a uscire dal campo.
È pure arrivato un ragazzo, e vorrei precisare, molto figo, che ci ha salvato dalla perdita di sicurezza causata dall'assenza di Mark. Ora vi sarete chiedendo, perché l'assenza di Mark? Beh... è stato "arrestato". Dei ragazzi stavano infastidendo Regina, e lui si e messo in mezzo proteggendola, ma quando è arrivato un poliziotto si sono inventati che il nostro Capitano li ha aggrediti, addirittura colpendoli, e quindi lo ha portato via. Così ci ha raccontato la ragazza dai capelli rosa.
Ma insomma... è Mark, non farebbe male nemmeno ad una mosca.
Fortunatamente è stato rilasciato subito dopo la partita, e negli spogliatoi l'allenatore ha sfruttato l'assenza temporanea di Ichioshi per svelarci il complotto della Fondazione Orion, che in poche parole invia giocatori con il Sigillo di Orione, definiti Discepoli di Orione, nelle varie squadre nazionali, con lo scopo di farle perdere. E Ichioshi è uno di loro, e lo è diventato per riuscire a pagare l'operazione del fratello Hikaru, così ci ha spiegato Mark.
Sinceramente non mi importa il perchè delle sue azioni, ha comunque fatto cose orrende.

Ora sono in camera mia, che ascolto la musica, e sento bussare alla porta.
'Avanti' appena pronuncio queste parole una chioma color salmone fa capolino davanti a me. Mi è stato molto vicino in questi ultimi giorni, per accertarsi delle condizioni della mia caviglia. Secondo me è esagerato, ma è un gesto davvero carino e lo apprezzo molto.
'Come va oggi?' chiede un po' preoccupato
'Come ti ho già detto ieri, sto decisamente meglio, mi sa che entro un paio di giorni tornerò come prima'
Mi sposto verso il bordo del letto, e faccio per scendere quando lui mi blocca.
'Che stai facendo?' sorride leggermente, un po' titubante.
'Vado a mangiare? Ho fame'
'Vieni, poggiati a me, ti accompagno'
inarco un sopracciglio e ridacchio.
'Aiden, stai tranquillo, ho solo preso una botta, non me la sono rotta la caviglia, lo ha detto anche il dottore. E non seguirmi, sto bene' poggio una mano sulla sua spalla e sorrido, per tranquillizzarlo. Lui annuisce e fa un passo indietro.
Scendo dal letto e mi scrollo la maglietta, dirigendomi poi da sola e lentamente verso la mensa.

Entro e non trovo praticamente nessuno, essendo che molti hanno già finito, ma una persona attira la mia attenzione. Hiroto se se sta seduto da solo al tavolo più distante. Ha uno sguardo che sembra... triste?
Prendo da mangiare e faccio una delle scelte più affrettata dell'ultimo periodo: lo raggiungo.
Appena arrivo  prendo un grosso respiro e appoggio il vassoio sulla superficie di legno, esattamente di fronte  a lui.
'Posso?'
Il ragazzo alza lo sguardo, confuso. Poi torna con la sua solita espressione che ha quando  ci sono io, cioè indifferente, e alza le spalle
'Fai come ti pare' sbuffa, riconcentrando lo sguardo sul suo piatto.
'Stai bene?' chiedo titubante, non volendo scatenare una reazione negativa.
'In che senso?' alza lo sguardo, improvvisamente serio, poggiandolo su di me.
'Mi sembri... ecco, un po' giù di morale'
'Tsk, come se ti importasse sul serio' sbotta irritato.
'Se non mi importasse non te lo avrei chiesto, non trovi?'
'Io continuo a non crederci' alza le spalle.
'Devi imparare a fidarti degli altri, Hiroto' inarca un sopracciglio, un attimo stupito, poi assottiglia gli occhi
'E tu devi imparare a farti i fatti tuoi, Thalia'
Non principessa, non Claire. Semplicemente  Thalia.
'Thalia?'
'Cosa ho detto di strano? È il tuo nome, no?'
Scuoto la testa e inzio a mangiare
'Niente, lascia stare'
Nessuno spiccica più una parola, e quindi  appena  finisco mi alzo, camminando, anzi, zoppicando, verso l'altro lato della stanza per posare il vassoio.
Ma subito sento qualcuno che me lo sfila di mano. Esatto, proprio Hiroto.
'Torna in camera, faccio io'
Sbatto le  palpebre un paio di volte, poi scrollo le spalle  e faccio come dice, uscendo dalla mensa e tornando in camera mia.

Dopo neanche due minuti sento  la porta spalancarsi e mi spavento.
Alzo lo sguardo aspettandomi Aiden  ma subito incrocio due occhi rosa.
È decisamente l'ultima persona che mi sarei aspettata
Senza nemmeno chiedere si siede sul mio letto e sospira, torturandosi le mani.
'È per mio padre' sussurra dopo due minuti di puro silenzio
Lo guardo, aspettando che continui
' L'ho chiamato per sentirlo, ma ha chiuso subito, senza nemmeno interessarsi a me'
Abbasso lo sguardo, non sapendo  cosa rispondere.
'E non l'ha mai fatto... non si è mai interessato a me'
Istintivamente  poggio la mia mano sul dorso della sua, accarezzandola con il pollice.
Lui non si scansa come mi aspettavo, anzi, noto pure un piccolo sorriso che spunta sul suo viso, che prova a nascondere, ma non glielo  faccio notare per rovinare l'atmosfera piacevole che si sta creando.
Rimaniamo così fermi per un tempo indecifrabile, fin quando non sento bussare alla porta.
Mi alzo e la apro, trovando Elliot
'Hai visto Hiroto? L'allenatore lo sta cercando'
Faccio per rispondere, ma il riccio mi interrompe.
'Sono qui'
L'altro grigio ci guarda confuso, e lo zittisco scuotendo la testa.
Tempo trenta secondi e mi ritrovo da sola in stanza. Sospiro, tornando poi sul mio letto.

Questo ragazzo non lo capirò mai

Angolo Autrice

CIAO AMICII
Ma questa scena tra i nostri bellissimi protagonisti?
Mi piacciono un sacco aiutoo 😍😍
si sono strana okay
Hiroto sembra essersi pentito  di averle risposto maleee
Vabbè dai, non mi dilungo sennò inizio a parlare un sacco
CI VEDIAMO NEL PROSSIMO CAPITOLO GAIZZ

Quello che non ti aspetti - Kira HirotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora