Capitolo 20

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Una  volta staccati, ci siamo diretti entrambi in silenzio verso gli alloggi, e dopo aver dato all'allenatore i materiali richiesti, ci siamo ritirati in camera nostra come se nulla fosse successo.
I giorni successivi li abbiamo trascorsi totalmente insieme, senza mai dividerci, tanto che Elliot, sempre con noi, ha iniziato a insospettirsi.

'È successo qualcosa tra voi? Sembrate molto più uniti. Quasi sembrate una coppia' mi chiede ridendo durante la colazione, mentre il riccio è in bagno.
A quella domanda il latte quasi  mi strozza. La risposta è no, non stiamo  insieme, e del bacio  non ne abbiamo riparlato.
'Ma no, che dici. Siamo semplicemente amici'
'Sei sicura?' alza le sopracciglia, non credendoci, nonostante sia la verità.
'Sicurissima. E poi te l'ho detto, lui non mi piace. Tra l'altro non sono nemmeno pronta per una relazione' poggio la tazza ormai vuota sul  piatto, e in quel  momento torna Hiroto.

La mensa inizia a svuotarsi, e io mi alzo, guardando i due grigi.
'Vado a cambiarmi per  l'allenamento. Tu aspetta che io sia uscita per entrare, ci terrei a non farmi vedere mezza nuda' abbozzo un sorriso.
'Ti ho già vista, in accapatoio. Hai delle belle gambe' mi fa l'occhiolino per poi scoppiare a ridere, beccandosi un pugno amichevole sulla spalla.
'Stai zitto testa d'udon' mi scappa una risatina e poso il vassoio, dirigendomi verso la camera.

Dopo mezz'ora ci ritroviamo tutti sul campo, a riscaldarci prima dell'allenamento.
Mi alzo da terra dopo aver finito di fare stretching, per poi correre ai bordi del prato sintetico.
Vengo richiamata dal mister, che e fa lo stesso con Hiroto.
Quando entrambi  siamo di fronte a lui il grigio inarca il sopracciglio.
'Dobbiamo andare a comprarle un altra  vernice giallo senape?' domanda ironico, facendomi scoppiare a ridere.
'In realtà, mi serve  un attaccante per una nuova tecnica. Serve  velocità  e un'elevata potenza  di tiro, quindi ho subito pensato a voi due. Ma non so  proprio chi scegliere' mormora  la parte finale poggiandosi una mano sotto il mento, come per riflettere.
'Possi farla io!' esclamiamo insieme, per poi voltarci entrambi per guardarci.
'Voglio farla io, mi potrebbe servire maggiormente' incrocio le braccia al petto.
'Tu hai già il Last Shot che è molto forte!' ribatte lui, facendo un passo  avanti.
'E allora? Tu hai la tecnica con Elliot più la tua The Explosion' lo guardo dritto negli occhi.
'E allora facciamo una sfida! Il primo che fa un gol vince e la può fare' ghigna, spostando lo sguardo sull'allenatore.
'Per lei va bene?' domanda e questo annuisce.
'Così sia. Andate nella metà del campo vuota' sorride, sedendosi sulla panchina.

Mentre ci dirigiamo verso  il prato, Nathan si propone per arbitrare il piccolo incontro. Facciamo un veloce "Carta Sasso o Forbice" per decidere chi dei due inizia con il possesso della sfera di cuoio.
Vinco io, perciò torno alla mia postazione.
Quando fischia scatto in avanti, palla al piede, dirigendomi verso la porta. Lui entra in scivolata, levandomela, per poi rialzarsi e correre nella mia stessa direzione.
Lo seguo piazzandomi difronte a lui, cercando di riprendere il possesso della palla, che ottengo solo dopo un po'.
Non me la da vinta, perchè riparte all'attacco, ritentando nuovamente una scivolata, che sta volta prevedo, saltando per  schivarlo.
Si rialza e mi insegue, e questa volta riesce a soffiarmela.
'Non vincerai così facilmente' corro al suo fianco, tirandogli una spallata. Lui non molla, riuscendo a rimanere  in equilibrio. Faccio  un mezzo giro , fermandomi di fronte al ragazzo. Avanzo di un passo e dopo un breve scontro mi guadagno la palla. Scatto verso la  porta, con lui alle calcagna, ma con un abile colpo di tacco me la alzo, scagliandola in porta.
Quando tocca la rete esulto, girandomi per guardarlo.
'Ho vinto' sorrido vittoriosa, facendogli la linguaccia. Poggia le mani sulle gambe, per riprendere fiato, con però un sorriso sulle labbra.
'Si lo ammetto, sei stata brava'

'Bene ragazzi, avete superato la prova' esclama l'allenatore avvicinandosi a noi.
'Prova?' chiediamo in contemporanea.
'Si esatto, non c'era nessuna tecnica. Semplicemente volevo farvi sfidare per far uscire la competizione sul campo' aggiunge, con un sorrisetto sulle labbra.
Ci giriamo a guardarci allo stesso momento, e non riuscendo a trattenerci ridiamo entrambi.
'Beh penso che ci sia riuscito' annuisco concordando con Hiroto.
'Se volete potete andare, l'allenamento  è finito da un pezzo' mi guardo intorno, notando che effettivamente siamo gli unici rimasti.

Ci avviamo in silenzio verso camera nostra, con le spalle  che ogni tanto si scontrano. Ci fermiamo di fronte all'ascensore, ed una volta entrati lo guardo, incrociando i suoi occhi.
Nessuno dei due ha intenzione di staccare il contatto visivo, che si rivela piacevole. Mi spunta un piccolo sorriso sulle labbra, e lo stesso anche a lui.
Il tintinnio che annuncia l'apertura delle porte ci risveglia, e una volta fuori  continuiamo verso la nostra meta.
Mi fermo di fronte  alla porta di legno, estraendo le chiavi dal borsone. La sua voce però  mi interrompe.
'Thalia' dice solo, e io mi giro nella sua direzione, trovandomelo a pochi passi fa me.
'Si?' domando, curiosa.
Lui non dice niente, ma fa una cosa che mai mi sarei  aspettata:

Mi abbraccia.

Le sue braccia mi circondano il busto, e dopo qualche secondo di esitazione lo ricambio, circondandogli con le mie il collo.
Affondo la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi. Nonostante l'allenamento, l'odore  di sudore quasi non si sente, coperto dal profumo che è solito ad usare.
Rimaniamo fermi per non so  quanto tempo e l'unico suono che sento è il battito del suo cuore, leggermente accellerato.

Il primo a staccarsi è lui, e lascio la presa dal suo collo, facendo poi un passo indietro.
'Posso sapere il perchè? Non che mi sia dispiaciuto naturalmente' domando un po' confusa, ma con un grande  sorriso.
'Non sono bravo a parlare, ma mi sento in dovere di dirtelo. Sto inizando a tenerci  tanto a te' si gratta la testa, forse imbarazzato.
Le sue parole mi stupiscono: certo, un po' di tempo fa gliel'ho sentito dire durante la discussione con Aiden, ma rivolto direttamente a me fa tutto un altro  effetto.

'Anche io ci tengo a te'

Angolo Autrice

NON  ODIATEMI  PER  LA LUNGA ASSENZA, VI PREGO.
In questi  giorni sono stata davvero male, e so che sembra una scusa banale ma non riuscivo  nemmeno ad uscire.
Non avevo sonno, dormendo al massimo due ore a notte, e ho spesso rischiato  di svenire.
Ora però ho preso delle gocce per addormentarmi  e sto molto meglio!
Come state?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

MA QUANTO SONO BELLI AIUTO LI AMO

Dopo questo breve sclero, vi avviso che proverò ad aggiornare come prima, cioè più frequentemente.
-Secondo voi cosa  succedera d'ora in poi? Sarà tutto tranquillo  o qualcosa li farà allontanare nuovamente?

Detto ciò io vi saluto, CIAOOO

Quello che non ti aspetti - Kira HirotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora