Capitolo 24

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Heath

La settimana successiva è stata parecchio pesante. Non ho nemmeno avuto il tempo per pensare al casino della scorsa sera, per via di tutti gli allenamenti che ogni giorno hanno occupato le giornate in vista della partita con la Russia.
Sforzi non ripagati, essendo che abbiamo perso per tre a due.
Il ritorno agli alloggi è stato parecchio silenzioso, chi scoraggiato e chi troppo stanco per parlare.
Io sono semplicemente deluso. E non parlo della sconfitta, ma perchè per la prima volta mi sono fidato di qualcuno a tal punto da affidargli il mio cuore. E nonostante tutto me lo ha spezzato.

Non le parlo da quel giorno, anche se ci sono stati parecchi tentativi da parte sua. Arrivati di fronte alla struttura scendiamo dal bus, entrando successivamente all'interno della mura.
Andiamo tutti a cambiarci nelle nostre camere, prima di scendere al piano di sotto per mangiare.
Thalia mi ha detto che si è momentaneamente spostata in camera di Elliot, con il consenso del mister. O almeno, dopo aver insistito per un ora e mezza l'ha ottenuto.

Entro nella sala a sguardo basso, ma subito una persona mi corre incontro: Thalia.
La guardo e forzo un sorriso, ma la ragazza pare accorgersene.
'Non devi fingere con me, lo sai' mi rimprovera con lo sguardo, per poi poggiarmi la mano sulla spalla.
'Non prendere il vassoio, oggi non mangiamo qui' sposta la mano sul polso, iniziando a trascinarmi fuori, sotto lo sguardo furioso di Regina, che però ignoro. Provo a replicare, ma vengo subito interroto.
'Ho chiesto al mister il permesso. Penso che un po' ci tenga a me, visto che mi ha subito detto di si' mi molla il polso, incitandomi a seguirla.
'Perché quest'uscita improvvisata?' inarco le sopracciglia, facendo però come mi dice.

'Dobbiamo sfogarci un po'entrambi. Non so se ti sei visto allo specchio, ma hai una faccia...' scrolla le spalle, e sul mio viso si forma una smorfia.
'Non che tu sia messa meglio, hai delle occhiaie che ti arrivano ai piedi e gli occhi spenti' rispondo incrociando le braccia al petto.
'S-si... lo so. Per questo siamo usciti: stacchiamo un po' la presa e viviamo una semplice giornata tra amici.

Ci fermiamo alla fermata di un pullman, che fortunatamente arriva dopo due minuti.
Il viaggio è breve, quando le porte davanti a noi si aprono mi trascina giù, facendomi quasi inciampare.
'Mi vuoi dire almeno dove mi stai portando?' domando curioso, affiancandola.
'Lo scoprirai tra un paio di minuti. Ti dico solo che è una cosa che ami tanto' accenna un sorriso. Passano dieci minuti e finalmente si ferma, indicandomi una vetrina.
Mi avvicino per guardarne in contenuto, notando una vastità di cibi tipici del posto.

'Tu ami i dolci, e questo negozio ne è pieno. L'ho scoperto un giorno uscendo con Elliot e...' si interrompe, cambiando totalmente umore.
'Non è importante' taglia corto, deglutendo.
Avendo capito l'altra persona cambio discorso, avvicinandomi alla porta.
'Dai su entriamo. Ho parecchia fame'

Quando usciamo dal negozio, siamo pieni di buste che emanano un profumo invitante, e ci affrettiamo a raggiungere una panchina, per assaggiare tutto quel ben di dio.
Mangiamo chiacchierando, con qualche risata spontanea ogni tanto.
Devo dire che mi ha fatto bene quest'uscita, Thalia aveva ragione.
'Comunque, so che questo dovrebbe essere un pomeriggio di svago, ma se ne vuoi parlare puoi farlo, lo sai vero?' poggia il dolce nel sacchetto, incrociando le gambe.

'Beh non c'è molto da dire, sono solo molto deluso. Mi fido difficilmente delle persone, e per una volta che l'ho fatto, sono stato tradito. Stavo inziando a provare un forte sentimento nei suoi confronti, e un paio di giorni prima della festa ci stavamo per baciare. Vorrei sapere le motivazioni del suo gesto, ma allo stesso momento non so se fidarmi' sospiro, poggiando una mano sul mento. In risposta lei spalanca la bocca, con un espressione stupita.
'Vi stavate per baciare? E quando avevate intenzione di dirmelo?'
'Pensavo che lei te ne avesse parlato' mi giustifico, alzando le spalle.

'Comunque... penso che tu dovresti provare ad ascoltare le motivazioni, per poi valutare dopo se fidarti. Sono giorni che prova a parlarti, dovresti ascoltarla. Non fare il mio stesso errore' si alza dalla panchina, sbattendo le mani sul pantaloni per pulirli dalle briciole.
'Direi che sua meglio andare, si sta facendo tardi e ho promesso al mister che saremo tornati presto' annuncia, costringendomi ad imitare il suo gesto.
Torniamo alla fermata, e una volta dul pullman appoggio la schiena contro il vetro, guardandola.
'Volevo ringraziarti. Con questo pomeriggio mi sono rilassato, e parlarne mi ha tolto un peso dal petto. Perciò Grazie' sorrido sincero.
'No n devi farlo, ho solo fatto una cosa che ha potuto far star bene un mio amico, oltre che a me. E anzi, sono io a ringraziarti per avermi fatto compagnia in questo pomeriggio' mi poggia le labbra sulla guancia, scoccandoci un bacio.
'Dobbiamo scendere' schiaccio il pulsante per prenotare la fermata, alla quale successivamente scendiamo.

Arriviamo agli alloggi dopo pochi minuti, fortunatamente: non ne posso piu di camminare.
Varchiamo la soglia della porta, dirigendoci verso le scale. Essendo con Elliot adesso, abbiamo le stanze una accanto all'altra.
Una voce familiare però ci fa bloccare: Regina.
Mi giro verso Thalia, che subito annuisce.
'Ti prego, posso parlarti? Sono giorni che ci provo...' domanda con il fiatone della probabile corsa la ragazza che ha preso e calpestato i miei sentimenti.
'Va bene, dimmi tutto' la guardo negli occhi, e lei fa lo stesso per qualche secondo, distogliendolo poco dopo imbarazzata.
'Io vado, sono molto stanca' annuncia Thalia prima di entrare in camera, lasciandoci soli.

'Mi dispiace davvero per ciò che è successo. Non so cosa mi sia preso, ero troppo ubriaca per ragionare. Ma devo assicurarti che non mi è piaciuto, lui mon mi piace. Mi pento un casino di aver rovinato tutto quanto, dall'amicizia con Thalia, al nostro rapporto, che avrei voluto poter sviluppare. Sono stata una stupida...' si morde un labbro. Per tutto il tempo ha tenuto lo sguardo fisso nel mio facendomi capire una cosa: è stata totalmente sincera.

'Ti perdono' dichiaro sorridendo alla rosa, che subito mi abbraccia.

Angolo Autrice

Inizio col dire che non ero sicura di fare il punto di vista di Heath, avendo paura di come potesse venire.
Non ne sono totalmente soddisfatta, ma spero che vi piaccia.
Questo capitolo non è incentato dui nostri protagonisti, ma comunque mi serve con lo sviluppo della storia.
Detto questo vi saluto, e mi scuso per l'orario (sono le 2:40 ops) ma ho appena finito di scrivere e non ce la faccio a lasciarvi senza aggiornamento per così tanto, quindi l'ho voluto fare subito.
Vi voglio bene❤

Quello che non ti aspetti - Kira HirotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora