Epilogo

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Hiroto

Un anno.
È passato esattamente un anno dall'ultima volta che ci siamo visti.
Certo, ogni giorno facevamo una videochiamata o semplicemente ci mandavamo dei messaggi, ma non è esattamente la stessa cosa.
Una volta tornati a Tokyo la squadra ci ha accolti felicemente, congratulandosi con noi, ma subito mi è mancata la  presenza di Thalia al mio fianco.
In questo momento ci stiamo allenando in vista del torneo nazionale, esattamente come ogni altro giorno.
Mi accorgo però che sta per succerere qualcosa quando, alla fine dell'allenamento, al posto di congedarci come al solito, Xavier ci ferma.
'Vi ho trattenuti qui perchè ho una comunicazione per tutti voi. Ci sarà un nuovo giocatore nella squadra, e non ha bisogno di una prova, per questo arriva solo alla fine' ci guarda, facendomi sbuffare: mi preoccupano sempre i nuovi arrivi.
Quando però la persona varca l'entrata del campo, mi cade l'asciugamano, e i battiti del mio cuore aumentano.
Davanti a me c'è lei, con addosso la divisa della squadra.

Thalia

Sorrido quando lo vedo, ritrovandomi subito dopo stretta tra le sue braccia. Ricambio la stretta, staccandomi leggermente dopo poco per guardarlo da vicino.
'Che ci fai tu qui?' sussurra, accarezzandomi il viso che ha precedentemente preso delicatamente  tra le mani.
'È merito suo' indico Xavier, sorridendo.
Ed era vero, circa due settimane prima mi aveva chiamato, affermando di non riuscire più a vedere Hiroto giu di morale, chiedendomi poi di entrare nella loro squadra. E ieri, una volta atterrata a Tokyo, lui e Jordan, il ragazzo dai capelli verdi che più volte ho visto in foto, sono venuti a prendermi  in aeroporto. E dal modo in cui si guardavano, non mi sembravano essattamente due semplici amici, ma questo lo scoprirò prima o poi.
'In che senso?' ride leggermente, non capendo.
'Prima o poi te lo spiegherò' sorrido, girandomi verso il resto della squadra per presentarmi.
Dopo che tutti hanno detto il proprio nome, dei quali me ne ricordo solo una parte, iniziando ad andarsene praticamente tutti, restando in un gruppetto.
'E quindi tu devi essere la ragazza di Hiroto. Sei una santa per sopportarlo, mi spieghi come si fa?' uno dei ragazzi interrompe il silenzio, beccandosi una gomitata da quello al suo fianco.
'Claude, ma devi sempre rompere le palle?' sbuffa quest'ultimo, e i due iniziano a battibeccare.
'Su bambini non litighiamo' dice ironica Isabelle, battendo le mani.
'Bryce tu non parlargli  così, sai che è permaloso. Claude tu non dare fastidio' si rigira verso di me, avvicinandosi.
'Finalmente possiamo parlare di persona e non attraverso uno schermo.' sorride, abbracciandomi. Sorrido anche io, ricambiando la stretta.
'Si ma ragazzi, lasciatela anche un po' a me, avrete modo per conoscervi meglio nei giorni successivi' circonda i miei fianchi con il suo braccio, avvicinandomi a se.
'Si, Hiroto ha ragione, lasciamoli un po' stare' Xavier muove le braccia, come per scacciarli, portandoli tutti fuori. Li saluto con la mano  concentrandomi poi sul ragazzo di fronte a me. Le sue labbra si posano sulle mie, in cerca di un contatto dopo tanto tempo.
Sorrido, incrociando le braccia intorno al suo collo, tirandolo leggermente verso di me per la differenza di altezze.
Ci stacchiamo solo per riprendere fiato, nonostante non era l'intenzione di nessuno nei due.
'Dai vieni, ti porto in un posto bellissimo qui a Tokyo' mi lascia un bacio sulla guancia, accarezzandomi il fianco.

Ed era vero.
Questo posto è veramente bellissimo. Lo chiamano Torre Inazuma, ed è uno dei  punti più alti della città, e in più a quest'ora, con il tramonto, è ancor più bello.
'Wow' sussurro, non sapendo che altro dire: il panorama è mozzafiato.
'Ti piace?'
'Se mi piace? È favoloso' esclamo, sedendomi su una  panchina, e lui mi segue.
'Ci tenevo a portarti qua, un paio di anni fa ci venivo ogni volta che avevo bisogno di stare da solo' mi stringe la mano, e io poggio la testa sulla sua spalla.
'Alla fine abbiamo mantenuto la promessa eh? Non avremmo permesso alla distanza di dividerci' sorrido, felice.
'È per questo che mi sono trasferita qua a Tokyo, non ce la facevo più a vivere senza vederti' sospiro, acarezzandogli il dorso della mano con il pollice.
'Pensa che avevo in mente di venire ad Okinawa' ride leggermente, suono che mi era mancato.
'Ora siamo insieme, ed è questo  l'importante' alzo la testa, guardandolo.
'E pensare  che non riuscivamo nemmeno a sopportarci all'inzio' mi ricorda, incrociando il suo sguardo con il mio.

'In fin dei conti è quello che non ti aspetti che ti stupisce di più'

Angolo Autrice

Okay, voglio piangere.
Evito di iniziare a scrivere qui, ho bisogno di uno spazio apposito.
Mi dispiace davvero per la lunga attesa, ma non riuscivo a scrivere, non avevo molta voglia di lasciar andare questa storia.
Ora vado a scrivere i ringraziamenti❤

Quello che non ti aspetti - Kira HirotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora