Capitolo 31

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Perrie - 9.40am

Fisso gli oggetti sulla mia cattedra, uno ad uno, meravigliandomi della gente che questa mattina invade la centrale.
Tutti scossi, tutti sul 'chi va là'.
Un'altra vittima. Mentre stavamo cercando di rialzarci per ricominciare a combattere, lui ha fatto un'ulteriore mossa. Mentre Jade ed io eravamo a letto a coccolarci ed amarci, questa notte un'alta vita è stata strappata.
Così ridicola, così insensata questa situazione e ancor più assurdo il fatto che tutto sembra essere legato a me, per qualcosa che ho vissuto, fatto o detto, c'è qualcuno che la sta pagando.
"Hey"
Chiudo gli occhi, cercando di scacciare quei pensieri.
"Tutto bene?"
Appoggia una tazza di quel che credo essere caffè, sulla mia scrivania.
"Non penso sia possibile rispondere di si a questa domanda"
"Nessuno ti costringe a restare, ti do le chiavi e torni subito al mio appartamento o puoi benissimo bussare ai signori Wilson"
"Jade.."
Le prendo una mano, intrecciando delicatamente le nostre dita.
"Devo e voglio restare"
Solleva una mano sul mio viso e con sguardo attento sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
"Non voglio che questa storia ti turbi troppo"
"Non accadrà"
Prende un bel respiro, per poi spostare l'attenzione sul fascicolo che tiene sulle gambe.
"Paul Grinning 35 anni, lavorava come ingegnere informatico presso una società di telecomunicazioni a Manhattan"
Mi mostra una foto dell'uomo.
"Ti ricorda qualcuno?"
"No.. mi sembra un uomo come tanti"
"Tranquilla.. fa niente"
Porta una mano sulla mia coscia, stringendola appena, mentre ancora riguarda parola dopo parola, ogni documento.
"Il corpo è stato rinvenuto con la gola tagliata, all'interno del Wanpersy Park nei pressi della sua abitazione, ci sei mai stata?"
"Non credo proprio.. Aveva famiglia?"
"Sposato da qualche mese, quando poi si è trasferito con la compagna da Manhattan nel Queens. I genitori sono stati avvisati"
"L'autopsia?"
"A breve Alex ci farà sapere, insieme a quella della coppia"
"Va bene, speriamo di ottenerne qualcosa"
Annuisce.
"Hey ragazze, il capitano ci vuole nel suo ufficio"
"Arriviamo"
Guardo Jade e probabilmente entrambe ci aspettiamo una delle sue sfuriate, frustrato com'è da quando son tornata.
Rick ci apre la porta, facendoci passare ed accomodare sulle due poltroncine davanti la cattedra di Trevor.
"Benson chiudi la porta"
Alterna lo sguardo tra me e Jade, sembra turbato.
"Come si sente detective Thirlwall?"
"Meglio, grazie"
"Bene perché ho bisogno di sviluppi decenti. Il procuratore mi sta facendo molte pressioni per chiudere il caso il prima possibile e non reputo possibile che non ci sia ancora alcuna novità"
"Capitano stiamo facendo il possibile"
"Beh non è abbastanza!"
Restiamo in silenzio.
"Dell'ultima vittima Paul Grinning, cosa sappiamo?"
"È stato trovato nel parco vicino il suo domicilio, sgozzato e lasciato in bella vista, il custode del parco lo ha trovato questa mattina"
"Ora del decesso?"
"Intorno alle 5 di questa mattina, la compagna ha detto che era solito uscire per una corsa prima di andare a lavoro"
"Azione abituale, facilmente gestibile dall'assassino, qualche segno o scritta evidente sul suo corpo?"
"Beh.. si, un chiaro riferimento al fatto che con lo scorrere le tempo, abbiamo meno possibilità di salvare il prossimo individuo preso di mira"
"Cioè?"
Rick prende un bel respiro, probabilmente irritato dal dover davvero riportare quelle parole.
"Tic Tac"
"Nell'ultima conversazione col soggetto ancora ignoto ha accennato al fatto che da quel momento si trattasse di una gara"
Intervengo io per smorzare la sensazione di stress dovuto a una situazione tale.
"Quindi ci sta sfidando, sta sfidando la polizia di New York.."
Abbasso lo sguardo, cogliendo la rabbia nella voce di Trevor.
Bussano alla porta dell'ufficio.
"Agente Woods, prego"
"Il medico legale vi aspetta in obitorio"
"Grazie Jenny"
La ringrazia Jade, con un appena percettibile sorriso sul volto che sinceramente non è molto apprezzabile da parte mia.. e poi si è rivolta a lei per nome, insomma.. siamo davanti il capitano, neanche noi due ci chiamiamo per nome.
"Beh su, che aspettate? Andate e fate in modo di avere buone notizie"
Ci alziamo la mia partner ed io, seguendo poi Richard fuori l'ufficio.
"Jenny?"
Sussurro a Jade mentre raggiungiamo Alex nell'obitorio della centrale.
"Ehm.. cosa?"
"Da quando tutta questa confidenza con l'agente Woods?"
"Da quando abbiamo passato una bella serata insieme, ricordi?"
"Ragazze, muovetevi"
"Perrie non mi sembra ora il caso di preoccuparsi di questo, okay?"
Conclude con un sorriso e portando una mano sul mio braccio accarezzandolo appena prima di raggiungere Rick alla porta.

Jade

"Dicci tutto"
"Bene, iniziamo dalla coppia"
Ci spostiamo ai tavoli sui quali giacciono i due corpi.
"Per lui un solo colpo alla nuca, secondo il laboratorio una 9mm, dalle striature sui proiettili possiamo affermare con certezza l'utilizzo di un silenziatore, il colpo è stato sparato a bruciapelo, il che deve aver svegliato di soprassalto la ragazza che alzandosi si è precipitata a chiedere aiuto ma non è riuscita a varcare neanche la porta della camera, quando è stata colpita prima probabilmente col calcio dell'arma alla nuca, facendola cadere a terra e in fine un colpo al petto che le ha perforato un polmone condannandola a morire soffocata nel suo sangue"
"Alex i dettagli magari un'altra volta grazie"
"D'accordo d'accordo, dopodiché la ragazza ha provato a trascinarsi fuori dall'appartamento anche se dubito riuscisse a sollevarsi tanto da aprire il portone di casa"
"Magari era rimasta aperta"
Scuoto il capo.
"Ogni cosa che fa è studiata nel minimo aspetto, come può semplicemente dimenticarsi di chiudere una porta?"
"Dici sia stato premeditato?"
"Si e non mi stupirei di scoprire che quella notte a casa mia la porta della camera sia stata lasciata aperta di proposito"
"Non voleva ucciderci"
"Ha solo voluto catturare la nostra attenzione, gli piace l'idea di tenerci con l'acqua alla gola, come se avesse il potere di decidere delle nostre vite"
"Okay Alex, che altro?"
"Beh è stato immacolato come il solito ma.."
"Cosa?"
"La scientifica ha rinvenuto un'impronta parziale di una scarpa sul tappeto di moquette, entrambe le vittime erano senza scarpe quindi dev'essere del nostro assassino"
"Che tipo di scarpa?"
"Presumiamo dalla grandezza si tratti di uno stivale o un anfibio ma non possiamo dare una risposta certa, la misura si aggira tra una 43 e una 44 e dato il livello di pressione praticato pensiamo sia sugli 80 o 85kg"
"È qualcosa"
"Un uomo come Richard"
"Beh si diciamo"
"Si ma io sono bello, non è mica da tutti"
"Idiota"
Perrie gli pianta un colpetto sul braccio.
"Su Paul Grinning cosa puoi dirci?"
"Beh il poveretto è morto dissanguato in pochi minuti, gli ha tranciato di netto la carotide"
"Ci deve essere stato un corpo a corpo, trovato qualcosa sugli indumenti?"
"No e non ho trovato segni di colluttazione ma una cosa interessante si.."
Si avvicina all'uomo, scoprendo un braccio e sollevandogli delicatamente la mano.
"Ho trovato del materiale di colore nero sotto le unghie, sembra provenire da un giubbotto o guanti di pelle ma comunque nulla di animale, solo pelle sintetica"
"Ha provato a difendersi solo dopo che l'assassino gli ha messo le braccia al collo?"
"Magari non lo riteneva prima una minaccia"
"Pensate si conoscessero?"
"Forse ma non avrebbe senso.. qual è il nesso con le vittime precedenti?"
Qualche istante di silenzio.
"Arma del delitto?"
Chiedo tornando a prestare attenzione al medico legale.
"Margini irregolari, suppongo sia la stessa lama del primo omicidio"
Squilla il telefono dell'obitorio.
"Scusate un secondo"
Si allontana, mentre si sfila i guanti.
"Richard non ci sono telecamere nel parco? Nel condominio della coppia?"
"Ho già richiesto i filmati questa mattina, qualcosa dovranno pur aver registrato"
"Perrie"
Ci voltiamo verso Alex.
"Ti vogliono in ufficio, ha chiamato.."
Sposto lo sguardo sulla mia partner che in risposta annuisce, dirigendosi poi verso la porta d'uscita.
"Hey"
Faccio il giro del tavolo dell'autopsia, raggiungendola velocemente fuori dell'obitorio.
"Hey Perrie"
"Devo andare Jade"
Continua a camminare imperterrita.
"Perrie.."
"Che c'è?"
Osservo la sua espressione arrabbiata, scrutarmi attentamente.
Mi sento bloccata, non trovo le parole giuste.. la guardo e vorrei non si sentisse in questo modo, vorrei combattesse questa rabbia.
D'istinto mi muovo rapidamente verso lei, portando una mano dietro il suo collo e l'altra sul fianco, facendo subito coincidere le nostre labbra.
Ma presto vengo respinta, facendomi indietreggiare di qualche passo e facendomi sentire una perfetta idiota.
"Che diamine fai Jade?! Non qui, non ora.. come ti salta in mente?"
"È che.. non voglio che tu stia così"
"Così come Jade? Arrabbiata?!"
"Perrie.."
"Sappi che se vado avanti in questa indagine non è sicuramente grazie a te, che ogni scusa è buona per darmi addosso! Ah poi fai la carina con l'agente Woods, mi ricordi ogni volta quanto io sia inutile in tutta questa storia.. Jade io non sono debole, se mi avessi informata prima, forse avremmo salvato la vita a qualcuno"
"Perrie.. rifletti bene su quello he stai dicendo"
"Solo la realtà dei fatti Jade"
Sogghigno, recependo davvero quello che significano quelle parole.
"Cosa ti fa tanto ridere?"
"Che per quanto mi riguarda puoi andare a farti fottere altrove"
"Oh tipo da Trevor?"
"Non mi interessa.. sentiti libera di fare quello che vuoi"
Mi allontano, raggiungendo la centrale e quindi il mio ufficio.

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Is it you? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora