Capitolo 9

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Jade

Sollevo lo sguardo sulla strada, sulle auto che scorrono e le persone che frettolose e incuranti camminano sui marciapiedi, a testa bassa e passo svelto. Chi invece siede tutto il giorno su una panchina, chi quindi decide di fermarsi e uscire dalla bolla della grande città.
Arriva una notifica e scopro si tratti di Perrie come poso lo sguardo sullo schermo sbloccato.
'Arrivo, sono a un paio di isolati dalla centrale'
Rimetto il telefono in tasca e attendo di avvistare una chioma bionda tra la gente, voltandomi ripetutamente a destra e a sinistra.

Perrie

Erano diversi mesi che non ne avevo uno. Pensavo di averli sconfitti, che fosse finita ed invece eccoli ancora qua.
'Perrie credo tu non sia pronta a tornare'
Rinchiudermi dentro il mio appartamento un anno non è stato altrettanto d'aiuto.
Sono buona solo a svolgere il mio lavoro, non mi permette distrazioni, ne cali di attenzione, devo solo pensare a risolvere il caso.
Sto bene.
"Edwards"
"Ti ho già ripetuto più volte di chiamarmi E.."
"Edwards, è quello che ho fatto. Abbiamo un caso"
Mmh.. giusto.
Sembra star bene. La solita espressione seria e il tono autoritario.
Si volta andando verso l'auto.
"Guido io, ho l'indirizzo"
La lascio fare, salendo in auto dal lato del passeggero: tutto pur di non irritarla.
"Jade.."
"Jade?"
"Senti.. quando ci troviamo con altre persone siamo detective Thirlwall e detective Edwards ma quando siamo solo noi due possiamo darci del tu?"
"Non credevo dessi tutta questa confidenza a una persona 'come me'"
Non sono stata tra le più gentili persone con cui sarà andata a letto probabilmente e mi dispiace ma tutta questa situazione non è affatto facile per me, in questo periodo poi..
"Ma per me va bene"
Annuisco, portando poi lo sguardo fuori dal finestrino.
"Cosa volevi dirmi?"
Richiama la mia attenzione e non la lascio attendere.
"Per quel che vale, solo scusarmi"
"Non ti devi scusare, non ha significato nulla per me e te nemmeno lo ricordi, quindi siamo apposto così, credo dovremmo pensare piuttosto a sviluppare il nostro rapporto professionale, non trovi?"
Il mio sguardo cade sempre più in basso, fino al tappettino sotto i miei piedi e ad ogni sua parola il petto mi ha fatto male, appesantendomi il respiro.
"Non sei d'accordo?"
Vengo riportata a galla dal suono delle parole da lei pronunciate, come se penetrassero in me e mai sarò in grado di rimuoverle.
"Si.. pienamente d'accordo"

Arriviamo sul punto di destinazione indicato dal navigatore e troviamo già diverse auto degli agenti, la scientifica e qualche vicino curioso.
Una casa indipendente in un quartiere fuori città, sotto gli occhi indiscreti di tanti.
"Ben arrivate detective, la vittima dell'aggressione si chiama Ariel Flynn, sposata da 13 anni con Jacob Fletcher e le due bambine Katy dodici e Molly sei anni, sono in casa"
Oltrepassiamo il nastro giallo, insieme all'agente Lloyd.
"Cos'è successo?"
Chiede Jade osservando i ragazzi della scientifica analizzare la scena sul davanti della casa.
"Questa mattina la vittima stava rientrando dal suo turno di notte come sempre verso le 7, lavorava come infermiera al pronto soccorso di Manhattan, quando qualcuno l'ha aggredita sul vialetto di casa con dei colpi violenti dietro la nuca"
"È stato il marito a chiamare?"
"Si ha sentito un urlo e per quando è uscito, ha trovato solo la moglie a terra in una pozza di sangue"
"E lei ora dov'è?"
"La stanno operando in questo momento, non si ha idea di come possa andare"
Annuisco seria.
Spero ce la faccia, sicuramente sarebbe la chiave per risolvere il caso.
"Sono dentro esatto?"
Vedo Jade sui gradini del portico di casa Fletcher che indica verso il portone, mentre attende dell'agente una risposta.
"Si, vi stanno aspettando"
"Grazie James"
Assottiglia le labbra curvandone gli angoli leggermente all'insù, in un amaro sorriso.
Seguo Jade all'interno dell'abitazione e troviamo anche qui diversi agenti circolare per la casa.
Entriamo nel salotto e lì troviamo le bambine sedute sul divano e il padre che parla con un agente.
"Ci scusi, signor Jacob Fletcher?"
"Si.. si, sono io"
"Siamo i detective Edwards e Thirlwall"
Ci presenta Jade, indicandomi con lo sguardo.
"Ci occuperemo noi del caso"
"Avete notizie di mia moglie? L'operazione si è conclusa?"
"No.. non ci è giunta nessuna novità sull'esito.."
Lo vediamo rabbugliarsi, mentre il suo sguardo si perde su un punto indefinito nella stanza.
"Troveremo chi ha fatto questo a sua moglie signor Fletcher"
Sembra ritornare in sé, annuendo ripetutamente.
"Ci può ripetere la successione dei fatti di questa mattina?"
"Si, certo.. mia.. mia moglie fa il turno di notte al pronto soccorso in città e.. lei.. lei stava tornando come ogni mattina a casa.. ho sentito dei rumori strani provenire da fuori e per quando sono uscito.. lei.. era lì.. e.. e c'era t-tanto.."
"Non si preoccupi, ci dica cosa ha fatto immediatamente dopo"
Prende un bel respiro, mentre asciuga le lacrime dagli occhi.
"Ho.. ho chiamato il 911 e poi non lo so.. è stato tutto così veloce, confuso"
"Il matrimonio come va?"
"Alti e bassi.. come in ogni coppia dopotutto, no?"
"Ariel le ha mai parlato di qualcuno? Magari qualcuno che la spaventa o di cui non si fida?"
"No, no.. lei si impegna al massimo per far sì che questo sia un ambiente sereno e tranquillo per le bambine"
"E a lavoro? Le ha mai raccontato qualche fatto strano?"
Scuote la testa.
"Non porta mai a casa il lavoro, lei lavora di notte ed io di giorno, ci vediamo poco, qualche ora al mattino e la sera, il resto della giornata la trascorre con le bambine"
Ci voltiamo verso le due figlie, mentre la più grande stringe a sé la più piccola.
"Come stanno?"
"La piccola Molly, non sono sicuro abbia capito neanche cosa sia accaduto e non so bene neanche come spiegarle.. mentre Katy non so proprio cosa pensi"
"Non c'è un modo semplice per dirle una cosa del genere ma le assicuro che il difficile verrà dopo"
Nulla di più vero.
Questo resterà per sempre un momento significativo per tutti loro ma ciò che li ucciderà, giorno dopo giorno sarà conviverci per il resto della vita.
"Dovremmo parlare anche con loro"
"Certo"
Ci sediamo sulle poltroncine posizionate davanti loro.

Jade

"Ciao"
Katy solleva lo sguardo su di me.
Un senso di tristezza mi pervade tutto il corpo come i nostri occhi si intrecciano.
L'amarezza in bocca mi costringe al silenzio mentre Perrie continua le presentazioni.
"Io sono la detective Edwards e lei la detective Thirlwall"
I suoi occhi catturano i miei ed è come parlassero ma una lingua che non riesco a comprendere.
"Vogliamo scoprire chi ha fatto questo alla vostra mamma"
"È morta?"
Interrompe così il contatto visivo e io sento un vuoto familiare dentro me.
"La stanno ancora operando, non sappiamo nulla"
Annuisce per poi tornare a guardare Molly che continua a guardarsi intorno, intimorita da tutte quelle persone con i camici lunghi, i berretti e i guanti.
"Sapreste dirci com'era la mamma ultimamente?"
"Dov'è la mamma?"
"Molly la mamma non verrà più a casa, non c'è più"
"Katy!"
Il padre riprende duramente la figlia che in cambio gli lancia un'occhiata carica di sentimenti.
"Vieni Molly, andiamo a giocare di sopra"
Prende per mano la sorella per poi aiutarla a scendere dal divano.
"Scusate, non credo sia questo il giorno giusto per parlare con loro"
"Comprendiamo perfettamente"
Annuisce.
"Se questo è tutto, io andrei in ospedale da mia moglie"
Ci accompagna all'uscita.
"Un'ultima domanda"
Interviene Perrie.
"Ha mai sospettato di una relazione extraconiugale di sua moglie?"
Corruga la fronte mentre serra la mascella.
"Lei non può venire a casa mia a insinuare certe supposizioni in un giorno come questo.. vi prego di andarvene ora, ho da pensare a mia moglie io"
Ben presto ci troviamo fuori la casa tra gli agenti della scientifica che fanno avanti e indietro.
"Bene, dopo sarei io l'insensibile.."
"Smettila Jade, ero tenuta a fargliela come domanda"
Sollevo gli occhi al cielo mentre torniamo all'auto.
"Dovremmo indagare meglio sul marito"
"Sono d'accordo"
"Hey! Agenti!"
Un uomo leggermente panciuto, camicia a scacchi e berretto in testa, in piedi tra i pochi vicini ancora presenti intenti ad ottenere gli ultimi scoop, inizia a sbacciare nella nostra direzione, catturando così l'attenzione di entrambe.
Ci avviciniamo alle transenne controllate dagli agenti.
"Lei è?"
"Peter Claud, sono il loro vicino di casa e amico di Jacob"
"Agenti fatelo passare"
Oltrepassati gli agenti, ci allontaniamo di qualche metro da orecchie e occhi indiscreti.
"Cosa vuole dirci?"
"Posso affermare con certezza che Ariel avesse un amante e Jacob è troppo orgoglioso per ammetterlo, anche a sé stesso"
"Un amante eh?"
Porto le mani ai fianchi spostando la giacca, guardandolo accigliata.
"Va bene signor Claud, le dispiace venire in centrale e parlarne meglio? Le offriamo un caffè e una pattuglia di agenti la riporterà a casa, che ne dice?"
Accetta immediatamente tutto super eccitato all'idea di dare un 'grande contributo' alle indagini.
Persone così bisogna assecondarle, il più delle volte si rivelano false piste ma è opportuno non tralasciare nulla.
Katy. Mi ha gelato il sangue lo sguardo di quella bambina, li conosco bene quegli occhi, eppure.. mi son sentita spogliata di ogni cosa, è stato come guardarsi allo specchio.
"Jade.."
Metto a fuoco la bionda a meno centimetri del solito di distanza.
"Stai bene?"
Porta una mano sulla mia, facendomi accorgere di star stropicciando il bordo della giacca alla mia sinistra.
"Perrie.. che fai?"
Mi prendo qualche metro di distanza, separandomi da quel tocco.
"Io ho.. ho solo pensato.. che non stessi bene"
"Sto benissimo, grazie. Portiamo il signor Claud al distretto"
Vado verso l'auto, dove noto l'uomo già all'interno dell'auto. Ma quando..? Non capisco..
Mi volto verso Perrie. Tiene lo sguardo basso ma lo risolleva subito, trovandosi la mia espressione perplessa a fissarla.
Sorride debolmente, mentre mi raggiunge e sale al posto di guida.
Mi sento strana e sotto quello sguardo ho sentito il petto pesarmi addosso.

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Non vi abituate❤

Is it you? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora