Capitolo 13

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La mattina dopo
Jade

"Le ho già ripetuto più di una volta che non mi interessa avere un'altra partner, lavoro bene da sola e in più dovrebbe capire più di tutti quanto per i miei doveri sia essenziale non avere ficcanaso tra i piedi"
"Detective proprio per il compito assegnatole non si può permettere di concentrare tutti i rischi su di lei"
"Non voglio un'altra partner"
Scandisco lentamente quelle parole sperando gli entrino bene in quella testa di cazzo che si ritrova.
"La decisione spetta a me"
"Oh beh ricordati una cosa Trevor.. sappiamo entrambi quanto tu abbia bisogno di me e per quanto riguarda Perrie rispetto la tua scelta ma su questo non transigo"
"Jade.. devi capire che non posso lasciarti lavorare da sola, tutt'al più posso lasciarti scegliere chi vuoi ti affianchi"
"Nessuno"
"Jade.."
Mi alzo dalla sedia.
"Mi prendo questa giornata per pensarci, ti farò sapere"
"Jade hai un caso in corso.."
Sembra esasperato ma sono di gran lunga più irritata io.
"A più tardi capitano"
Prendo la giacca ed esco dal suo ufficio.
Già essere arrivata stamattina e non aver trovato Perrie alla sua cattedra ha contribuito abbastanza in malo modo alla giornata.
"Hey Thirlwall"
Sollevo lo sguardo sull'uomo in piedi accanto la mia postazione.
"Oi Rick dimmi"
"Perrie mi ha chiesto di rendermi utile qualora ti servisse, quindi non ti far problemi a dirmi quel di cui hai bisogno"
"Le hai parlato?"
"Ehm.. si, ci ho scambiato due parole ieri sera al telefono"
"Come ti è sembrata?"
"È troppo orgogliosa per lasciar trapelare qualsiasi emozione"
Annuisco tornando con lo sguardo sulla sua cattedra vuota.
"Hey Jade guardami.. non ci pensare ora, hai un caso da risolvere e poi il dottor Jackson non ci darà un responso prima di domani"
"Si.. si hai ragione, devo portare a termine il caso"
"Ah e se ti interessa abbiamo Cody McLaggen in sala interrogatorio, pronto per essere spremuto da te"
"Davvero? Perché non me lo hai detto subito?"
"Beh.. ora lo sai"
Aggiunge con un sorrisetto innocente.
"Va bene riordino le mie cose ed arrivo, mi fai compagnia?"
"Certo"

"Salve signor McLaggen, grazie di essere venuto"
"Non si può dire in modo del tutto volontario"
Carnagione chiara, capelli biondi e occhi di un color marrone caldo.
Gli sorrido, sedendomi difronte a lui.
"Nessuno mi ha ancora spiegato come mai sia qui, non avete il diritto di trattenermi"
"Si calmi Cody, vogliamo solo parlare"
Gli ribatte gentilmente Rick.
"Sentite se c'entra qualcosa il mio vicino sappiate che è completamente fuori di testa.."
"Cody.. non c'entra il suo vicino ma piuttosto mi dica lei conosce questa ragazza?"
Gli porgo una foto della vittima che lui prende tra le mani.
"Si è Ariel, riguarda lei? È successo qualcosa in ospedale?"
"Ci può parlare del rapporto tra lei e Ariel?"
"Non avete risposto alla mia domanda.. dov'è Ariel sta bene?"
"Cody.. Ci dispiace doverle dire che Ariel è morta ieri pomeriggio"
Restiamo in silenzio, lui schiude appena le labbra prendendo così aria dalla bocca.
"No mi state prendendo in giro, Ariel.. Ariel.."
Guardo Rick che dopo aver ricambiato l'occhiata, abbassa lo sguardo.
Torno a concentrarmi su Cody che nel frattempo ha preso a tremare, con lo sguardo fisso sul tavolino in metallo e gli occhi rossi.
"Cody possiamo fare una pausa, riprendiamo tra una decina di minuti d'accordo?"
Sembra avermi ascoltata ma subito passa ad asciugarsi le lacrime con la manica della giacca.
"No.. no, ce la faccio"
Lo guardo triste, ha il volto distrutto e non riesco ad immaginare quanto dolore provi ora.
"Allora.. le dispiace riprendere dalla domanda in che rapporti fosse con Ariel?"
Annuisce cercando di praticare al miglior modo un certo autocontrollo.
"Eravamo amici, l'ho conosciuta qualche mese fa in ospedale, mi è stata vicina in un momento davvero difficile e io le sarò sempre grato"
"Alcune persone sospettano ci fosse di più di una semplice amicizia tra voi"
"Ariel ed io siamo stati buonissimi amici, chi ci conosceva sapeva cosa eravamo l'uno per l'altra"
"E Jacob? In che tipo di rapporto vi trovavate?"
"Non ci siamo mai piaciuti, mi vedeva come un rivale"
"E cos'è successo il giorno che l'ha scoperta a casa sua?"
"Il marito ha dato di matto, Ariel mi è sembrata molto turbata e dopo di quella volta mi è stata sempre più schiva, mi allontanava.. provavo a chiederle il motivo ma lei nell'ultimo periodo aveva anche smesso di aprirmi il portone di casa e così mi sono rassegnato"
"D'accordo Cody, un'ultima cosa.. mi può dire dove si trovasse ieri mattina verso le 7?"
"Ero ancora a casa, il mio turno di lavoro inizia alle 7.30"
"C'è qualcuno che può confermare il suo alibi?"
Assottiglia le labbra, scuotendo poi la testa.
"D'accordo, mi dica dove lavora"
"Lavoro presso un giardino botanico in centro, si chiama Garden&Co"
"La ringrazio Cody, credo già lo sappia ma la invito a non lasciare la città"
Annuisce, così Rick ed io usciamo.

"Ho appena chiamato l'azienda dove lavora il signora McLaggen e mi hanno detto che Cody è arrivato cinque minuti prima del suo orario, come tutti i giorni, nulla di inusuale"
Mi comunica Rick.
"Io invece ho controllato la distanza dal posto di lavoro a casa Fletcher, anche fosse stato lui non avrebbe mai fatto in tempo a tornare in centro a Manhattan entro le 7.25"
"Non è stato lui"
Mi mordo l'interno della guancia, riflettendo su quello che abbiamo.
"Rick io vado"
Mi alzo prendendo la giacca al volo dall'appendiabiti e dirigendomi fuori mentre Richard inutilmente mi continua a chiedere dove stessi andando.
Salgo in auto, imposto l'indirizzo sul navigatore e parto.
Dopo un ventina di minuti mi fermo sul primo parcheggio libero che trovo a una ventina di metri dall'entrata.

"Salve detective Thirlwall della polizia di New York, potrei parlare con qualche responsabile?"
"Certo, mi dia un momento"
Cammino avanti e indietro nella sala d'attesa del pronto soccorso finché un uomo non molto alto, sulla cinquantina, con indosso un camice azzurro mi viene incontro.
"La detective Thirlwall?"
"Si, lei è?"
"Sono il dottor Carl Cubrett, responsabile del pronto soccorso, è qui per Ariel giusto?"
Annuisco assottigliando le labbra, mentre cerco di contenere l'amarezza.
"Venga, le offro un caffè"
Seguo l'uomo in quella che credo sia la loro area relax.
"Ecco a lei, prego si sieda"
Ci accomodiamo a uno dei tavolini nella stanza. Il volto del dottor Cubrett cela una tristezza davvero profonda, palpabile, come del resto in tutto il pronto soccorso.
"Ariel era una ragazza adorabile e no.. nessuno la odiava o aveva motivo di farle del male, tutti le volevano bene.. si prendeva cura dei pazienti meticolosamente, per non parlare di tutto quello che ha fatto per noi.."
Sposto lo sguardo altrove e mi cade su una foto della vittima incorniciata e appesa alla parete, circondata da tante scritte.
"Quello è per lei, lo abbiamo fatto questa mattina con i ragazzi del turno di notte.."
"Avete notato qualcosa di strano ultimamente?"
"Nulla di rilevante, quel che ho sentito io è che aveva solo smesso di uscire con i propri compagni e chiedeva spesso giornate libere o di uscire prima o entrare più tardi a lavoro ma era Ariel e noi eravamo la sua seconda famiglia"
"E del marito ne parlava mai?"
"Raramente ma amava parlare delle sue due bambine, ne andava davvero molto fiera"
"Capisco"
"Hey Rita, lei è la detective Thirlwall, sta indagando sull'omicidio di Ariel"
Una ragazza appena entrata nella stanza si avvicina al nostro tavolo.
"Piacere sono un'infermiera del turno di notte Rita Hoberman"
"Piacere detective Thirlwall"
"Allora come stanno proseguendo le indagini?"
"Mi dispiace ma non ne posso parlare"
Annuisce in disappunto.
"Lavorava con Ariel giusto?"
"Si"
"Come le sembrava?"
"Sa Ariel è quell'amica che tutti vorrebbero avere: simpatica, gentile ed intelligente.. ancora non ci credo a quelle che è successo, non lo reputo possibile"
Prendo un profondo respiro e continuo.
"Il dottor Cubrett mi stava dicendo che Ariel avesse smesso di uscire con voi"
"È esatto, nell'ultimo anno evitava ogni situazione che avrebbe potuto significare stare insieme ad altre persone, per lei era casa lavoro, lavoro casa"
"Non vi è sembrato sospetto?"
"Abbiamo provato a parlarle ma dopo averci semplicemente tranquillizzati, ci diceva come andasse tutto alla grande, per poi cambiare discorso"
Ovviamente..
Mi vibra il telefono in tasca e subito mi alzo, scusandomi per l'interruzione e mi allontano.
"Detective Thirlwall"
"Jade sono Rick, è pronto il referto dell'autopsia, dovresti venire a sentire"
"Arrivo subito"
Chiudo velocemente la chiamata e ringraziando entrambi mi congedo.

"Jade"
"Hey hai salvato il numero allora"
"Mi è sembrato doveroso"
Sorrido, nonostante sappia che non mi può vedere.
"Come stai Perrie?"
"Bene, sono stata dallo psicologo oggi e devo dire che dopo un anno credo sia servito a qualcosa"
"Ne sono contenta"
"Le indagini stanno proseguendo?"
"Beh si, sembra essere sempre più chiaro che Ariel negli ultimi tempi si fosse molto chiusa in sé, abbiamo parlato finalmente con Cody McLaggen"
"Abbiamo?"
"Richard ed io"
"Beh Rick sembra essere un ottimo partner, potresti considerarlo no?"
"Perrie.. aspetto te, se non domani, presto"
"Jade lo sai che non ho possibilità"
Mi mordo il labbro, cosciente del fatto che ha ragione..
"Jade sei ancora lì?"
"Si.. si scusa.. devo andare, è arrivato il referto dell'autopsia"
"Oh.. d'accordo"
"Vuoi che ti tenga aggiornata?"
"Non si potrebbe ma se ti stessi proprio annoiando.."
"D'accordo partner, ci sentiamo stasera"
"A più tardi Jade"

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Is it you? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora