Capitolo 19

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Jade

"Io ho fame"
"Oh beh, anch'io, dammi cinque minuti che preparo qualcosa"
Si alza, mette la vestaglia e mi lascia sola a letto.
Mi guardo intorno e decido di alzarmi per dare un'occhiata in giro.
Cerco la mia camicia che con poco trovo a terra accanto la poltrona, così la infilo senza allacciarla.
Sopra i mobili solo decorazioni e documenti, piuttosto anonimo.
Apro qualche cassetto del comò e trovo un quasi direi maniacale ordine.
Tiro un'anta del grande armadio a muro.
Wow.. tiene ancora i suoi vestiti.
Prendo un bel respiro, osservando ogni giacca e camicia appese con cura.
Apro l'anta accanto trovando invece i jeans e i pantaloni da uomo.
Noto una scatola infondo all'armadio, nascosta tra i vestiti. La tiro leggermente fuori e inizio a mettere a fuoco le cornici poste con attenzione all'interno della scatola.
Non ho molti dubbi su chi possano ritrarre, così mi basta prenderne una e i miei sospetti si concretizzano.
È abbracciata con quello che credo sia Matt e con loro un giovane Richard Benson con la sua birra in mano.
Sembrano felici.
Chissà di quand'è questa foto, sembra di almeno un paio d'anni.
"Frughi tra le cose di tutte quelle che ti porti a letto?"
Rimetto immediatamente la foto insieme alle altre, spingendo la scatola al suo posto.
Mi alzo per poi chiudere l'armadio e prendere un bel respiro.
"Beccata"
Ammetto, alzando le mani.
È appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate mentre mi guarda un po' scocciata.
"Scusa.."
Mi avvicino, tentando di farla tornare di buonumore.
Porto le mani dietro la sua schiena e fortunatamente me lo lascia fare.
"Mi perdoni?"
"Non so Jade, che cercavi?"
"Nulla è solo che.."
Mi guarda sollevando un sopracciglio, aspettando una mia spiegazione.
"Mi sembra di non conoscerti"
"Jade sai già più cose di tante altre persone"
Si divincola dalla mia presa andando verso la cucina.
"Più di Richard?"
Si volta guardandomi storto.
"No.."
"Beh e perché non dovrei saperne almeno quanto Rick?"
Entriamo in cucina e lei porta due tazze fumanti sul tavolino.
"Perché Rick.. è Rick, lui sa tutto"
"Si ma con Richard non ci vai a letto"
"E questo chi te lo ha detto?"
Chiudo gli occhi, sollevando le sopracciglia, sorpresa e irritata da quella risposta.
"Siete.. siete andati a.."
"No Jade ma ti prego possiamo parlare d'altro?"
Si siede ed io porto le mani sui fianchi.
"Certo, si certamente.. anzi ti lascio fare colazione tranquilla, tanto io me ne vado"
Torno in camera, cercando i miei pantaloni e la giacca.
"Jade puoi non andartene?"
"E che resto a fare?"
Mi infilo di fretta i pantaloni senza allacciarli, seguiti poi dalla giacca.
"Potremmo passare questa giornata insieme, senza omicidi, senza persone che ci girano intorno.."
"Si.. certo.."
Abbottono giusto tre, quattro bottoncini della camicia.
"Io ti ho parlato dei miei genitori"
"È.. È diverso.."
"Sul serio Perrie?"
"Andiamo Jade perché devi rendere tutto più difficile? Riusciamo un volta ad andare d'accordo per 24 ore consecutive?"
"Perché tanto sono io il problema, no?"
"Io ti ho chiesto solo del tempo"
"Bene quindi si, sono io il problema.. beh mi levo dalle palle allora"
Riprendo il reggiseno, il cappotto e le scarpe, avviandomi verso il portone.
"Jade sei lontana dall'auto"
Cerco il telefono tra le tasche e finalmente lo trovo ma con la batteria scarica.
Cazzo..
Mi volto vedendola appoggiata al tavolino in salotto, sposto lo sguardo altrove, respirando profondamente.
"Mi accompagneresti?"
"Jade.. ti prego resta.."
Vorrei restare ma mi urta così tanto che io su tutti sono l'unica che non posso saperne nulla.
Potrei benissimo andare a chiedere a chiunque ma mi sto impegnando per aspettare lei.. potrebbe almeno riconoscermelo.
Si avvicina, prendendomi per i bordi della giacca e togliendomela di dosso.
Ha la vestaglia aperta e inizia a sbottonare la mia camicia.
"Resta e ti prego togli questi pantaloni, mi piacevi di più senza.."
"Che stai facendo Perrie?"
"Ti sto convincendo a restare"
Fa scivolare i pantaloni lungo le mie gambe, facendomi rimanere con solo la camicia slacciata.
Tengo ancora lo sguardo rivolto altrove, non voglio si senta appagata da quel che ingiustamente mi provoca.
"Va bene.. resto ma solo perché ho il telefono scarico e l'auto è lontana"
"Va benissimo"
Prende tutte le mie cose, gettandole alla rinfusa sul divano.
La seguo in cucina, in fondo la fame ancora chiama.
Vado al frigorifero e lo trovo abbastanza ben rifornito.
"Ti coccoli eh"
"Si mi piace mangiar bene"
Continua a sorseggiare il suo caffè e mentre do un'occhiata sono quasi del tutto sicura mi stia guardando.
"Beh dov'è il pane?"
"Sportello in alto a sinistra, ultimo ripiano"
Alza l'indice in direzione del giusto armadio, così lo apro ma la mia altezza non mi facilita l'operazione.
"Dove sono?"
"Proprio lì Jade"
Mi alzo sulle punte ma la mia mano non arriva a prendere nulla da quella maledetta mensola.
Improvvisamente sento il corpo di Perrie spingersi sul mio .
Resto ferma qualche istante a godermi quel contatto per poi muovere appena i fianchi sulla sua intimità.
"Jade smettila di giocare.."
"Sei te che ti sei appoggiata sul mio fondoschiena"
"Il tuo bel fondoschiena"
Mi precisa subito dopo aver portato giù la confezione di pane dalla credenza.
"Hmm.. si, certo.. vuoi un toast?"
"Va bene ma fai come fossi a casa tua"
"Si e dov'è il tostapane?"
"Te lo prendo io"
La sento alzarsi di nuovo dalla sedia mentre io mi trovo davanti al frigo aperto intenta ancora a scegliere che mettere in tavola.
Alla fine opto per il burro, marmellata, yogurt, un succo all'arancia rossa e un pacco di biscotti.
Spero le piaccia la combinazione.
Apro qualche cassetto a caso finché non trovo quello delle posate e quindi con cura le sistemo sul tavolino, insieme alle tazze e ai tovaglioli.
"Ecco a te, fanne buon uso"
Mi porge il mio elettrodomestico preferito che subito attacco alla spina e metto così a tostare due fette di pane.
"Quasi pronto"
"Mmh-mh"
Avremmo potuto fare i pancake ma ci avrei impiegato troppo tempo..
Mi mordicchio il labbro inferiore attendendo che il tostapane finisca, mentre resto avvolta tra i miei pensieri.
La sento sgranocchiare qualcosa ma prima che faccia in tempo a girarmi, i toast son pronti, così delicatamente li metto su un tovagliolo.
Mmh.. scottano.
Mi volto ad appoggiarli insieme alle altre cose ma trovo Perrie seduta sul tavolino a leccarsi le dita da quella che sembra essere marmellata.
Vado verso il tavolo, mettendomi tra le sue gambe.
Mi avvicino alle sue labbra e prima di farle coincidere, appoggio i toast caldi sullo spazio di tavolino dietro di lei.
"Posso assaggiare anch'io?"
Sorride, mentre incrocia le gambe dietro la mia schiena.
"Hmm-hm"
Mi accarezza il viso per poi passare le dita sulle mie labbra.
Seguo ogni suo movimento, finché non spinge la punta di due dita all'interno della mia bocca.
Passo lentamente la lingua su entrambe, mentre lei tiene le labbra semi aperte, osservando attentamente il tutto.
Mi toglie le dita dalla bocca per poi premere le sue labbra sulle mie, mentre con una mano mi tiene da dietro il collo.
Ci separiamo, così passo a baciarle il collo ma purtroppo sento le sue mani sul mio petto spingermi via.
"Ora mangiamo, poi decidiamo che fare"
Scende dal tavolino e così ci sediamo a fare colazione.

"Che ti va oggi?"
"Non so.."
Le nostra dita si incrociano e si accarezzano delicatamente, mentre comoda mi rilasso tra le gambe di Perrie.
Mi giro su me stessa, mettendomi faccia a faccia con lei.
"Ti levi la vestaglia?"
Solleva le sopracciglia sorridendo.
"Perché?"
"Tu fallo"
Sospira continuando a guardarmi ma finalmente annuisce, tirandosi un po' su dal divano. Mi metto in ginocchio avanti a lei, in modo da facilitarle i movimenti, per poi togliere anch'io la camicetta.
Rimaniamo entrambe con solo gli slip, così la spingo giù sul divano e mi sdraio su di lei.
Ci guardiamo l'una negli occhi dell'altra e come immaginavo, la sensazione di calore proveniente dai nostri corpi è piuttosto piacevole e rilassante.
"Mi piace"
Le sorrido, felice che la senta anche lei.
Fa passare la punta di due dita lungo la mia spina dorsale dandomi i brividi dal piacere.
"Hmm.."
Mi appoggio sull'incavo del suo collo, respirando il suo odore, mentre il suo respiro mi culla dolcemente.
Sento il mio corpo rilassarsi sempre più, minuto dopo minuto, trascorsi in silenzio ma così dannatamente pieni di quel che sta nascendo tra noi.
Non so ancora bene cosa, non voglio neanche pensarci ma la piacevole sensazione è sufficiente a coccolarmi e a farmi pian piano addormentare tra le sue braccia.

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Is it you? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora