20. Ma ci sei tu

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Finalmente qualcuno l'aveva vista.
Aveva guardato al di là di quel fisico asciutto che le è costato sudore, sacrificio, prese in giro.
Attraente oltre ogni limite.
La sua sessualità era in ogni cosa che faceva, il massimo dell'erotismo.
Nel suo brio, nella sua intelligenza, nella sua rabbia, nella sua esuberanza celata al sole.
Di quel volto dai tratti particolari, occhi da orientale che ami alla follia o detesti perché indecifrabili.
O bianco o nero.
Probabilmente Alyssa era la ragazza più bella con cui Stefano aveva avuto a che fare, ma per la prima volta per Alyssa essere elevata a quel primato è una punizione.

Forse ciò che davvero apprezza di lei, era il non arrabbiarsi mai davvero, non farlo mai sul serio.
Non riusciva ad essere cattiva col mondo, lo voleva, tanto e ci provava un po', per poi smettere perché l'ira non faceva per lei.

Fare del male non fa per te Alyssa,
anche se forse farti del male si.
E correre dietro ad un patologico caso umano come il sottoscritto, la diceva lunga a riguardo, deve aver pensato Stefano dopo aver notato Alyssa seduta a terra in corridoio.
Era li da diverse ore, col cellulare in mano per distrarsi, silenziosa e con la testa china.

"Da quanto tempo sei qui?"
Tutta la rabbia di Stefano venne sostituita dalla preoccupazione.
La tiró su da un braccio, lei sembrò tranquilla, per nulla provata dalle ore di attesa.

"Ringrazia che non ho sfondato la porta!"

"Sei troppo piccola per riuscirci!"

"Tu non immagini nemmeno la forza che ho..."

"La forza di fare cosa?"

"Di chiederti di fidarti di me!"

Non avrebbe mai usato tattiche per arrivare a colpire il suo cuore, nessuna frase scontata e già detta.
Avrebbe dovuto raccontarle tutte le sue esperienze in fatto di ragazzi, consumate dal sesso gratuito e dal "farla finita con le chiacchere,"andando dritti al sodo.
Con Stefano, avevo riscoperto la bellezza dell'attesa, delle sillabe che ti trapassano le ossa, che si impossessano del tuo istinto e lo mutano in sana razionalità.
Essere spiazzati dal desiderio costante di donare pura dolcezza, proteggendo la tua intimità.
Attendere con pazienza il momento in cui lui si sarebbe donata a lei, senza dargli alcuna colpa del suo non sentirsi pronto.

"Sei forte..."
Stefano sì scusa per quella sua continua necessità di sicurezze, promette che prenderà a cazzotti la debolezza, mentre più semplicemente Alyssa promette di parlare con Nic, accennare a questa bizzarra situazione che sta vivendo.

Non vuole spingerla a rompere con Niccolò, forse è stato tutto troppo affrettato, tutto troppo incontrollabile, qualcosa che è fuggito dal loro autocontrollo.

"Non è facile sentir dire che non sono nel tuo cuore, ma ho sbagliato a reagire così..."

"Io avrei fatto di peggio!"

"Non giustificarmi, non sono nella posizione di pretendere nulla. È che vivo nella speranza di farmi largo qui dentro..."
La sfiora con una malizia che non aveva mai usato con lei, la sua mano viaggia attraverso uno spiraglio di pelle incustodito e Alyssa non pone resistenza.
Quei tocchi la leggono dentro, l'affannano,  avvolta dalla bramosia di concretizzare quel contatto.
È confusa, per lei Stefano è quello indifeso, lei quella esperta, ma i ruoli sembrano essersi invertiti.
Lei è immobile mentre in lui divampa una passione che sembra aver contenuto per una vita, che ha trovato un terreno fertile da esplorare.
Stefano è chino sulla gonna di Alyssa, con una mossa può varcare quel confine, lei non sembra volerlo fermare ma scatta qualcosa in entrambi che calma quella foga, si ricompongono.
Non se lo dicono apertamente, ma riflettono su quanto sia sbagliato bruciare tutto così, soprattutto per Stefano, senza romanticismo, senza essersi ancora mai baciati.

Lui si sospinge, avvicinandosi ai suoi occhi.
Avvolge i suoi capelli corvini in una mano, emanano un'inebriante odore di vaniglia, è un'abitudinaria, assaporare gli stessi profumi la tranquillizza.
"Con te non mi sento mai a disagio, neanche dopo questa brusca interruzione!"ironizza.

Alyssa sorride, vuole rispondere ma Stefano riprende parola:" So che sarebbe assurdo parlarne con chiunque ma so che tu sei diversa, non ho vergogna nel dirti che voglio che la prima volte sia con te!"

Alyssa non è sbigottita, tutt'altro, si sente potente, sente di avere di nuovo il controllo su tutto, sente che da lei dipende il destino di due ragazzi, è appagante.

"Attenderò, tutto il tempo che serve..."continua lui.

"Allora merita di essere speciale..." le confessa, abbracciandolo dolcemente.
"Meriti una ragazza che voglia solo te, il mattino dopo, quello dopo ancora..."

"Non voglio la foga di una notte..." asserisce.

"Avrai tutta me stessa, quando e come vuoi tu!"
Alyssa è ammiccante, sfiora con le labbra l'angolo della bocca di Stefano, lascia una scia di baci sul suo collo pulsante, mentre il cuore del giovane sta per esplodergli in petto.
Fermarsi davanti a quella dichiarazione è stata la scelta più ardua che ha preso.

Per Stefano era pronta a scovare la lucentezza delle perle nei fondali più nascosti.
Con Niccolò sì limitava ad osservare la schiuma del mare in tempesta.
Perché dopo anni aveva ancora quel blocco nei suoi riguardi?
Non riusciva a varcare quel limite che lei stessa sì era imposta.
Fermarsi alla superficie.
Ammirare le fiamme da lontano per non scottarsi.
Stefano era soffice come nuvole  al sapore di zucchero filato.
Limpido come una foce che disseta.

Uno di quei percorsi in discesa che aveva sempre evitato, ultimo fra tutti quello che gli aveva offerto Riccardo.

"... ma prima devo fare in conti con ciò che provo ancora per Nic, devo rivederlo, confrontarmi con lui."

Stefano asserisce, la avvolge in un abbraccio.
"Te lo ripeto, aspetterò..."
Lo sguardo di Alyssa è interrogativo, sembra dire implicitamente: " e se non tornassi mai più? Se decidessi di stare a Roma con la mia famiglia, con Nic che un po' lo è stato in questi anni. Famiglia. Casa. Riparo."

"Mi porterai con te?"

"Come?"

"Non lo so. Ti serve qualcosa che ti ricordi di me?"

"Una parte di me potrebbe rispondere in maniera affermativa, ma l'altra è più razionale e potrebbe decidere il contrario!"

"Quale prevale?"

Forse stava crescendo.
Stefano riesce a decifrarla ancora nonostante abbia osservato solo silenzi, si lascia andare ancora.
"Non ho nessuna certezza, ma tutto questo non posso averlo provato solo io. Quello che sento non può essere a senso unico."

"Quello che senti non può essere sbagliato!", le sospira, prima di perdersi fra le sue braccia, per un tempo indefinito, simile a molti anni felici. Forse un'intera vita di pace avrà quelle sembianze, fra quel cumulo di ossa e pelle.
Calda, avvolgente, irregolare, pallida.
Alyssa si inebria di quella novità e chiude gli occhi, si abbandona a quell'attimo eterno di gioia.

Racconterò di Te { con Ultimo}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora