16. La nostra scommessa

163 11 5
                                    

Tutto il romanticismo dal quale vennero colpiti la sera in cui si dissero "ti amo" per la prima volta, era ormai un'atmosfera irripetibile.
Niccolò era stato catapultato nel limbo dei suoi impegni, con cui Alyssa ogni tanto faceva a cazzotti, tentando di incastrarsi, senza riuscirci.
Quel piccolo spazio che la casa discografica le aveva riservato, era diventato inutile, avrebbero potuto fare anche a meno dei suoi lampi di genio, della sua scaltrezza.
L'avevano spremuta fino all'osso per mesi, lei aveva riposto in quei progetti fiducia, aveva lavorato con passione senza essere retribuita e ora si ritrovava di nuovo al punto di partenza, senza nessuna forza di reinventarsi.

Osservava la velocità con cui Niccolò macinava chilometri e giorni lontano da lei, fra studi di incisione e cene con gli amici, mentre lei usciva sempre più di rado per non fare trapelare l'ennesimo fallimento da cui era stata investita.
I rapporti con i suoi genitori erano ancora tesi per via dell'abbandono degli studi e nasconde a loro la voglia di ricominciare l'Universitá.
Pensa a come procurarsi i soldi per una nuova retta, per nuovi libri, perché non se ne parla di ritornare a studiare cinema.
Quello è un sogno che ha abbandonato insieme a tutto ciò che la legava a Dino.
Non vuole essere fraintesa, lui avrà sempre un posto riservato a lui nel suo cuore, ma non condizionerà più le sue scelte, così come si è ripromessa di fare con Niccolò.

Quest'ultimo è troppo preso dalla sua carriera per notare la totale apatia da cui Alyssa è stata investita.
Tutto il sarcasmo, l'ego spropositato che la contraddistinguevano, non esistevano più.
Ora la pigrizia e l'accondiscendenza, tessevano le redini di un rapporto in disuso, privo di stimoli, nonostante la gioia iniziale.

Quando Niccolò le propone un weekend fuori Siena, la città che avevano scelto per girare il suo nuovo videoclip, lei sobbalza dalla sedia, si prepara di tutto punto e sistema la valigia velocemente, carica di entusiasmo.
Credeva che non sarebbe più accaduto, Nic era stato abbastanza esaustivo nel spiegarle che se si fosse intromessa nel suo lavoro, la loro storia si sarebbe inclinata e allora lei aveva mollato la presa e di conseguenza anche chi aveva riposto in lei alte aspettative, aveva smesso di crederci.

Non si era pentita di aver fatto un passo indietro, desiderava solo trovare una strada, la sua.
Magari parallela a quella di Nic, ma senza sorpassi o sgambetti, camminare per mano nella stessa direzione, senza scontrarsi mai.

Maturava, diventando meno egoista, più propensa allo scambio, meno allo scontro.
Ma non era certa che questa nuova versione di lei, forse migliorata, potesse davvero aprirle le porte ad un futuro roseo.

Niccolò è al cellulare, apatico, distante, quando lei lo raggiunge in auto. Viaggiano insieme e parlano per ore, ma senza mai sfiorarsi davvero.

Lui è coperto da una felpa, lei si è fatta influenzare dal sole di Roma e ha un outfit leggero per le temperatura a cui stanno andando incontro.
Niccolò afferra il giubbotto di jeans che ha riverso sulle gambe e lo poggia sulle spalle di Alyssa, che sembra apprezzare l'unica premura che gli ha donato durante il viaggio.

"Non stavamo andando in Sardegna!" Le fa un appunto sull'abbigliamento, di cui Alyssa non coglie l'ironia.
Mette su un broncio che non si toglierà mai, nemmeno nelle successive ore che trascorre guardando Niccolò recitare.

"Siamo sicuri che non vuoi mettere lei?" Chiede il regista improvvisamente.
Alyssa è distratta, non riesce a collegare la richiesta a ciò che sta accadendo, non capisce a chi riferisce.

"No, va bene così!" Afferma Niccolò, approfittandone per bere e per avvicinarsi alla sua ragazza.

"Te stai ad annoià?"le dice prima di stamparle un dolce bacio sulla fronte.

"No, è divertente guardarti!"

Niccolò ha appena constatato che Alyssa non ha compreso che il regista si riferisse a lei, che lui aveva appena rifiutato di mostrarla nel suo videoclip per cause sconosciute.
Gli fa capire di cosa stava parlando lui e lei sembra accusare il colpo in maniera intelligente, aggiungendo dopo aver ascoltato in silenzio, solo:" È il tuo lavoro, decidi tu!"

Niccolò sa che questo modo di reagire non fa parte di lei, si aspetta che la vera natura di quella ragazza venga fuori all'improvviso, ma è come se gli convenga tenerla a bada.
Per gli equilibri di tutti, soprattutto il suo, che vacilla in maniera ingiustificata durante una scena al chiuso in cui canta alla telecamera parole cariche di rammarico e nostalgia, probabilmente dedicate alla sua ex.

Al termine di quella scena piuttosto complicata da gestire, in cui Niccolò è visibilmente commosso, il regista gli chiede se può usarla, anche se il pianto non era previsto.
Niccolò acconsente e si apparta, per continuare a piangere da solo, sotto lo sguardo sconvolto di Alyssa, che lo raggiunge per consolarlo.

"Sto bene, mo me riprendo!"

"Beh se ti sembra normale reagire così..."

"Non è normale emozionarsi de na canzone che se scrive?"

"Sì, se ti evoca ricordi..."

"Non m'ha evocato nulla, è solo n'accumulo di stress che ho sfogato in questo modo!"
Nic viene richiamato e quella conversazione si conclude con un nulla di fatto.
Il resto della serata è tutto un su seguirai di chiacchiere con gli addetti ai lavori, con successiva cena per suggellare l'imminente e sicura riuscita del video.

Tra Nic e Alyssa c'è poco scambio di sguardi e parole, cenano persino distanti, come se fosse inevitabile che succedesse.
La loro relazione è una corsa appena iniziata, eppure sembra essere arrivata già ad un noioso traguardo fatto di abitudine e scarsa grinta per proseguire.
Alyssa è una donna, e come tale è perspicace, riesce a leggere le parole che Nic deve ancora pronunciare, in quel caso le lacrime che non aveva ancora versato.
Lacrime che gli erano rimaste intrappolate nel cuore e nell'anima e che non erano dedicate a lei.

Quando finalmente, riescono a guadagnarsi un po' di privacy nella camera da letto che la troupe gli ha riservato, Alyssa sfoga le sue perplessità contro Nic, ma stavolta senza giri di parole.

"Piangevi pensando a Fabiola prima!"
Alyssa è ancora vestita mentre Nic è già in pigiama.
Quella dichiarazione sembra violare la finta tranquillità con cui stava affrontando la fine di quelle riprese.

"Probabilmente sì..." disse in tutta sincerità, "ma non perché la amo ancora!".

"E perché allora?"

"Perché so che sta soffrendo, e anche io sto soffrendo il distacco, è stato tutto così immediato, quasi semplice. Ho voltato pagina senza chiedermi se fosse giusto, quanto meno per lei e non ho avuto il tempo di metabolizzare. "
Come sempre, stava usando la musica come terapia, per un viaggio interiore.

"Non è stato facile per nessuno. Anche io mi sento in colpa nei suoi confronti. È una ragazza straordinaria, ma non poteva continuare ad amare per due!"

Niccolò afferrò con impeto Alyssa, talmente stretti che il respiro di entrambi sembrò spezzarsi.

"Ti sei pentito di esserti innamorato di me..." sussurrò con voce affranta, ad un centimetro dal viso di Niccolò, mentre lui non aveva intenzione di lasciarla.

"Non era la cosa giusta da fare, eppure non posso tornare indietro..."
Con lei è tutto ignoto, un eterno salto nel vuoto.

"Non voglio tornare indietro!"
La baciò, impetuoso, irruente, avido.
Sottrasse Alyssa della sua lucidità, della forza di replicare.
Quel rapporto si basava su fondamenta leggere, carte da gioco sorrette dal loro stesso peso che avrebbero dovuto far amicizia con un vento che gli volava sempre a sfavore.
E chissà se avrebbero superato quella tempesta a cui sarebbero stati sottoposti.

Racconterò di Te { con Ultimo}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora