5. Rinascere

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Sì sentì scivolare dalle mani mesi interi, come fossero giorni.

Passò dalle aule di università stracolme a quelle semi deserte, solo per mettersi a pari con gli esami.
Non era mai stata una studentessa modello, a dirla tutta l'università era stata un idea del padre che lei inizialmente non aveva accolto volentieri.
Ma se ciò significava vivere da sola, allontanarsi dal quartiere in cui era vissuta e reinventarsi, allora le conveniva accogliere quell'occasione.
Prese coraggio, confidenza con le sue qualità di esposizione orali, mettendo da parte il mutismo e la sedentarietà.
Si riscoprì dinamica, vogliosa di riempire le sue giornate di attività che le permettessero di stare sempre in movimento e a contatto con gli altri.
Era membro di numerosi gruppi di studio, praticava volontariato, si premurava di dare una mano dove ce ne fosse bisogno.

Quella sua rinascita, segnò un cambiamento radicale nel suo stile di vita.
Si sentì in colpa per aver pensato che suo padre fosse solo una macchinetta sgancia soldi, pronto a soddisfare ogni suo capriccio.
Si fece schifo quando capì che stava sfruttando le sofferenze che aveva subito in passato per diventare il punto debole di quell'uomo. Qualcuno a cui non riuscire a dire mai di no.
Si impose che doveva essere invece grata per la fortuna di averlo come genitore e stargli vicino più che poteva.
Ormai non aveva più alcun senso stare lontano, così tornò a vivere da lui, con la volontà di vincere la sua ultima battaglia, quella contro il cibo.
E ce la stava mettendo tutta.

Non aveva più sentito Nic, e le stava bene così.
Quei tre mesi, l'avevano fatta rifiorire, sia fisicamente che mentalmente e avrebbe tanto voluto che Nic si accorgesse dei passi da gigante che aveva compiuto da sola, soprattutto nello studio, ma non voleva irrompere nella sua vita per confonderlo ancora una volta.

Lo attendeva un mega tour, che si sarebbe concluso allo stadio Olimpico di Roma e Alyssa poteva solo immaginare quanti stati d'animo stesse vivendo in quel periodo.

Suo padre le aveva già preso un pass, perché a suo dire non poteva perdersi un evento del genere, soprattutto perché lui sarebbe stato uno degli ospiti.
La vecchia me avrebbe rifiutato con ogni scusa possibile quella offerta, rifletté, perché non aveva mai usato suo padre come lascia passare per i concerti, non era da lei.
In più si trattava di Niccolò, di cui aveva volutamente evitato di ascoltare qualsiasi canzone.
Temeva solo di non essere in grado di reggere un impatto emotivo di quella portata, qualora in quei testi avesse potuto captare qualcosa che la riguardava.
Non volle pensarci, soffocò la presunzione da cui si era fatta sempre guidare e accolse la curiosità, l'affetto verso quello che era stato uno dei suoi migliori amici per tanti anni.

Forse dietro tutta la positività che la circondava, come ali che la proteggevano, c'era dietro l'incontro con Riccardo, un ragazzo alla soglia dei trent'anni, discretamente conosciuto nel panorama indie italiano.
Alyssa lo aveva ascoltato qualche mese prima, durante un'uscita con le sue colleghe di corso e ne era rimasta piacevolmente coinvolta.
Riccardo non spiccava per la sua vocalità o per dei testi profondi, ma era originale, qualche vocabolo in dialetto romano sbucava fuori dalle sue canzoni ed Alyssa lo trovava geniale, ne rimase colpita sin dalla prima esibizione.
Ci fu un gioco di sguardi, a cui Alyssa non volle sottrarsi, tornò in quel posto poco lontano da Trastevere giorni di fila, per rincontrarlo e ascoltarlo.
E quando il giovane, incuriosito anche lui dalla tenacia con cui lei non demordeva, alla fine di un live, le chiese di seguirlo all'uscita.

«Sei una mia fan?» le chiese, particolarmente interessato alla risposta.
Era probabile che se fosse stata affermativa, il suo modo di porsi sarebbe stato gentile e amichevole, ma si sarebbe interrotto con una stretta di mano.

«Mi interessa tutto fuorché quello che suoni, è carino, ma ho ascoltato di meglio!» rispose lei, sicura e impertinente come al suo solito.

Riccardo rise, sfilò di poco gli occhiali da sole che teneva nonostante fosse notte fonda, Alyssa era attratta da quell'alone di mistero.

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