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Dicembre attaccò Hogwarts in maniera più battagliera del solito quell'anno e più precisamente con una ridda di tempeste e nevicate che cominciarono a piovere a raffica sul castello ad appena pochi giorni dall'undicesimo compleanno a di Tom, il quattordici dicembre.
Quello stesso giorno però le cose erano sembrate andare male fino dalla notte stessa.
Una pesante nevicata si era abbattuta sulla scuola, lasciando al suolo un abbondante metro di neve e aveva anche gelato il lago in una spessa coltre ghiacciata. Il freddo era aumentato di colpo e se nelle torri si sentivano spifferi fastidiosi a cui però si mediava col stufe e portentosi camini...a Serpeverde e a Tassorosso, la cosa stava degenerando.
- Salute!- disse Beatrix Vaughn quella mattina, dopo l'ennesimo starnuto di Damon Howthorne, che le camminava a fianco imbacuccato dentro alla sciarpa, ai guanti e a un doppio maglione sotto il mantello per i corridoi del primo piano, diretti in aula pozioni - Ma stai così male?-
- Mi piacerebbe che sentissi il freddo che fa là sotto!- ringhiò il giovane Legimors scoccandole un'occhiataccia col naso rosso e gli occhi lucidi - Dovresti stare più attenta, Trix. Non puoi girare in maniche corte quando tutti si gettano praticamente dentro al camino.-
- Che palle voi sanguecaldo.- sbuffò la Diurna che era l'unica a Serpeverde e non soffrire d'ipotermia tutte le notti - Piuttosto...ho sentito che stanotte hai passato di nuovo delle ore in bianco.-
- E a te chi l'ha detto?- rognò Howthorne, seccato.
- Non me l'ha detto nessuno. C'era Alderton che lo ululava ai quattro venti in sala comune quando sono scesa.- rispose tranquilla mentre l'altro assumeva un'espressione di disgusto - Credo che Fabian però si stia abituando. O forse crede che tu l'abbia visto morire...non so...ma il fatto che tu vada in giro con Tom forse alla fine riuscì a redimerti agli occhi del nostro signor Alderton, cosa dici?-
- Che vadano tutti al diavolo.- sibilò Damon, rabbioso - Sono tutti uguali.-
- In cosa?-
- Con me.- rispose, mentre la ragazzina lo guardava attenta - Tutti la pensano nello stesso modo.-
- Bhè, non proprio tutti.- replicò Beatrix tranquilla, abbozzando un sorriso - Tom non lo pensa.-
- Tom è speciale.- Damon volse lo sguardo dall'altra parte del corridoio e lo vide arrivare di corsa con Cloe alle spalle, ancora con delle ciambelle dalla colazione ficcate in bocca - Lui capisce cose che gli altri non capirebbero mai.-
- Anche tu non hai paura di cose che invece terrorizzano gli altri.- lo stuzzicò la Vaughn, mettendo in vista i canini di volata con un sogghigno ed entrando in classe con i due Grifondoro.
Già, pensò il Legimors restando fermo fra gli studenti che passavano al suo fianco, ridevano e scherzavano.
Se c'era una cosa che il suo dono di Veggente e Lettore di Morte era riuscito a fargli imparare in breve tempo era che niente era mai come sembrava. Specialmente la persona più innocua.
All'improvviso però qualcuno gli batté una mano sulla spalla...e Damon, ancora prima di vedere chi fosse stato, sentì una fitta alla testa. E poi...poi vide qualcosa di lungo...e grande...che strisciava nell'ombra.
Vide due grandi occhi gialli...e sentì un suono sibilante...poi un grido...e davanti a lui, come se si fosse trattato della realtà, vide un ragazzino dai capelli color mogano rovesciato a terra. Morto.
- Ehi Howthorne...tutto ok? Stai bene?-
Matt Rogers gli stava ora davanti, guardandolo incuriosito. Era uno del primo anno di Corvonero. Un tipo che faceva un sacco di disastri nelle ore della Cooman ma molto socievole e divertente, anche se a volte un po' spaccone.
Lui aveva i capelli color mogano...era Matt...
- Damon...tutto ok?- richiese il Corvonero, stupito.
- Si...si, tutto bene.- si limitò a dire il Serpeverde, deglutendo. Dannazione. Dannazione! Sapeva che sarebbe successo prima o poi e infatti era accaduto! Un suo compagno sarebbe morto quella notte stessa.
Entrato in classe, continuò a sentirsi addosso lo sguardo stranito di Matt ma cercò di non farci caso, limitandosi a mettersi fra Tom e Trix come faceva di solito, mentre Cloe gli stava seduta davanti a chiacchierare con Martin Worton. Nel tavolo sul loro fianco sinistro c'erano Fabian Alderton, l'insopportabile Fern Gordon con la sua vocetta da oca, Clyde Hillis che era il sinistro e quanto mai diabolico compagno di scorribande di Alderton, Adam Broody, Charles Moore detto il Nulla perché segava sempre le lezioni già al primo anno e altri due Serpeverde. A sinistra un nutrito gruppo di Grifondoro fra cui Archie, Bruce e Ian che ciarlavano tutti contenti della neve.
- Si potrebbe quasi andare a pattinare.- propose Martin visto che Piton ancora non arrivava.
- E' vero. Il lago è ghiacciato. Stamattina Brian e Julian Foster sono andati a controllare. La lastra è spessa abbastanza.- disse Cloe tranquilla - Tom tu sei capace a pattinare?-
- Più o meno, sto in piedi.- rispose il piccolo Riddle con un sorriso - Perché?-
- Bhè, oggi è il tuo compleanno.- rise Ian alle sue spalle - Visto che non abbiamo il tempo per festeggiare possiamo passare la giornata tutti insieme ma dovremmo trovare i pattini per tutti.-
- Ehi yankee, sai pattinare tu?- chiese la King, pronta a scatenare una sfida.
Trix sogghignò, seduta sullo sgabello a leggere l'ennesima rivista di musica - Ti batto quando voglio!-
- Come no...- ghignò la biondina - A quanto pare Howthorne sei l'unico a cadere sempre come una pera.-
- Non dargli il tormento poverino.- disse la Vaughn, prima che il giovane lord potesse aprire la sua bocca velenosa - Oggi si è svegliato col piede storto.-
- Si, in effetti hai una faccia spaventosa.- concesse la Grifondoro.
- Oh, grazie duchessa. Tu si che mi tiri sempre su il morale.- frecciò Damon con stizza, sotto lo sguardo attento e incuriosito del suo migliore amico - Spero che ti si spacchi il ghiaccio sotto i pattini.-
- Premonizione Howthorne?- sibilò di punto in bianco una voce alle loro spalle. Era Fabian Alderton naturalmente e quella mattina sembrava in vena di cercarsele. Come sempre tutti si zittirono, per sentire altri succulenti pettegolezzi sulle strane capacità del futuro lord che però non raccoglieva mai nessuna sorta di provocazione.
- Allora Damon?- lo incalzò Alderton con la sua faccia da mastino - Chi morirà stavolta eh? Sai cosa si dice in giro? Che i Legimors sono una branca di maghi che andrebbero isolati dal resto della comunità magica per bene.-
- Sono altri i maghi che andrebbero spazzati via, Fabian.- sibilò Cloe intromettendosi come suo solito con gli occhi nocciola pieni di rabbia - E fra questi ci sono quelli che a te e a tutti voi altri serpenti piacciono tanto!-
- Claire...- la bloccò Tom prendendole una mano ma la bionda andò avanti, sempre a voce più alta - Ti piace tanto fare il grande per i corridoi eh? Chi ti credi di essere per insultare Damon e i mezzosangue quando tutti quelli della tua famiglia si sono sempre dichiarati apertamente dei Mangiamorte eh?!-
All'ultima frase scoppiò un mormorio sommesso e il caos generale ma Alderton non la prese bene. Impallidì notevolmente e sprizzando collera dagli occhi le si fece vicino, spintonando tutti e sgomitando. Quando le fu a un passo, sembravano mangusta e serpente pronti all'attacco.
- Prova a ripeterlo!- la sfidò ma naturalmente la biondina non indietreggiò minimamente, anche se gli arrivava al naso.
- Ho detto che quelli come voi sono dei codardi Mangiamorte che hanno ucciso un sacco di persone in nome di un ideale idiota! I veri inferiori sono quelli come voi!- scattò, mentre tutta Serpeverde s'infiammava e attaccava a sbraitare - Disprezzate i mezzosangue e calpestate gente come Damon solo perché hanno più potere delle famiglie dei purosangue! Sei tu quello che mi fa schifo Alderton! E tanto perché tu lo sappia io sono una Sensistrega!-
Mentre Trix si metteva le mani sugli occhi e i ragazzini accoglievano la notizie fra stupore, gridolini e sconvolto, Alderton sembrava sul serio sul punto di esplodere. E infatti un attimo dopo lo videro sollevare un pugno...come pronto a colpire Cloe ma non lo fece mai. Prima perché il suo polso venne fermato a mezz'aria da Damon...e poi perché Tom si parò di fronte alla King...e con uno sguardo che Alderton non avrebbe mai più scordato.
Trovandosi al muro, Fabian dette uno strattone e si liberò dalla presa di Howthorne.
- Prova a toccarla e te la faccio pagare.- gli sibilò Damon affiancandosi a Tom e se anche Riddle non disse nulla, i suoi occhi blu per una volta erano tanto contratti da sembrare quelli di un adulto. Rapidamente la tensione parve scemare ma quando arrivò Piton tutto andò a scatafascio.
Quell'infame di Alderton attaccò a urlare dicendo che la King e Howthorne aveva insultato lui e la sua famiglia, Tom invece li difese a spada tratta dicendo che era stato Fabian a insultare prima Damon e come sempre quando si trattava del professore di pozioni andò a finire in un solo modo.
- Non è giusto! Non è giusto!- ringhiava Cloe alle due di pomeriggio, sistemando ogni schifoso intruglio che albergava nello studio di Piton, invaso da boccette, provette e pozioni fatte con chissà che orrore - Non è assolutamente giusto!- scandì ancora, mentre Tom le passava un vasetto contenente una specie di draghetto sotto forma al deide - Non è colpa nostra, è tutta colpa di quel cane da riporto largo quanto un armadio!-
- Te ne stessi zitta una buona volta ora non saremmo qua!- replicò Damon con maggior astio del solito - Te l'ho detto mille volte duchessa! Se non gli rispondo è solo perché non ho voglia di farmi dare il tormento da quello ok? Non ho bisogno di te che vieni sempre a difendermi, senza contare che quel verme stava per picchiarti!-
- E credi che sia così facile?- lo zittì la biondina - E comunque non lo faccio per te, sia chiaro!-
- Al diavolo, che t'è saltato in testa di dire che sei una Sensistrega eh?- sbottò di nuovo Howthorne - Adesso quelle cretine delle tue amiche ci staranno già ricamando sopra, per non parlare di Fern Gordon che aspettava solo un valido motivo per strombazzare un qualche tuo difetto ai quattro venti! E oggi è anche il compleanno di Tom e grazie a te siamo qui in questo laboratorio degli orrori a sistemare cose che non vedo neanche nei miei incubi peggiori!-
- Oh ma smettila! Se ogni tanto Alderton lo rimettessi un po' al suo posto non dovresti stare sempre a sentire le sue frecciate!- gracchiò ancora Cloe ignorando le sue parole, mentre Tom se ne stava in mezzo fra loro due a cercare di fare da paciere - Non è giusto per principio, razza di rimbambito! Non è giusto che guardino male i mezzosangue, come non è giusto che ti diano il tormento perché prevedi la morte della gente! Secondo me è una dote se non fantastica ma molto utile. E poi se sei un Legimors ci sarà un motivo no?-
- Come sarebbe?- le chiese, esasperato - Ma cosa stai dicendo?!-
- La mamma dice sempre che ci accadono solo cose che possiamo reggere.- scandì Cloe altezzosa - Quindi se tu sei un Legimors vuol dire che sei la persona adatta per questo dono!-
- Senza offesa per Mary ma lei è la donna che ha sfornato questa filosofia e ha messo al mondo te, quindi per dare una ragione alla tua nascita doveva per forza inventarsi qualcosa del genere!- ululò Damon ormai al limite, strappando una leggera ghignatina a Tom - E adesso vedi di smetterla di ficcarti sempre nella mia vita, non ho bisogno di una sorella né di una madre quindi fatti una chilata di affari tuoi e... AHI! Cazzo Cloe!- scappò detto al lord, quando ricevette un libro sulla testa - Mi hai fatto male! Che cavolo t'è preso?!-
- Mi è preso che sei un imbecille!- sibilò la Grifondoro, dandogli le spalle - Vai al diavolo Damon, non cambi proprio mai!-
- Ehi, adesso non t'azzardare a fare l'offesa sai?!-
- Su ragazzi calma, va bene?- s'intromise Tom dolcemente - Dai, in fondo ci basterà un'oretta qui dentro, poi andremo a cercare Trix e andremo a fare due passi al lago. Va bene?-
- Va bene un corno!- sbuffò Cloe - Io con sua altezza "Non Ho Bisogno di Nessuno" non vado da nessuna parte!-
- Razza di scema, ma ti rendi conto che stava per picchiarti?- rognò ancora Damon - Ma sei una donna o cosa?-
- Tanto c'era Tom a difendermi!- replicò la biondina, fissandolo truce - Non fare tanto il maschio oltraggiato!-
Con un ringhio sommesso Howthorne alla fine lasciò perdere e bastò un sorriso affettuoso di Tom a placarlo un po' anche se comunque rimettere a posto quel casino nello studio di Severus-Sono-Sempre-Più-Perfido-Piton non era certo facile. Alla fine però venne loro in aiuto qualcuno che aveva passato anni a fare quel lavoro.
- Oh, siete qua!-
Erano le tre e mezza quando Harry Potter e Draco Malfoy apparvero sulla soglia dello studio.
I tre ragazzini li fissarono come se fossero stati la manna dal cielo e con i due Auror c'era anche Beatrix che era andata a chiamarli in previsione della loro incapacità di rigirarsi in quel macello.
Alla fine fu Draco a dare le direttive e dopo circa mezz'ora furono liberi...al freddo del giardino.
- Grazie per averli chiamati.- disse Tom alla piccola Diurna, quando lui, Cloe, Trix e Harry si ritrovarono fuori in corridoio, mentre Malfoy e Howthorne chiudevano tutto e andavano da Piton a riportargli le chiavi.
- Che avete fatto stavolta per attirarvi la rabbia del vecchio cobra eh?- ghignò Harry acido - Avete insultato la nobile casa dei Serpeverde?-
- No, solo Fabian Alderton.- gli disse la King con una smorfia - Stamattina Alderton ha detto che i Legimors andrebbero cacciati o rinchiusi da qualche parte, così mi sono limitata a ricordargli che "altra gente" è già stata rinchiusa e che fra questi prima o poi potrebbero esserci i suoi genitori.-
Harry scoccò un'occhiata divertita a quel gruppetto. Mamma mia, se la biondina era di fuoco, la mezza vampira sapeva quando e come mettersi in mezzo, per non parlare di Damon che gli sembrava tanto un vulcano pronto a esplodere. Forse l'elemento più tranquillo lì in mezzo era proprio Tom.
- Ah...- si ricordò il bambino sopravvissuto - Dopo cena sali sulla torre. Lucilla e il tuo amico Cameron ti hanno mandato una lettera e un pacco. Credo ci sia un regalo. È parecchio pesante.-
- Ok, allora vengo dopo mangiato! Posso portare gli altri?-
- Certo.- rise Potter, facendo tornare a Cloe il buon umore - Ma non fatevi beccare da Pix e vai a prendere Damon e Beatrix a Serpeverde col mantello, o saranno guai grossi. E un'altra cosa!- gli disse, prima di andarsene da Ron che lo stava chiamando da una finestra del secondo piano - Tieniti libero per domenica perché torniamo a Londra. Andromeda ci ha invitati a cena! Ci saranno anche Sirius, Remus e tua zia Narcissa. A stasera!-
Cavolo, pensò Tom arrossendo vagamente. Una cena in famiglia in piena regola!
Vabbè che era il suo compleanno ma anche i Black gli piacevano tutti davvero tanto, si sentiva ancora un po' in imbarazzo a stare fra loro. Certo, rivederli comunque gli avrebbe fatto un enorme piacere e poi ci sarebbero stati anche Elettra e Blaise, che non vedeva da quasi tre mesi ormai, da quando era iniziata la scuola.
Accadde però qualcosa che gli fece passare il buon umore per mettergli addosso un fastidioso senza di angoscia.
Beatrix e Claire gli avevano chiesto di aspettarle mentre loro andavano in bagno a risistemare le lenti della Diurna e quando rimase solo, si sedette su una panchina coperta di neve, pulendo alla meglio la pietra, e una volta tranquillo tirò fuori il libro di difesa per mettersi a leggere gli ultimi appunti di Tristan...quando una fosca presenza si piegò su di lui. Tom poté appena sentire un vago profumo di Rose di York perché Vanessa Lestrange aveva quasi appoggiato il mento sulla sua spalla, tutta sorridente. Il piccolo Riddle sgranò gli occhi e si scostò, esattamente come la sorellastra che però si fece indietro con calma, continuando a sorridergli.
- Buon pomeriggio.- gli disse soave - Tutto bene Tom?-
Il maghetto la scrutò diffidente, cercando di capire cosa volesse - Si, tutto bene professoressa.-
- Vanessa.- lo corresse lei - Siamo fratelli, angelo mio.-
Riddle non rispose, mettendosi in piedi pronto ad andarsene in qualunque momento. Non voleva stare con lei. Non voleva stare con sua sorella. Sapeva che era cattiva, che a lei non importava nulla di lui. Lei aveva fatto del male a Hermione...non voleva averci niente a che fare. Però...però...
- So che è il tuo compleanno.- continuò la bella strega, stupenda come non mai avvolta in un cappotto bruno di pelliccia - So che Harry e Draco ti avranno detto un mare di cattiverie su di me e Rafeus ma voglio che tu abbia questo.- e senza sentire ragione gli prese le mani, lasciandogli un pacchetto leggero ma compatto.
Tom sbarrò gli occhi e la guardò intimorito, tanto che Lestrange rise divertita...e con una risata che a lui non piacque per niente - So cosa credi, Tom. Ma non c'è maledizione sul mio regalo. Il nostro adorato cucino potrà farci sopra qualsiasi contro incantesimo ma è solo un dono che ho pensato di farti per ricordarti chi sei.- concluse Vanessa, chinandosi a baciargli la fronte - Aprilo quando sei solo. E non temere. È solo una foto.-
Deglutendo, Tom si toccò la pelle dove Vanessa l'aveva baciato...sembrava scottasse...
Una foto?, pensò poi guardando il pacco. Che fosse solo quello?
Intanto anche un altro ragazzino in quello stesso momento stava facendo i conti con delle grane mentali tutt'altro che indifferenti. Damon era andato da Piton in sala insegnanti, accompagnato da Draco, e dopo essersi scusato col professore anche se lui non centrava un bel niente, uscì all'aria aperta che sperava potesse calmargli la rabbia che da quella notte lo stava divorando.
Sentì lo schiocco dell'accendino di Draco e si volse a guardarlo, incontrando i suoi occhi grigi che sapevano "vedere" più di quanto la gente immaginasse. Malfoy dette un tiro e lo afferrò per la sciarpa, trascinandolo sotto le arcate.
- Non vorrai farmi la predica anche tu.- gli disse il ragazzino, alzando il collo del maglione sulla bocca e sul naso.
- Figurati.- rispose il biondo, che per tanto tempo era stato come ora era Damon - Volevo solo dirti che tuo padre stamattina mi ha mandato una lettera. Mi ha chiesto di tenerti d'occhio e controllare le tue visioni.-
- Hn.- ghignò Damon amaramente - Già. Potrei intaccargli il nome. Avere un figlio come me gli rovina la carriera e il nome di famiglia. Ormai già l'ho fatto quindi non vedo di cosa debba preoccuparsi ancora.-
Draco lo scrutò a lungo, senza dire nulla, appoggiato al muro...poi sorrise in modo strano.
- Che c'è?- gli chiese Howthorne - Che ridi?-
- Lord Michael non è una cattiva persona.- si limitò a mormorare l'Auror - Non è come lo credi tu.-
- Ah no?- rise di nuovo il ragazzino - Secondo te uno che mi guarda disgustato solo perché non so parlare il Serpentese come tutti gli altri in famiglia è uno normale? Non è colpa mia se sono nato Legimors e non Rettilofono.- sibilò Damon, cambiando tono e mettendosi sulla difensiva - Neanche a me piace vedere gente morire ma lui di questo se ne frega! Dal momento in cui ho disonorato la famiglia mi ha messo da parte! In me non vedeva altro che un erede maschio a cui mollare il nome di famiglia...e adesso che ho qualcosa che non va già non gli vado più bene! Che razza di brava persona sarebbe mio padre eh?- sbottò quindi, rivolgendosi a Malfoy.
Che strano. Quelle parole gli sembravano così familiari...erano antiche e giovani, al tempo stesso.
Anche lui a suo tempo le aveva urlate...perché quando era solo, quando nessuno poteva sentirlo.
Damon era diverso da lui.
- L'ho già chiesto a Cloe tempo fa e ora lo chiedo anche a te, Draco.- gli disse alla fine il maghetto, scrutandolo con gli occhi celesti quasi vitrei - Il giorno in cui...per ottenere l'affetto di mio padre o comprarmi la sua benevolenza mi vedrai cambiare e diventare qualcosa che assolutamente non vorrei essere...mi prometti che mi ricorderai quello che ti ho detto oggi? Picchiami Draco...ma ricordami che non voglio essere ciò che lui vuole solo perché io sono diverso da come mi ha desiderato. Va bene?-
Oh, Harry...questa dovevi sentirla, pensò Draco Malfoy tornando dagli altri con un sorriso ambiguo stampato sulle labbra. Dovevi sentirlo davvero Potter. Un ragazzino di undici anni è arrivato dopo io non ho mai avuto il coraggio.
Io non ti ho mai detto, Potter, di prendermi a pugni per ricordarmi che tanto Lucius non mi avrebbe mai amato neanche se gli avessi portato la tua testa. Lui non aveva posto per me nel suo cuore.
Ancora adesso forse lesinerei il suo affetto se fossi qui...e lo farei facendo finta di esserti nemico.
E Damon invece mi ha detto che preferisce sentirsi odiato...che essere quello che non è.
Sogghignò, sentendo quasi le lacrime pizzicargli gli occhi. Accidenti... ecco come ci si riduceva a passare tanto tempo con dei ragazzini pestiferi. Si fermò per un attimo sotto le arcate del giardino...a guardare lo splendore della neve che quasi accecava. Il freddo pungente s'insinuò dentro di lui ma per una volta Draco non si fece abbracciare da esso.
Guardò la fontana ghiacciata, come tante volte l'aveva vista nei suoi sette anni da studente. Guardò i tetti bianchi delle costruzioni interne di Hogwarts, guardò i pochi ciuffi ancora verdi sotto la neve...il cielo plumbeo...
Alcuni corvi volavano sulla fontana, in cerchio...e sembravano avvisare un'altra bufera.
Poi due braccia calde gli circondarono la vide e un alito dolce e tiepido gli sfiorò il collo, prima che May lo accarezzasse con un bacio. - Non stare qui fuori...fra freddo...- gli disse dolcemente, schiacciandosi contro di lui.
- Non lo sento.- le rispose, stringendole le mani con le sue - Dove sei stata?-
- A Londra. Spiavo Orloff. Ho un messaggio per Clay, deve tornare al Quartier Generale stanotte. Hanno mobilitato tutta la squadra dei Sensimaghi, pare ci sia un ladro al Ministero.-
Draco scosse il capo, continuando a sorridere. Accidenti, si stavano proprio dando da fare.
- Dai, torniamo dentro.- gli disse la sua Osservatrice poco dopo, stretta fra le sue braccia dopo un lungo bacio - Ti faccio qualcosa di caldo e poi finiamo i regali di Tom! A proposito...anche tu fra un po' compi gli anni vero?-
- Si.- borbottò, fissandola sospetto - Che hai in mente mezzosangue?-
May per tutta risposta gli strizzò l'occhio e dopo un altro bacio veloce a fior di labbra lo afferrò per mano e lo trascinò via, mentre le loro risa risuonarono a lungo sotto le arcate del castello.
Ciò però di cui non si erano accorti i due Auror, era che fra i tanti corvi che erano venuti a portare il messaggio di tempesta, ce n'era uno che non era come tutti gli altri. Quando i tetri uccelli si levarono in volo come un nero fascio di perle, uno rimase appollaiato sulla fontana...a fissare verso il punto dov'era stato prima Draco.
Rimase lì per tanto, tanto tempo...poi si scosse e alzò gli occhietti sinistri sulla torre oscura.
Un battito d'ali e sparì a sua volta ma non andò lontano. Per quella notte forse avrebbe dovuto prestare attenzione a ben più di un cerca guai. Di quello Hermione Jane Granger Hargrave era più che sicura.

Era mezzanotte quando finalmente nella Torre Oscura tornò un minimo di tranquillità.
Piatti sporchi, bicchieri, portacenere, bottiglie vuote, briciole e sedie ingombravano la sala riunioni ma nessuno degli Auror aveva la benchè minima voglia di mettersi a riordinare dopo la festa per Tom.
Ron Weasley stava appoggiato alla finestra e nonostante il freddo che filtrava dai vetri aperti, il rosso continuò a scrutare il cielo. Non sapeva dire esattamente cosa fosse, ma da quella mattina aveva la sensazione di essere spiato e non era quella Katrina che vagava negli specchi. Non era lei.
Era qualcun altro. Sentiva come una presenza alle sue spalle...ma ogni qual volta credeva di riuscire a prendere quello spione, si ritrovava da solo...senza nessuno dietro di lui, o nascosto fra le ombre.
E poi il fatto che Clay avesse dovuto andare a Londra quella notte non gli piaceva per nulla. Il fatto che Orloff avesse richiamato tutti i Sensimaghi non gli sembrava altro che l'ennesimo modo per togliere aiuti preziosi a Harry.
Si, aveva la classica sensazione che aveva provato per tanti anni quando era studente.
Sarebbe presto successo qualcosa...molto presto.
- Ehi che faccia da mummia.- disse Harry arrivandogli a fianco - Che c'è? È tutto il giorno che sembri strano.-
- Non ti sei sentito osservato oggi?- gli chiese Ron, andando subito al punto.
- No, purtroppo l'unica cosa che ho osservato è il mio bracciale.- replicò serafico Potter - Nella vasca da bagno ha fatto le bolle di sapone e il drago che c'è sopra mi ha fatto una linguaccia. A Malfoy invece ha strizzato l'occhio.-
- Bella presa per il culo.- ghignò il rossino - Gli altri dove stanno?-
- Oh, May ha sbaraccato la tavola e stiamo ascoltando le proposte di Elisabeth sull'educazione di Degona.-
Per educazione di una piccola strega dell'alta società naturalmente la Jenkins non intendeva un'istruzione magica a prova di bomba. Ma certo che no!
- Pensavo a delle lezioni di pianoforte Tristan!- stava cinguettando Liz quando i due tornarono in sala, seduta in poltrona accanto ai due fratelli Mckay - Pensa come sarebbe belo ascoltare Dena suonare il pianoforte di Cedar House! Nessuna bambina può vantarsi di saper suonare a quest'età. E poi ho pensato alla danza e al canto.-
- Liz...ma non è un po' troppo piccola?- abbozzò Tristan timidamente.
- No, certo che no! Deve imparare il più presto possibile. E poi mi sembra molto dotata. Ha una grazia tutta particolare e col suo carattere immagino saprà fare un'ottima figura con gli amici di tua madre, non credi?-
Calò l'omertà generale ma la Jenkins quando si trattava di certe cose non ascoltava minimamente; Milo per primo che si stava ficcando due dita in gola in sordina per far capire il suo fantastico assenso alle follie della tata.
Meno male che Dena era a letto...e non lì a sentire quel delirio!
- Secondo voi sta' storia del ladro al Ministero è vera?- chiese Edward più tardi, seduto davanti al whisky.
- Ho provato a chiedere in giro ma non c'è stato verso di venire a capo di qualcosa.- sbuffò May, appoggiata alla spalla di Malfoy col capo - Comunque smobilitare tutti i Sensimaghi è follia.-
- Avranno in mente qualcosa.- rognò Harry sarcastico - Teniamo gli occhi aper...- si bloccò di colpo.
Come lui anche Draco scattò, rizzando quasi le orecchie. Che cos'era? Cos'era stato?
Si scambiarono un'occhiata, sentendo un sibilo ancestrale...qualcosa che avevano già sentito tanti anni prima.
No...non se l'erano immaginato. Ma ...non era possibile!

Invece era più che possibile.
In quello stesso momento due persone sentirono una voce...una voce che alla torre oscura era arrivata solo in un sussurro. Erano Tom Riddle e Degona Mckay. Un'altra persona sentì invece, grazie al suo udito finissimo, il movimento di qualcosa di enorme dentro alle condutture del castello e Beatrix Vaughn sgattaiolò dal suo letto, impensierita. Claire King si svegliò di colpo e con le sue doti di Sensistrega...avvertì una forza sconosciuta e minacciosa agitarsi nel palazzo.
Damon Howthorne invece era già nei corridoi...a cercare di salvare una vita che non avrebbe dovuto finire quella notte.

Tom Riddle era rimasto sveglio quella notte...intento a fissare l'unica cosa che avrebbe potuto togliergli il sonno.
La foto di Bellatrix Lestrange. Era quella che Vanessa gli aveva regalato quel pomeriggio.
E così...quella donna con gli occhi privi di sentimento era sua madre. La sua vera madre.
L'aveva osservata a lungo, scrutando il lei nella speranza di cercare qualcosa nel suo sguardo che avesse potuto indicargli uno spiraglio d'umanità...ma una voce gli era giunta all'orecchio, risvegliandolo.
"Uccidere....squartare....sangue...lo voglio...voglio del sangue..."
Che cavolo era?, pensò sconvolto. Chi era che parlava in quel modo? Oddio, ma sentiva anche le voci adesso?
Scivolò fuori dalle coperte in silenzio e si mise in Mantello dell'Invisibilità sulla zucca, deciso ad andare ad avvisare Harry...non poteva certo sclerare e non dirlo a nessuno no?
Peccato che non appena fu nella sala comune di Grifondoro gli venne un colpo! Claire!
Stava scendendo dal suo dormitorio, in pigiama.
- Claire!- le disse, togliendosi il mantello e facendole venire un infarto. Prima che urlasse però le mise una mano sulla bocca e aspettò che si calmasse, poi scambiarono due parole e quando il maghetto venne a sapere che anche la King sentiva una forza magica enorme e spropositata muoversi per la scuola, pensò che forse non stava proprio impazzendo. Allora si misero entrambi sotto il mantello ed uscirono per i corridoi, cercando di seguire la voce che sentiva Tom. Si ritrovarono al piano terra, verso i bagni di Mirtilla Malcontenta.
Fermi dietro l'angolo, rimasero ad ascoltare...
- Sono ancora troppo inesperta!- alitò Cloe stretta al braccio di Tom - Mi sembra di sentire la presenza ovunque!-
- E io sento solo una voce! È incredibile...non capisco cosa sia!- rispose il moretto - Che facciamo?-
- E voi che cavolo fate qua? V'imboscate a quest'ora?-
Lentamente si girarono, ignorando il cuore che era balzato in gola ad entrambi, trovandosi davanti la bella Diurna loro amica che in pieno dicembre andava in giro a maniche corte e pantaloncini e...un nuovo arrivo.
- Trix! Dena!- sussurrò Tom, vedendo la bambina per mano alla Vaughn - Ma cosa fai qua?-
La piccola gli sorrise, tenendo la manina in quella fredda di Trix che le ricordava tanto quella della sua mamma.
In pigiama anche la bimba, si limitò a fargli segno di abbassare le voce.
- La senti la voce?- gli chiese, con aria da cospiratrice.
- Si, la sento!- disse, inginocchiandosi di fronte a lei - Sai cos'è?-
- Non lo guardare!- continuò la piccola, ignorando la sua domanda - Hai capito? Non guardarlo mai negli occhi!-
- Ma di cosa parli Dena?- s'intromise Cloe - Chi non bisogna guardare negli occhi?-
Un grido lacerante interruppe i loro discorsi e ghiacciò loro il sangue nelle vene. Si voltarono appena in tempo nel corridoio per vedere una nuvole di polvere invadere l'angolo remoto del corridoio del bagno, poi una piccola esplosione...e Damon rotolò in mezzo ai detriti, insieme a Matt Rogers che faticava a stargli dietro.
- DAMON!- urlò Tom - Vieni qui presto!-
- Ma si può sapere cosa diavolo succede?- gridò Matt Rogers, correndo dietro al Serpeverde.
- Cosa?- gracchiò Cloe mentre scappavano via - Howthorne, che cavolo ci fa questo qua con te?-
- Stava per essere ucciso da qualcosa!- le disse in risposta, mentre filavano via come fulmini - Non so cos'è! Non abbiamo guardato...ma ci sta seguendo!-
Sfortunatamente per loro però non poterono andare lontano. Qualcosa li bloccò...anzi, ci sbatterono letteralmente contro e caddero tutti rovinosamente a terra. C'era una barriera!
- Accidenti!- ringhiò Tom, picchiando un pugno contro una barriera invisibile - Da qua non si esce!-
- Allora siamo in trappola perché anche da dove siamo arrivati noi non si poteva uscire!- gli disse Damon, ansando.
- Insomma, si può sapere cos'è successo?- sbraitò Trix - Howthorne, in che guaio ti sei cacciato stavolta?-
- Non è colpa mia! È Rogers che se ne andava in giro per il castello inseguito da quella cosa!-
- Allora?- rognò Cloe verso il Corvonero - Matt che storia è?-
- Io...io non lo so, lo giuro!- disse il maghetto dai capelli color mogano - Sono andato a dormire e quando mi sono svegliato ero in quel bagno in disuso delle ragazze! Poi ho sentito un grande sibilo...e il bagno ha tremato. Non sono stato a guardare, sono scappato e ho trovato Damon!-
- Aspetta...il bagno delle ragazze ha tremato?- si sconvolse Tom, sgranando gli occhi blu.
- Si, c'erano dei lavandini rotti.- gli disse Howthorne - Perché, che c'è?-
- Oh merda...- si lasciò sfuggire Riddle, proprio lui che era un esempio di eleganze e cortesia.
- Che c'è? È grave? Cos'è che ci segue?- gli chiese Trix impaziente - Muoviti e dicci cos'è!-
- Gente...qua sotto presto!- urlò il Grifondoro, lasciandoli perdere e tirò fuori in mantello, ficcandoli tutti sotto a forza - Datevi una mossa! E qualsiasi cosa accada non aprite mai gli occhi, chiaro?-
- Ma insomma Tom!-
- Claire te lo spiego dopo! Adesso chiudete gli occhi e non apriteli per nessun motivo o morirete!-
- Moriremo??- ululò Matt.
- Si! E state zitti!-
- ...Tanto non serve a nulla, signor Riddle.-
I sei si girarono...e da quel momento la guerra invischiò anche loro. Fu guerra...e Tom lo capì quando tre persone incappucciate in nero gli si pararono davanti. Non vedeva i loro visi ma chi aveva parlato era una donna.
La stessa gli puntò addosso la bacchetta e ordinò agli altri di uscire da sotto il mantello.
- E intendo tutti.- disse la voce soave della donna - Compresa la signorina Mckay.-
Uno a uno i piccoli maghi si fecero vedere e il mantello venne sequestrato dall'unico uomo del gruppo, viste le mani grandi e larghe con cui afferrò il prezioso indumento.
- Bene, bene.- continuò a donna di prima - E così la trappola ha funzionato.-
- Cos'ha detto?- alitò Tom senza crederci - Cosa vuole? Chi siete?-
- Stai calmo. Non vogliamo fare del male a lei.- l'assicurò la donna con voce pacifica e dicendo questo puntò la bacchetta nella direzione di Damon - Ma al suo amico Howthorne. Non ci servono Veggenti in giro.-
- Già...l'anno bisestile.- ringhiò Cloe rabbiosa - Peccato che i maghi minorenni non vengano accecati eh?-
- Si e peccato che lei signorina King sia una Sensistrega.- replicò l'altra sarcastica - Poi cos'abbiamo...si, la nostra esca.- e dicendo portò lo sguardo su Matt - Un sporco mezzosangue...e poi lei, signorina Vaughn.-
Trix assottigliò gli occhi gialli, rabbiosa. Si tenne più stretta a Dena e Cloe, scoprendo leggermente i canini.
- No, non è il caso di diventare aggressive, mi creda.- disse la loro assalitrice, che evidentemente godeva nel trovarsi di fronte a dei bambini - Volevo solo avere il signor Howthorne a portata di mano e visto che confidavo nelle sue doti, ho pensato che cercando di uccidere un mezzosangue si sarebbe precipitato qua. Poi per attirare le altre mosche al miele abbiamo usato...hm, come dire...un vecchio ma sempre efficace giochetto.-
- E lei lo chiama giochetto sguinzagliare quel coso in giro per la scuola?- urlò Tom rabbioso.
- Quel coso, come lo chiami tu mio caro,- disse quella con voce roca - sarebbe un tuo servitore.-
Tom tremò...e sentì un'ondata crescergli dentro.
- Voi Mangiamorte siete disgustosi.- sibilò Cloe, prendendolo per mano vedendolo sgomento e tirandolo indietro.
- Che acume, ragazzina. Mi ricordi tanto una testarda che s'è fatta sbranare per la causa.- ghignò la donna, facendoli tremare di nuovo mentre il sibilo si avvicinava sempre di più - Comunque ciò che volevamo l'abbiamo ottenuto. Il Legimors, la Sensistrega, un mezzosangue, una Diurna...e la figlia della Lady Oscura. Ormai siete morti. Tutti voi morirete!-
- Se pensi che me ne starò fermo a guardare mentre li uccide ti sbagli!- ringhiò Tom rabbioso.
- No, ti sbagli tu mostriciattolo ...- disse la strega mentre gli altri due ridevano, facendogli sgranare gli occhi -...lui non ti obbedirà. Lui obbedisce solo al padre che sta oltre il velo. È da lì che gli parla ed è da lì che lo comanda.-
Il padre oltre il velo...suo padre. Lord Voldemort. Lui...si, lui era oltre il Velo!
Li vide ritirarsi lentamente, ma solo i due che non avevano mai parlato. Restò solo la donna, mentre il mostro alle loro spalle sibilava...si avvicinava. Eccolo, stava quasi per svoltare l'angolo.
- Chiudere gli occhi non servirà...- sussurrò la donna, che era rimasta da spettatrice - Tienili ben aperti, figlio del Lord Oscuro. Guarda come muoiono i deboli. Guarda come muoiono tutti...perché presto toccherà anche al bambino sopravvissuto.-
Harry. No, Harry non sarebbe mai morto. Non in quel modo. Mai!
La loro sorte era vicina quando di colpo la barriera creata da quella donna cominciò a traballare. Tom la vide voltarsi di scatto alle sue spalle...dove un gruppo di persone si avvicinava velocemente.
- Finite Incantatem!- gridò Edward, infrangendo in mille pezzi quello scudo ma molto prima degli Auror, arrivò qualcosa a salvare la situazione come già era accaduto tanti anni prima. Fanny volava sulla testa di Harry e si precipitò ad accecare l'enorme Basilisco che strisciava immenso, verso i piccoli maghi che schiacciati a terra in un angolo e con gli occhi serrati non osavano guardare. Sentirono solo i suoi versi, i suoi lamenti di dolore...e poi la voce ironica di Harry che varcò la soglia, piazzandosi di fronte a quella Mangiamorte.
- Avete perso d'inventiva.- le sibilò sarcastico.
- E lei signor Potter ha perso la sua abilità nel fiutare le trappole.- disse la donna, continuando a nascondere il viso.
- Katrina presumo.- disse Draco, mentre Edward e Ron si erano già buttati contro il basilisco con le spade alte.
- Presume bene, signor Malfoy. O devo chiamarla Giuda per caso?-
- Al diavolo. Non dovevi mettere in mezzo i bambini.- ringhiò Harry, puntandole addosso la bacchetta e la spada - Adesso da qua non scappi più maledetta.-
- Dice?- ghignò quella.
- Se lo facessi ci sarebbe qualcuno fuori ad aspettarti.-
- Oh...si, la vostra Osservatrice.- rise la donna - Come no...ma mi sorprendete signori. Come avete potuto pensare che io stata tanto sciocca da venire qua senza portarmi dietro qualcuno eh? E soprattutto...chi vi dice che il basilisco sia uno solo?- e ridendo come una forsennata, batté le mani e il suono rimbombò nell'intero corridoio, esattamente come il basilisco accecato che scattò verso di loro più veloce che mai.
Edward finì schiacciato contro il muro dalla coda, rischiando di rompersi qualche costola mentre Ron fortunatamente riuscì a Smolecolarizzarsi, salvandosi l'osso del collo ma il basilisco scattò con la testa e prese in pieno Harry e Draco, che finirono a terra contro il muro apposto, mentre Katrina, del tutto impalpabile, non venne colpita.
Era fatta...d'aria! Era fatta d'aria!
- Ben fatto.- disse a bassa voce - Jeager, lascio a te il resto. Uccidi i mocciosi.-
- Jeager?- alitò Tom, a terra sotto cumuli di detriti. Si guardò in giro, alla ricerca disperata del mezzo demone e alla fine lo vide. Ma fu tardi. Apparve loro di fronte, Smaterializzandosi. In mano una sfera infuocata.
- Jeager! No!- urlò Tom ma il mezzo demone alzò appena l'altro palmo e lo sollevò in aria, guardandolo quasi con pena - Mi spiace, ragazzino.- disse, con tono veramente penoso - Ma devo farlo.-
- Sta fermo Crenshaw!- ringhiò Ron riapparendogli alle spalle e un attimo dopo lo trapassò da parte a parte con la spada, strappandogli un lamento. In quel casino, il basilisco tornò ad attaccare, riducendo il largo corridoio del piano a un cumulo di macerie e mentre Fanny, Edward e Harry cercavano di bloccarlo, Draco corse dai bambini.
Cercò di spostarli ma la ferita che Weasley aveva inferto al mezzo demone non gl'impedì di spedire il rossino a terra, schiantandolo. Poi Jeager fece lo stesso con Malfoy, che riuscì a porre uno scudo appena in tempo sui maghetti.
- Maledetto bastardo...- sibilò Ron, a terra, col sangue alla bocca - Sono solo dei bambini!-
- Spiacente Auror. Ma servono per un mio tornaconto.- replicò il mezzo demone dagli occhi verde acqua.
- Prova a fare un passo verso di loro e finirai sotto terra.- l'avvisò Draco, portandosi la mano alle pozioni che teneva alla cinta, nascoste nella cintura - Tu e quella stronza finirete all'inferno prima di quanto pensi!-
- L'unica cosa che penso è che siete nei guai.- ghignò Crenshaw - Il basilisco non è così facile da trattenere vero?- e dicendo si volse a vedere Harry cadere a terra, con un taglio sulla guancia e una ferita più profonda nella schiena.
Edward l'aiutò a rimettersi in piedi ma non c'era verso di sistemare quel dannato serpente...era agguerritissimo, infuriato per il dolore agli occhi che Fanny gli aveva accecato.
E la fenice, come se avesse letto nel pensiero del bambino sopravvissuto, fece apparire il capello...ma quando cadde, Jeager lo richiamò a sé con l'incantesimo di appello.
- Ahah...- soffiò verso Potter - Mi spiace, ma non posso permetterle di vivere.-
- Jeager devi essere impazzito!- urlò Tom - Se Caesar viene a saperlo ti ammazzerà!-
- Dio, piccolo...- ghignò il mezzo demone - Ancora continui a credere che Cameron sia una brava persona eh? Tu non sai quello che ha fatto...quello che è capace di fare. Io in confronto a lui sono un angelo. Lui se ne frega di tutti voi! Se ne frega degli umani, dei Mangiamorte e anche di Harry Potter!-
- E tu che ci guadagni eh?- sbraitò Ron, coperto di tagli.
- Io?- Jeager rise - Io mi prendo solo la mia vendetta verso una mezzosangue.-
Ok, era ora di pensare velocemente. Tom scoccò un'occhiata a Cloe, Damon e Trix...e se volevano dare una mano, l'unica soluzione era prendere quel cappello dalle mani di Crenshaw. Ignoravano a cosa servisse ma Harry e Ron tenevano lontano il basilisco con uno scudo, mentre Draco e Edward erano i più vicini a loro.
Guardandosi attorno vide che Katrina era sparita...ma non poteva scartare l'eventualità che fosse ancora lì.
Comunque dovevano farlo...dovevano per forza.
- Ora!- gridò e tutti e quattro, facendo spalancare gli occhi a Jeager, gli si buttarono addosso e lo rovesciarono a terra. Fu l'effetto sorpresa ma fu utilissimo perché il mezzo demone per un attimo mollò la presa e Cloe riuscì a lanciare via il capello a Malfoy e Dalton. Ringhiando e imprecando, Crenshaw se li tolse malamente di dosso, spedendoli contro il muro e facendo perdere i sensi a tutti e quattro.
- Accidenti a voi umani!- urlò e un attimo dopo aveva già pronta in mano un'altra sfera infuocata che però si ghiacciò all'istante e cadde a terra, frantumandosi. Allibito, rialzò lo sguardo e vide che era stata...Degona!
Quella semplice mocciosa umana con un'occhiata aveva neutralizzato il suo potere! Se ne stava in piedi, davanti a lui, con quegli occhi verdi di bambina...e uno spirito che non era umano. Per nulla. Quella era la figlia di...
Sbiancò di più, se possibile quando le iridi della piccola assunsero un colore diverso da quello normale...e un attimo dopo sparì, svanendo come un'ombra.
- Cazzo fate qualcosa!!!-
Draco e Edward si voltarono verso il basilisco dopo essersi assicurati che quei quattro avventati stessero bene. E ora erano veramente nei guai! Il serpente gigante stava per sfondare lo scudo di Harry e Ron che impegnati com'erano non potevano muovere un passo. Arrivò anche May in quel frangente e corse ad aiutarli, attivando un altro scudo ma non servì a molto. Era un'arma ciò che serviva a loro.
- Dannazione, mi serve la spada!- strillò Potter - Datemi la spada! Quella nel cappello!-
- Cristo Sfregiato! Ci vuole un Grifondoro per estrarla!- urlò di rimando Malfoy
- E Tom e Cloe sono svenuti!- ringhiò anche Dalton - E adesso che cavolo facciamo!?-
- Fate quello che vi pare ma fatelo in fretta!- alitò May, sfinita - Non reggeremo ancora a lungo!-
Un Grifondoro...un Grifondoro...cercarono di far riprendere Riddle e la King ma non ci fu verso. La magia degli scudi sprizzava ovunque in mille scintille brillanti e l'oscurità si era quasi diradata ormai...eppure, per quanti sforzi Draco facesse, non riusciva a tirare fuori quella maledetta spada dal cappello. Eppure doveva...o sarebbero morti tutti!
Ad un tratto però sentì una mano calda sulla sua, una presenza amica alle spalle...e la spada si mosse...
Si girò di scatto verso chi gli aveva stretto le mani...e il Grifondoro che poteva estrarla dal cappello la tirò fuori con estrema facilità. Il vibrare della spada di Godric Gryffindor si propagò nel corridoio come una musica di salvezza...
Hermione Jane Granger fece roteare la spada fra le mani, sopra la testa, e il basilisco parve sentire odore di pericolo perché si fermò. Rialzò la grossa testa...e spalancò le fauci, sibilando inferocito.
- Harry!- urlò la Grifoncina - Al volo!-
E senza indugiare oltre lanciò la spada al bambino sopravvissuto...


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