51

1.7K 59 12
                                    

Qualcosa si agitava nella cupa tenebra di un palazzo antico, nel Linkolnshire.
Ombre vagavano contro i muri freddi e umidi, sfilavano alte e affusolate, silenziose e remote.
I neri cappucci dei Mangiamorte sembravano infiniti, davanti al freddo fuoco di un caminetto.
Qualcosa stava per accadere.
E qualcuno presto sarebbe morto.
Katrina stava nascosta in un angolo mentre la riunione dei Mangiamorte aveva termine.
Nagini le serpeggiò accanto, accarezzandole le caviglie con vaga aria di sussiego.
Posò lo sguardo su Rafeus Lestrange e sogghignò.
In mano quel mago teneva un Grimario.
Il Grimario di Lumia Lancaster.
Il pendolo della vecchia residenza dei Lestrange batteva mezzanotte.
Ecco, era il primo maggio e i Mangiamorte alzarono i pugni, urlando a squarciagola.
- Morsmordre!-
L’immenso marchio nero del Lord Oscuro scoppiò alto nel cielo che s’incupì all’istante. Nubi fosche come le ali dei corvi cominciarono a rombare, frastagliate da tuoni e fulmini.
Tetro e velenoso, il serpente del marchio saettava sopra le teste dei maghi di tutta la Gran Bretagna e come i Lestrange speravano, chi doveva vedere…lo vide.
- E’ nostro.- sibilò Rafeus, raggiungendo Katrina e affiancandola alla finestra diroccata.
- Avrò le lacrime di tuo fratello.- lo assicurò l’empatica, nascosta in un velo opaco, quasi perlaceo – Le avrò, fosse l’ultima cosa che faccio. Proverà un dolore tale che il nostro Signore rivivrà all’istante.-
- Harry Potter invece è mio.- Rafeus serrò la mascella ma ghignò, mentre il marchio imperversava sul loro cielo.
- E tuo cugino?-
- Non temere. Avranno tutti la fine che si meritano questa notte.-
- Un giorno. E domani alla stessa ora avremo il cuore del bambino sopravvissuto fra le mani.-
- Contateci.- Vanessa li raggiunse, sul bel volto un segreto oscuro – Gli toglieremo tutto ciò che gli è rimasto. E Lui, oltre il Velo, vedrà ogni cosa. Sarà il nostro regalo per Lord Voldemort.-
- Minus arriverà. E avremo le ossa.- scandì Rafeus.
- Carne…sangue…e lacrime…- Katrina sollevò gli occhi bui e senza vita, sul cielo – L’ora è giunta.-
- Attaccheremo al calare del prossimo sole.- Vanessa sollevò la bacchetta verso le decine di Mangiamorte che li attorniavano – Invaderemo Hogwarts e stanotte il nostro Signore tornerà in vita!-
Un urlo collettivo di giubilo infernale accolse quel richiamo.
Gloria per i Mangiamorte.
Guai a chi li avrebbe contrastati. Gli Auror avevano le ore contate.
Addio Harry Potter…
Questa notte per te sarà l’ultima.

Alcune ore più tardi, Leiandros Cameron stava seduto alla tavola del palazzo di suo fratello maggiore. Con lui erano riuniti tutti gli altri, anche Hermione.
La strega tamburellava le unghie sul prezioso mogano, proprio accanto al fratello del padrone del palazzo.
La sua irritazione era piuttosto palpabile. Esattamente come il suo tormento interiore.
In lei, come in Lucilla che camminava avanti e indietro nella sala e nel cuore entrambe custodivano un vago sospetto.
Un dubbio. Una paura.
Stava per accadere qualcosa. Lo sentivano. Era nell’aria, in ogni cosa che li circondava.
E il tetro cielo serale che era salito quel primo di maggio non poteva che rendere più reali i loro timori.
Fu Leiandros, che aveva appena conosciuto Hermione e fatto amicizia con Degona, seduta in braccio a Demetrius, a rompere quel pesante silenzio.
- Chichi…mi scasso.-
Caesar Cameron, seduto in poltrona con gli occhi chiusi, serrò leggermente la mascella.
- Non chiamarmi Chichi, deficiente.-
- Chichi?- rincarò Demetrius, sorridendo – Carino.-
- Andatevene al diavolo.- sibilò il padrone di Cameron Manor, cercando di concentrarsi.
- Chichi…mi rispieghi cosa stai facendo?- fece anche la Grifoncina senza smetterla di tamburellare le unghie.
- Vuoi rovinarmi il tavolo?- riecheggiò il demone dai capelli bianchi – Un attimo e ti dico tutto.-
- Bhè muoviti!- sbottò anche Lucilla, perdendo la pazienza – Forse a te non capiterà nulla ma ho la vaga impressione che stanotte cominceranno a rotolare teste!-
- Se non altro abbiamo un posto in prima fila per guardare.- frecciò Caesar.
La Lancaster lo fissò con stizza ma intervenne Hermione grazie al cielo, prima che cominciassero a litigare.
- Chichi, scusa se interrompo…- la strega dagli occhi dorati non era riuscita a trattenersi, facendo scoccare un’occhiata di pure fiamme dal maggiore del due fratelli Cameron – Se hai trovato qualcosa puoi dirmi subito le novità? Ho il raduno del mio anno esattamente fra un’ora per cena e devo ancora andare a Hogwarts a cambiarmi, calmare Harry dalla crisi nervosa che gli starà venendo, cercare di staccarlo dal braccio di Draco e anche cercare di sopravvivere all’apocalisse che stanno per scatenare i Mangiamorte…quindi, se possiamo velocizzare...-
- Velocizzare?- Caesar fece una smorfia – Ok. Sei nei guai.-
- Mi sarei stupita del contrario. Minus?-
- E’ sotto forma di ratto. Il bello della forma Animagus è che i pensieri sono limitati a un brusio incomprensibile.-
- Anche per uno come te?- allibì la Grifoncina.
- Si.-
- Bene.- Hermione si passò le mani fra i capelli – Ti prego, dammi una buona notizia.-
- Questa te la posso dare davvero.- Caesar si fece apparire in mano la pagina strappata dal Grimario di Lumia – Quando si parla di "Lacrime del Figlio prese con Dolore" non s’intende assolutamente la morte di Tom. Il bambino deve solo provare un dolore atroce ma non a livello fisico.-
- A livello psicologico.- annuì anche Lucilla – Io e Caesar abbiamo studiato come matti in queste settimane ma non ne è uscito niente di più. Se non altro Tom non deve morire.-
- In poche parole mi state dicendo che due settimane di lavoro non sono servite a niente?- Hermione stentava a crederci – In parole povere sappiamo solo che l’ultimo ingrediente sono le lacrime di Tom! Ma ci servono quelle ossa! Possibile che quel dannato di Minus continui a restare in forma Animagus maledizione? Dio…mi sembra un incubo.-
- La cosa migliore che puoi fare è proteggere Harry.- le disse Lucilla – Però c’è un’altra novità. Forse abbiamo trovato un modo per scoprire che corpo Vanessa Lestrange ha creato per Katrina.-
- Come?-
Caesar si sedette sul bordo della tavola, insieme a Demetrius.
- Si tratta di magia oscura naturalmente. È difficile scovare un empatico, una delle cose impossibili mai provate dai maghi ma se Lucilla e Demetrius concentrano i loro poteri su di me, potrò avere un ampio raggio e minor fastidio nella mia ricerca.-
Hermione sorrise blandamente – In poche parole non ti si spaccherà la testa.-
- Esatto.- annuì Caesar con sarcasmo.
- Io posso fare qualcosa?- borbottò Leiandros sempre più annoiato.
- Si, suicidarti.-
- Eddai Chichi!- il demone dai capelli neri mise il broncio con aria teatrale – Siete tutti impegnati in questa guerra all’ultimo sangue! Ci sarà pur qualcosa che io possa fare per aiutare l’umanità.-
Caesar stavolta sorrise. Ed era un sorriso ancora più falso di quello di Draco.
- Perché non ti sterilizzi?-
- E basta voi due.- sbuffò Lucilla – Siete impossibili.-
- Concordo.- la Grifoncina scosse il capo – Senti Chichi, quando avrai finito fai un fischio e torno va bene? Nel frattempo io vedrò di tenere Harry e Tom lontano dai guai ma fai in fretta.-
- E se scoppiano i fuochi d’artificio?- Demetrius non sembrava tranquillo, nonostante la sua aria giuliva – Che farai?-
- Andrò io a sistemare le cose.- interloquì Lucilla – Tutta la casa di Serpeverde è da tenere sotto controllo, mi fido poco e gli Auror sono in numero ristretto rispetto alle forze dei Mangiamorte. Ora Degona tornerà con te ma se avrai bisogno usa la lente che le ho regalato e chiamami in qualsiasi momento.-
- Contaci.- sorrise Hermione, scoccando un bacio sulla guancia a Caesar e prendendo per mano la piccola strega – Bene gente…se sopravvivo anche stavolta vuol dire che lassù qualcuno mi vuole davvero bene.-
- La fortuna non esiste.- bofonchiò il demone dai capelli bianchi serafico – Comunque cerca di non farti ammazzare.-
- No, la zia è forte.- cinguettò Degona, abbracciata alla Grifoncina.
- Già…e tu vedi di stare lontano dai guai.- l’ammonì Demetrius ridendo, puntandole un dito sul nasino.
- Tanto c’è Nyssa, tranquilli. Ciao mamma, ci vediamo!-
- Mi raccomando, attente.- disse anche Lucilla, prima che Hermione e sua figlia di Smaterializzassero via – Ho un brutto presentimento.-
- Bhè, speriamo non si avveri.-
Ma anche quando se ne furono andate, anche sapendo che sua figlia e Tom erano al sicuro…Lucilla non riuscì a placare quello strano essere che le rodeva le viscere. Sospetto, dubbio…
Qualcosa non andava. Qualcuno…avrebbe perso la vita. Ma chi?

I Bracciali Del Destino |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora