Prologo

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Finalmente la sfera dei quattro spiriti si distrusse in mille pezzi, Kagome aveva finito il suo compito e il portale la riportò nella sua epoca, Inuyasha ne fu distrutto ma non disse una parola al suo ritorno e si allontanò a malincuore, Shippo, Sango e Miroku guardavano tristi la scena, Kaede fissava il povero mezzo demone che probabilmente si sentiva abbandonato, poi il suo sguardo finì su suo fratello accompagnato da una bambina felice di starlo seguendo insieme a un altro demone più piccolo, ne fu stranita da quella scena, se non ricordava male, Sesshomaru odiava gli umani, dunque perché una bambina umana lo seguiva?
Nel mentre Miroku, Sango e Shippo si allontanarono andando verso il villaggio.

-: " se posso permettermi vorrei parlare un po' con voi" disse Kaede avvicinandosi.
Il demone la guardò con la coda dell'occhio scrutandola da testa a piedi, era una normalissima vecchia con un occhio bendato.

-: " tu chi sei?" Disse girandosi completamente a lei
-:" io sono Kaede, sono una sacerdotessa di un villaggio a pochi passi da qui" disse
" se non vi dispiace vorrei porvi qualche domanda"

Sesshomaru non disse nulla, la fissò e basta, mentre gli occhi della vecchietta si posarono su Rin.

-:" dimmi cara qual è il tuo nome?"
-:" Mi chiamo Rin sacerdotessa Kaede" disse sorridendo
-:" puoi chiamarmi solamente Kaede" disse ridacchiando e mettendo una mano sulla sua testolina con una dolce carezza e continuò
-:" come mai vai con loro?"
-:" Il signor Sesshomaru è molto gentile con me e poi mi protegge sempre, Jaken è un simpaticone anche se a volte sa essere davvero lagnoso" disse ridendo insieme a  Kaede
-:" Ei tu ragazzina come osi!" Rispose il piccolo demone sentendosi preso in giro, Kaede poi, rivolse il suo sguardo verso Sesshomaru -:"vorrei parlare anche con te se non vi dispiace" allora il demone disse solo -:"Jaken!" E il piccolo demone prese Rin -:" vieni andiamo a prendere un po' di fiori" disse trascinandola verso un piccolo campo di fiori appena sbocciato, entrambi li guardarono allontanarsi, così la loro attenzione ricadde su loro stessi
-:" non penso mi è dato sapere perché un demone come voi vi portiate dietro una ragazzina umana, da quello che so, odiate gli umani, ma tutta via, come ben notiate Rin è ancora una bambina, presumo non abbia più una famiglia se vi segue"
-:" si è così" rispose netto il demone
-:" essendo una bambina non è in grado di capire di cosa ha bisogno, proporrei di lasciarla in mia custodia, la sfera è stata distrutta insieme a Naraku, i demoni non hanno motivo di attaccare il nostro villaggio, e anche volendo c'è Inuyasha a difenderci"
Il demone non disse nulla, e la lasciò continuare
-:" le insegnerò come si vive in un villaggio, le insegnerò come cucire, come cucinare, e come comportarsi fra la gente, e magari più in là le insegnerò a usare l'arco"

Non era una cattiva idea, infondo la vecchia aveva ragione, Rin era piccola per capire quale strada scegliere, se fosse giusto o sbagliato che lo seguiva nei suoi viaggi solo perché non aveva nessun altro, ma se fosse cresciuta nel villaggio, si sarebbe affezionata sicuramente alla gente, magari la sua visione di trauma che aveva nei confronti delle persone sarebbe passata, avrebbe capito la differenza tra vivere in un villaggio pieno di tranquillità e il vivere con lui nei suoi viaggi pericolosi, pensò anche che era più sicuro per lei, almeno avrebbe vissuto in pace, chissà, magari trovando qualcuno e non volersene più separare, questo stringeva un po' il cuore del demone, ma in fin dei conti forse era meglio così, si sarebbero allontanati, e ognuno per la sua strada senza mai più rivedersi, infondo sono diversi, lei un umana fragile di cui un giorno esisterà solo un ricordo, lui un demone forte, dove continuerà ad esistere per chissà quanti secoli.

:-" d'accordo" disse sereno
-:" forse è meglio aspettare che cresca un po' per dirle il vero motivo per cui la lasciate qui, ora non capirebbe"
Sesshomaru annuì mentre fissava Jaken e la piccola divertirsi con poco e allora urlò il nome del piccolo demone, e lui capì, prese Rin e insieme si avvicinarono di nuovo al punto di prima
-:"Jaken va a prendere Ah-Un" e come ordinava il piccolo demone obbediva senza obbiettare e poi una volta allontanandosi Sesshomaru si inginocchiò e fece cenno alla piccola di avvicinarsi, lei sorpresa così fece
-:" Rin, ascoltami bene, da ora in avanti, tu vivrai con questa sacerdotessa, di conseguenza le nostre strade si divideranno"
Rin lo guardava triste e scossa -:"ma perché? Rin ha fatto qualcosa di sbagliato?"
-:"No" rispose accarezzandole il viso -:"ma è giusto che tu rimanga con i tuoi simili"

Lacrime calde rigarono il viso della piccola mentre fissavano il volto scolpito e sereno del demone di fronte a lei, che ora la stava dolcemente accarezzando le guance.

-:" Rin, non piangere" disse cercando di asciugarle le lacrime
-:" Voi vorrete abbandonarmi? Io non vi rivedrò più?" Disse quasi singhiozzando
Allora il demone la tirò a se abbracciandola -:" Non ti sto abbandonando, verrò a farti visita ogni tanto, è giusto così per ora"

Kaede si sciolse a quella scena, un dolce sorriso apparve nel suo volto, si volevano bene, si vedeva, si sbalordì di Sesshomaru, lui che sembrava così avido e pieno di se, in quel momento gli sembrava l'essere più benefico di questo mondo.
Una volta finito il pianto della piccola lui si alzò e le accarezzò la testa, nel frattempo era arrivato Jaken con Ah-Uh e allora il demone guardò la piccola per l'ultima volta.

-:" prenditi cura di lei" guardò la sacerdotessa, e lei fece un inchino, poi salì sul demone a due teste -:"a presto Rin"
-:" Arrivederci Signor Sesshomaru, arrivederci Jaken, arrivederci Ah-Uh, mi mancherete" disse urlando Rin con una mano alzata che sventolava di qua e là, mentre i tre demoni si allontanavano sempre di più, fino a diventare quasi un puntino nero nel cielo per poi svanire nel nulla; era felice, era questa la volontà di Sesshomaru, e lei l'avrebbe rispettata con gioia poiché sapeva che almeno lui sarebbe venuto ogni tanto a farle visita, una nuova vita l'attendeva, così prese la mano di Kaede e insieme si avviarono al villaggio.

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