Capitolo 10

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Le luci dell'alba iniziarono a colorare il cielo di arancione e i raggi colpivano i due dormienti, Rin si svegliò ma non aprì gli occhi, il cuore le batteva all'impazzata per quello che era successo la notte scorsa, non sapeva se Sesshomaru fosse sveglio o meno, ma l'idea di affrontarlo dopo quello che era successo la faceva morire dall'imbarazzo
"Il Signor Sesshomaru mi ha vista nuda!" Pensava "lo abbiamo fatto!", lei che desiderava fin da piccola stare con lui per sempre non si sarebbe mai immaginata fino a questo punto, quindi ora stavano insieme? Erano una coppia? Si chiedeva, ma sapeva che qualunque cosa fossero, se non si svegliasse lei lo avrebbe fatto lui, quindi si fece di coraggio e aprì gli occhi, quando alzò lo sguardo vide il volto del demone rilassato "sta ancora dormendo?" Si chiedeva

-:"Buongiorno Rin" disse lui aprendo gli occhi guardandola
-:"Oh buongiorno a lei Signor Sesshomaru, ma allora eravate sveglio" disse lei sorridendo cercando di nascondere l'imbarazzo
-:"Perché tu lo eri?"
-:" No ma che dite" disse con una risata nervosa ma divertita

Sesshomaru fece un lieve sorriso, il suo cuore si senti appagato dalla sua presenza, roba da matti, lui che ha sempre disprezzato gli umani, lui che non aveva mai compreso ne il padre ne il fratello, adesso si sentiva come loro, si è concesso a un umana, no a Rin, perché lei non è solo un umana ma qualcosa di più, qualcosa che va ben oltre a questo, eppure lei è così semplice, ed è proprio questo suo modo che lo fa essere dipendente, ha assaporato ogni singola parte di lei, i loro respiri che furono tutt'uno, il suo profumo che gli invadeva il naso e il suo gusto che faceva padrone nelle papille gustative.
Era tutto così fresco, così nuovo, una sensazione indescrivibile, ne voleva ancora, così la baciò dolcemente e lei rispose, dopo un po' si alzarono e andarono nella stessa direzione dove avevano lasciato i 2 demoni, per poi mettersi in viaggio.

Sesshomaru durante il tragitto, pensava a quanto fosse stupido, tutte quelle parole di disprezzo che rivolgeva sia al fratello che al padre, alla fine lui non era poi così diverso, il suo cuore batteva per qualcuno e a ogni battito sentiva pronunciare il suo nome, si sono uniti, l'ha difesa fin da quando era piccola, e ora lo avrebbe fatto mille volte meglio.
Pensava se suo padre lo stesse vedendo in questo momento, sicuramente sarebbe orgoglioso di lui, aveva trovato qualcuno sia da amare che da proteggere, per di più umana, proprio come aveva fatto lui, ma adesso aveva ben altro a cui pensare, Rin era diventata sua a tutti gli effetti, la morte soccomberà a chiunque oserà mettere le proprie mani viscide su di lei.

Jaken quando si svegliò si accorse di essere solo con A-Un, capì immediatamente cosa stesse succedendo e mille domande invasero la sua mente, "perché il mio padrone abbia scelto un umana?" "alla fine lo ha fatto" "pensavo che volesse solo bene a Rin e invece" "questa cosa non andrà molto bene" "sarà solo un passatempo?"
Mentre girava avanti e indietro di fronte all'altro demone, e quando il sole fu un po' più alto vide arrivare quei due insieme che si tenevano mano nella mano, Rin sorrideva, e anche se Sesshomaru non lo dimostrava Jaken avvertì un area serena e tranquilla nell'aria, che il suo padrone fosse rilassato? O Felice?

Viaggiarono per una settimana, Rin si chiedeva perché lo facessero, alla fine Naraku era stato sconfitto quindi perché muoversi in continuo, così lo chiese al piccolo demone seduto davanti a lei, lui rispose che Sesshomaru da demone maggiore, doveva perfezionare al meglio la sua forza, ed essere superiore al padre, ora che lei si era unita a loro, ma in modo diverso di quando era piccola lui l'avrebbe difesa con tutto se stesso, e doveva prepararsi al peggio, poiché ogni nemico aveva una forza diversa da l'altro.
Ovviamente non era solo per questo, al demone non piace stare fermo per troppo tempo, lo trovava come un modo per allenarsi, sia con il suo stesso corpo sia con le due spade, aveva avvertito un odore di sua conoscenza, di un clan di demoni con una questione in sospeso e lui si stava dirigendo proprio lì.

-:"siamo vicini" disse Sesshomaru
Così scesero a valle -:"Jaken, andiamo, Rin sta attenta"
-:"non si preoccupi" disse la ragazza salutandoli, si avvicinò al demone -:"Sai A-Un ormai so usare l'arco so difendermi" sorrise mentre il demone fece un ruggito.

Qualcosa si mosse nei cespugli, c'era sicuramente qualcuno, Rin si mise in guardia, prese l'arco e mirò in base ai fruscii dei cespugli, "Chi va là!" Urlò, da essi spuntò una figura femminile, dalle sue orecchie a punta era sicuramente un demone, i suoi capelli erano rosso fuoco lunghi sotto la spalla e occhi verdi, con pelle chiara tendente al verde.

-:"chi sei? Cosa vuoi?" Disse Rin
-:" Dovrei dirtelo io, sei sul nostro territorio cosetta, e per quanto si miei occhi risulti una semplice umana su di te è impregnato l'odore di un demone"
-:"A-Un è un demone come puoi vedere"
-:"No non parlo del drago, è " annusa -:"Di un cane"
Rin rimase senza parole
-:"non sarà mica quel demone cane di 400 anni fa?? Ahahaha bene bene, abbiamo un conto in sospeso con lui, ci sarà da divertirsi" e sparì

Rin ne rimase stupita, non sapeva che dire, che quella volesse far del male a Sesshomaru? Ovviamente sapeva che lui era molto più forte ma così all improvviso.
Il demone d'altro canto ne incontrò un altro, stavolta uno maschio, dove gli disse che il loro capo li voleva incontrare e quindi, ritornò dalla ragazza che subito gli disse cosa era successo, e lui le disse di stare più lontana possibile da loro

-:"sono demoni della natura, ognuno di loro controlla un elemento diverso" disse Jaken -:" sono nemici remoti, che risalgono a 400 anni fa"
-:"Che è successo dunque" disse lei incuriosita

400 anni or solo il capo del clan Kuchikukan, si battè contro Inu no Taisho, poiché lui attaccava insieme ai suoi seguaci i villaggi per poi stuprarne i cittadini e infine a chi gli andava, di ucciderli. Inu no Taisho non poteva rimanere fermo a guardare, dunque si arrivò a una lotta dove era presente anche Sesshomaru, padre e figlio gli tolsero le forze e lo imprigionarono, ma a quanto pare è stato tolto il sigillo e ora sia ritornato per vendicarsi.

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