"Papà" dissi appena lo vidi entrare venendo a sedersi accanto al letto. "Piccolina, non volevo che i nostri primi incontri fossero così" sussurra abbracciandomi. "Non importa, basta che tu e i ragazzi mi stiate accanto. I medici cosa hanno detto?" gli chiesi. "Domani dovrai arrivare in ospedale verso le 8 e all'incirca verso le 14 ti faranno l'intervento. Dovrai rimanere 6 ore se non di più a digiuno, neanche acqua potrai bere" mi stringe le mani guardandomi negli occhi. "Mi accompagnerai tu?" chiesi speranzosa di una risposta affermativa. "L'unico che domani potrebbe accompagnarti é San quindi non dovrai preoccuparti per il passaggio. Rimarrà tutta la mattina con te va bene? Poi di pomeriggio verremo anche io e i ragazzi" Arrossii sentendo il suo nome. "Va bene" mi lascia un bacio sulla fronte e salutando tutti va via per una riunione.
La sera i ragazzi vengono in camera mia e ordiniamo delle semplici pizze: cercano di farmi un pò ridere e ci riesco benissimo, soprattutto Yunho e Jongho. Jongho perché bullizza Mingi dimostrandogli quanto bene gli vuole e Yunho perché continua a imitare la voce di Spongebob. "Joongie, puoi rimanere un pò di più? Vorrei parlare con te di una cosa". Tutti iniziano a guardarci per capire cosa gli dovessi dire quindi aggiungo che ho avuto una idea per la canzone dell'ultima volta. A quel punto tutti escono, chi per andare in salotto e chi come Hwa che ritira tutto. "Grazie mille per oggi" gli dico prima che esca.
Mi sorride e socchiude la porta."Allora dimmi, a cosa hai pensato?" si siede accanto a me nel letto e mi accarezza la mano con la sua. "La canzone che stavamo scrivendo in studio potrebbe chiamarsi Sunrise. Ho già fatto l'abbozzo di qualche parte della canzone e ho provato anche a scrivere una piccola parte rappata, magari tua o di Mingi. L'ho scritta in inglese quindi non so se vorrai tradurla in coreano o lasciarla così" dissi sporgendomi verso il comodino per prendere lo sketchbook e consegnarglielo. "Stanotte non ho dormito molto anche a causa dei dolori ma ne ho approfittato e ne é uscito questo" sorrisi. Iniziò a sfogliare le pagine per trovare la canzone e appena la trovò, iniziò a leggere i vari pezzi.
"Eh, perché sono sempre così
Non prendermi in giro ogni volta
Non posso vivere più dispettosamente
Ho bisogno di te, ho bisogno di teAnche se è falso
Quello che volevo che qualcuno mi dicesse
Non devi preoccuparti
Fai bene
Proprio come adesso"Canticchiai la melodia che avevo pensato anche se in quel momento non mi sembrava la più adatta. "Pensavo che questo pezzo" indico il primo che ha letto "potesse andare nella prima parte del brano mentre quest'altro alla fine". "Ci stanno davvero bene insieme e penso che questo pezzo qui stia benissimo con la voce di Seonghwa. Magari potremmo fare che canta prima Wooyoung e poi lui però tutto dipende dalla prima strofa" annuii felice e sorrisi. Mi sentivo davvero bene quando componevo canzoni. "La parte che pensavo per te invece é questa qui" indicai la pagina accanto e la canticchiai.
"Why is my life so dark?
Why, always makes me hard?
I can't grasp my heart
Pressure is on my shoulders
Let's wait a little more
Even if it's cold, a little more
Because the sun will rise soon
Just look the other way, alright"Mi guardò come se stesse cercando di capire le parole. "Hai una matita nel comodino?" mi chiese. "Ho di tutto qui dentro" dissi porgendogli una matita e una gomma. "Non escludiamolo questo pezzo okay? Secondo me la parte dopo le due domande e prima di 'alright' starebbe meglio in coreano" dice cercando di tradurlo e facendomelo sentire alla fine.
Ci addormentammo verso le due del mattino abbracciati anche se io mi sarei dovuta svegliare poi prima delle 8. Sarei dovuta andare con San all'ospedale per l'intervento.
***
"Sei pronta?" mi chiese dopo aver portato in macchina il borsone con il cambio (dato che sarei stata li qualche giorno) e altre varie cose. "Si" dissi salendo in macchina con lui. Mi sedetti davanti e misi la cintura di sicurezza, portai indietro i capelli e indossai gli occhiali da sole. "San... Ho paura" sussurro a un certo punto, quando si ferma al semaforo perché rosso. "Di cosa hai paura?" chiede girando la testa verso di me e sorridendomi, trasmettendo tutta la positività della quale avevo bisogno.. "Di niente... Scusa se ti ho distratto" non volevo dirglielo. Ero già stata in ospedale, per problemi riguardanti la salute quindi avevo paura a tornarci. Anche se sono cresciuta e non sono più sola non mi sentivo a mio agio: iniziai ad agitarmi e a muovere la gamba freneticamente. "Di cosa hai paura?" mi chiese di nuovo, poggiando la sua mano sulla mia gamba mentre guardava la strada. "Niente.. Te l'ho detto" dico piano iniziando a torturarmi le mani e le labbra appena vedo il nome dell'ospedale.
Appena trova parcheggio slaccia la sua cintura e si gira verso di me. "Dimmelo ti prego.. Non sopporto vederti così". Non sapevo cosa dire quindi rimasi in silenzio. Dopo un pò perse la pazienza e quindi scesimo entrambi dall'auto: prese le mie borse e andammo all'accettazione.Dopo venti minuti mi trovavo nella mia stanza dove, oltre a tutto il bianco delle pareti, del lettino e degli apparecchi ospedalieri, l'unica persona che dava colore a tutto era San. Seduto sul letto, intento a parlare con i ragazzi per aggiornarli. Io iniziai a togliere gli orecchini che avevo per metterli al sicuro in un sacchettino. Presi lo sketchbook e la penna, che portavo con me ovunque andassi, e mi coricai nel lettino con le ginocchia al petto. Appena poggiò il telefono, mi assicurai che la porta fosse chiusa bene e iniziai a raccontargli tutto. "Vuoi davvero sapere di cosa ho paura?" dissi scarabocchiando una pagina completamente bianca. "Certo che lo voglio sapere"..
"Iniziò tutto quando avevo 8 anni.."
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