Capitolo 12

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Johnny ha avuto la mia stessa idea. Quando mi presento nel luogo dell'appuntamento, dove mi sta aspettando con la macchina, rimaniamo a fissarci per un lungo minuto.

Sia io che lui abbiamo deciso di indossare dei jeans con dei disegni floreali, lui rosa, io gialli, abbinando delle converse dello stesso colore.

"Non l'ho fatto apposta" esclamo, mettendo subito in chiaro che non avevo idea che ci saremmo vestiti allo stesso modo. Quest'oggi infatti, non gli ho nemmeno inviato una foto dell'outfit, perché ero molto sicura della mia scelta.

"Nemmeno io. Stai bene" ribatte, aprendomi la portiera per farmi salire.

Ogni suo complimento non fa che aumentare la mia sicurezza nel mio modo di vestire, ma ora sto realizzando che tutte le persone che ci vedranno oggi penseranno che siamo una coppia. Per di più Jenny e Jaehyun non ci sono, motivo per cui agli occhi estranei questo potrebbe sembrare un appuntamento.

Deve avermi visto sprofondare nell'imbarazzo, perché si sporge verso di me. "Ti va bene, vero?"

Ridacchio, cercando di mettermi a mio agio. "Certo. È divertente. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda."

Johnny concorda, sollevato, e dopo essersi assicurato che io abbia messo la cintura, inizia a guidare verso la nostra destinazione, il Luna Park appena fuori dalla città.

L'idea è venuta dalla voglia di provare a scattare delle foto con un'aria diversa rispetto alle ultime. Il Luna Park ci è parsa come un'ottima soluzione per catturare un'atmosfera colorata ed allegra, per cui la scelta è stata unanime.

Ancora una volta il tempo ci regala un cielo limpido con delle nuvole sparse che sembrano panna montata. Pare quasi un segno: ogni volta che decidiamo di fare delle foto, il sole splende, donandoci la luce perfetta.

Ed un altro regalo di oggi è il sorriso di Johnny. Sembra più felice del solito: mi segue con passo lento, studia i miei movimenti con attenzione, e il suo sorriso è talmente ampio che a fossetta sulla guancia non se ne va mai via.

La sua felicità è contagiosa: camminando tra le bancarelle, il mio andamento è leggero e spensierato e spesso mi volto per guardare il mio fotografo, che mi restituisce il sorriso e mi incoraggia a proseguire.

Il pomeriggio è affollato da famiglie con bambini urlanti, ma anche da coppiette che passeggiano mano nella mano.

Un po' li invidio, da un lato perché è da molto che non vado ad un vero e proprio appuntamento, dall'altro perché mi trovo qui con la persona con cui ci vorrei andare.

Ma faccio velocemente sparire questi pensieri, perché in realtà sono qui per un motivo serio, che è aiutare Johnny.

In tanti però ci hanno scambiato per una coppia, come avevo predetto, invitando Johnny a giocare per vincere qualcosa per me. Imbarazzati decliniamo, spiegando che in realtà siamo solo amici, ma c'è una sfida che cattura la sua attenzione, e sembra deciso a vincerla. Ci avviciniamo al punchball, e il signore della bancarella ci spiega brevemente che tutto quello che serve per vincere è battere il record.

Johnny mi passa la borsa e mi mette al collo la macchinetta, muovendo poi i polsi per scaldarsi.

"Sicuro di farcela?" lo stuzzico un po', e lui mi risponde con un sorrisetto.

"Vuoi scommettere?"

Prende una breve rincorsa e poi sferra un pugno talmente forte da scuotere l'intera macchina. Tutto il pubblico rimane a bocca aperta quando si sposta scrollando le spalle, rivelando il nuovo record.

"Meglio se chiudi la bocca, Lucie, altrimenti entrano le mosche." sussurra, sfilando dal mio collo la macchinetta.

Ci allontaniamo, giusto un po' imbarazzati, io con un pupazzo di una balena, e Johnny con uno scroscio di applausi da parte del pubblico.

Rain. • Johnny SuhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora