Capitolo 17

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[E]

La luce del giorno che filtra dalla finestra mi sveglia, insieme al costante battere della pioggia sul vetro.

Ieri sera mi sono addormentata come un sasso, ed ora mi sento riposata, dopo una notte senza sogni.

Quando apro gli occhi, mi ritrovo il volto di Johnny di fronte a me. Vedo finalmente la sua espressione rilassata: la fronte è distesa, le lunghe ciglia nere gettano delle delicate ombre sugli zigomi, la bocca leggermente aperta dalla quale escono dei lenti respiri regolari.

Questa notte sembra che non ci siamo mossi nemmeno di un centimetro. Siamo ancora faccia a faccia, la mano di Johnny sempre posata leggera sul mio fianco, la mia testa appoggiata sul suo braccio.

Dopo aver osservato per un po' la sua espressione pacifica, il mio sguardo scivola sulla sua spalla, che si è scoperta durante la notte. Ora riesco a vedere da vicino il tatuaggio, che è un intrico di linee delicate sulle quali fioriscono dei delicati fiori rosa.

È difficile resistere alla tentazione, ed inizio a tracciare leggera con la punta dell'indice i tratti del disegno, partendo dalla spalla, dove sporge un po' l'osso della clavicola, fino ad arrivare al petto.

Al tatto la sua pelle è liscia e calda. La mia mano fredda, alla ricerca di calore, si appoggia sul suo petto, dove percepisco il lento battito del cuore.

Mi crogiolo nella sensazione di sicurezza che mi da questo momento, e chiudo gli occhi, ripensando agli eventi della scorsa sera. Ancora non mi sembra vero che sia successo tutto questo nel giro di poche ore.

Un profondo respiro di Johnny mi fa capire che si sta svegliando, e rapida tolgo la mano dal petto. Ma lui è più veloce di me, e la rimette dove era prima. Ora sento il suo cuore battere più veloce, come il mio.

Le sue labbra si incurvano in un sorriso, e apre pigramente gli occhi. "Buongiorno."

La sua voce del mattino è profonda, e sento vibrare il petto attraverso il mio palmo.

"Buongiorno" ribatto, ricambiando il sorriso.

"Ti piace?" chiede, alludendo al tatuaggio.

Con il pollice sfioro una delle foglie. "È molto bello."

Ora che è sicuro che non sposterò la mano, riporta la sua sul mio fianco. "Puoi toccarlo quanto vuoi" dice, sospirando sotto il mio tocco.

Dato che gli piace, ricomincio a tracciare le linee con il dito.

Per un attimo il suo sguardo scatta verso la finestra, distratto dalla pioggia.

"Johnny, sta piovendo. Se vuoi posso chiudere le tende."

"Shh" mi stringe un po' di più a sé. "Mi piace così. So che sei al sicuro con me."

Sorrido, felice di questa sua reazione.

Per un po' continuiamo a scambiarci dei tocchi delicati. Johnny ora sta strofinando gentilmente il pollice sotto la mia canottiera, sulla pelle morbida del mio fianco. Io continuo invece ad esplorare la forma del tatuaggio, ogni tanto vagando per percorrere con le dita la sua clavicola, facendogli chiudere gli occhi e sospirare.

Non riesco però a togliermi dalla testa il pensiero delle sue labbra. Infatti non passa molto prima che il mio indice inizi a tracciarne il contorno curvilineo e perfetto.

Il respiro di Johnny si fa più rapido, mentre i suoi occhi non si staccano dal mio viso.

Il nostro avvicinamento è impercettibile ma reciproco. Sappiamo di volere entrambi la stessa cosa, ma allo stesso tempo non vogliamo che sia rapida e frenetica come la scorsa sera.

Rain. • Johnny SuhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora