Che tipo di amici siamo ?

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Mi diressi là dove Rocco mi aveva detto avrei trovato il marito , anzi ex marito di Samantha.
Sapevo di esser sembrato paranoico ma ci stava mettendo davvero troppo tempo a tornare e la cosa non mi piaceva.

Era andata via venti minuti prima ,lasciandomi con Rocco a subire tutte le sue prese in giro.

Si era vero non avevo letto il suo curriculum, non perché non mi interessasse piuttosto perché appena assunta mi ero fidato del mio portavoce e dopo quando avevo cercato di allontanarla da me lo avevo preso e lo avevo cestinato ,di certo non potevo chiedere a Rocco di riaverlo e subire le sue costanti prese in giro.
Così chissà in quale cassonetto della capitale era andato a finire.

Mi ero sentito veramente un' idiota , forse lei aveva pensato che non avessi interesse a sapere della sua vita fosse anche solo quella lavorativa , invece non aveva idea di quanto bramavo sapere tutto.
Il fatto che mi avesse parlato del suo matrimonio e della sua malattia mi aveva fatto sentire partecipe della sua vita.
Mi aveva fatto capire che si fidava di me tanto da parlarmene.
E mi aveva fatto stare male , sapere ciò che aveva passato.
Le lacrime mi avevano offuscato la vista mentre lei me lo raccontava.
Tutto ciò che mi aveva detto mi aveva dimostrato ancora di più che donna fantastica lei fosse e quanto mi sentissi male per non poterla avere.
Avrei tanto voluto conoscerla in altre circostanze senza i nostri lavori così complicati di mezzo.

Sospirai e subito dopo scorsi Samantha ed un uomo parlare poco fuori l'entrata posteriore di Palazzo Chigi.
Mi fermai abbastanza vicino e cercai di non farmi notare.
Ma non fecero assolutamente caso a me troppo intenti a parlare ad un volume quantomeno discutibile.
Dovevo dire che per essere un viscido bastardo era un bell'uomo il tipo.
Aveva probabilmente la mia stessa età o giù di lì.
Alto , magro e ben vestito poteva essere considerato piacevole.
Aguzzai l'udito per capire bene cosa si stessero dicendo.

"Andiamo Samantha mi ci hai costretto tu " disse
"Ti rendi conto che io qui ci lavoro , non potevi semplicemente aspettare stasera per queste carte del cavolo " rispose lei irata porgendogliele con poca delicatezza
"Volevo essere sicuro che me le dessi. Dai calmati su " disse avvicinando la mano al suo viso e facendomi vedere rosso.
Samantha però si scostò prontamente.
"Non fare questi giochetti con me Andrea" disse arrabbiata
"Oh come sei diventata acida ,l'ultima volta che ci siamo visti non mi sembravi così restia"
"L'ultima volta che ci siamo visti ero ubriaca e quando ho ripreso il lume della ragione ti ho buttato fuori,  ricordi ?" Rispose lei sarcastica
"Si ,a proposito di questo che ne pensi di cenare insieme stasera? Potremmo fermarci da te per il dopocena e potrei riprendere le mie cose " disse allusivo.

Quell'uomo era assolutamente senza ritegno

"Te lo puoi scordare. Fammi avere il tuo indirizzo e te le spedisco ,anche perché iniziano a darmi veramente fastidio a casa "
"Su Samantha ,sono qui ne potremmo approfittare " disse allungando la mano per posarla sul suo braccio.
Lei cercó di divincolarsi "Lasciami Andrea"
"Oh sei sempre così melodrammatica " disse continuando a tenerle il braccio

Non ce la feci più uscí dal mio nascondiglio per palesarmi.
"Samantha " la chiamai semplicemente vedendoli sussultare entrambi.
Lei riuscì a divincolarsi visto la sorpresa di lui.
"Presidente, mi cercava" disse avvicinandosi a me
"Si ho bisogno di te per continuare il brifing. Ne hai ancora per molto? " le chiesi ignorano l'uomo
"No affatto, sto arrivando" disse mentre si massaggiava il braccio.

Quello sporco individuo le aveva fatto male ?

"Presidente è un piacere conoscerla io sono il Professor Andrea Guidi il marito di Samantha" disse l'uomo avvicinandosi e porgendomi la mano.
Lo scrutai.
"Piacere" dissi solamente senza stringergli la mano probabilmente offendendolo.

Ti scatterò una foto // Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora