Lei non sa chi sono io

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Ciao a tutt* scusate l'assenza purtroppo sto vivendo un periodo non proprio idilliaco , un lutto in famiglia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quindi non sono stata proprio nel mood.
Tra i miei problemi esistenziali , gente che si autoinvita a casa mia e le prossime vacanze so che non potrò pubblicare molto spesso ma non temete la storia non è abbandonata e la mia ispirazione e ancora lì ,sono il tempo e la tranquillità che ora scarseggiano
Farò comunque del mio meglio.
Spero non abbiate sentito troppo la mia mancanza, ora però riprendiamo da dove abbiamo lasciato i nostri cari, attendo con ansia di sapere cosa pensate di questo capitolo.

NB. Ci tengo a precisare che trattandosi di un opera di mera fantasia quanto alluso in questo capitolo su un Senatore della Repubblica è completamente inventato e non riconducibile ad alcun fatto realmente accaduto .
Sono sicura che lui come tutti gli altri non sarebbero in grado di fare proposte simili !!!
O quantomeno lo spero.
Quindi sebbene non provi particolare simpatia per tale persona non è mia intenzione fare di tale opera un'offesa ,semplicemente necessitavo di un personaggio che smuovesse l'arco narrativo.

Detto ciò vi auguro buona lettura.

$€R€N@

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Erano le 12.45 e la seduta si era conclusa da poco.

Samantha che camminava per i corridoi del Senato con Marco ed Elisabetta stava facendo il punto del materiale che avevano ottenuto e di ciò che mancava, mentre con la coda dell'occhio osservava un Giuseppe nervoso parlare con Rocco qualche metro più avanti.

L'informativa alla Camera era stata molto pesante ma quella in Senato era stato il colpo di grazia.
Lo aveva spossato , e sebbene non sapesse di cosa i due confabulassero era certa fosse qualche commento o strategia per tener buona l'opposizione.

Sospirò pensando che non vedeva l'ora di averlo fra le sue braccia per poterlo sostenere e confortare.
La sera precedente purtroppo non erano potuti stare insieme a causa di alcuni problemi alla sua agenzia per cui era dovuta scappare via senza preavviso e questo le aveva lasciato l'amaro in bocca visto che ormai si stava abituando alla loro costante vicinanza non solo a lavoro.

Era stato strano , dopo giorni che passava la notte con lui per poi fuggire la mattina presto ritrovarsi nel suo letto freddo .
Come era stata strana la sua accoglienza quella mattina.
Le era sembrato quasi titubante.
Aveva pensato ,sebbene non ne fosse certa, che ciò fosse dovuto al fatto che la foto "rubata" di loro fosse uscita come previsto e lui aveva dovuto sorbirsi le domande su Olivia .
A cui ,se doveva essere sincera ,aveva risposto egregiamente asserendo che si erano lasciati da tempo ma che comunque le augurava ogni bene perché era una donna straordinaria.
D'altro canto quando gli avevano chiesto della donna nella fantomatica foto da messa in scena era stato molto rigido nella risposta dicendo di non volerne parlare ,invece di smentire qualunque cosa come avevano concordato con Rocco. 

Si scusó con Marco ed Elisabetta per chiamare in Agenzia e chiedere se tutto andasse bene dopo il pasticcio della sera precedente.
Per fortuna le risposte che le diedero furono incoraggianti.
Chiuse la chiamata quando una voce proprio dietro di lei la chiamò.
"Mi scusi , lei è una giornalista? " chiese una voce che riconobbe all'istante.
Si giró lentamente ben sapendo chi si sarebbe trovata di fronte.
Sospirò quando vide che il suo presentimento non era affatto errato.

Se c'era un politico per cui le venivano manie omicide era proprio quello che si trovava davanti a lei.

Matteo Salvini

Cercò di mantenersi calma, in fin dei conti per ora non aveva fatto nulla di male.
Magari voleva solo chiedere indicazioni per trovare il bagno ,visto che in Senato si vedeva più o meno una volta ogni morte di papa.
"Si sono una giornalista, mi dica " rispose con un sorriso falsissimo
"Ah ma è nuova però , mi sembra la prima volta che la vedo" disse accostandosi sempre di più a lei
"Si diciamo pure così . Posso aiutarla in qualche modo ?" Chiese sperando di toglierselo subito da torno mentre alzando lo sguardo si accorse che Giuseppe e Rocco la guardavano allarmati.
"Oh no ,però magari posso fare qualcosa io per lei. Non so se mi ha riconosciuto , ma posso dirle che sono molto influente qui potrei farla avere un pass permanente" disse indicando il pass al suo collo e sorridendo allusivamente.

Ti scatterò una foto // Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora