Chiusi in bagno

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"Ehi Jisung, che hai?" gli chiesi, vedendolo pensieroso.
È da quando ho finito di lavorare che non parla.

"Sono solo un po' stanco." disse solamente.

Annuii e non insistei, sembrava abbastanza infastidito e non volevo peggiorare ulteriormente la situazione.
Però mi preoccupava. Non l'avevo mai visto in quello stato e spero non sia successo nulla di grave.

Per cambiare argomento, mi tornò una cosa in mente e schioccai le dita, attirando la sua attenzione.

"Che ne dici di venire con me al torneo di Jun la settimana prossima?
Lavoro a stretto contatto con il fotografo e mi hanno chiesto di andare con lui per una sessione di foto. Quindi non posso evitare di andrci."

"Devo vedere." rispose con tono freddo.
Lo guardai confusa, ma lui continuò ad avere gli occhi puntati sulla strada.

Sbuffai e mi lasciai andare sullo schienale del sedile.
Immagino sia abbastanza contrariato, ma si tratta di lavoro, non posso lasciar perdere.

Il tempo passa in fretta e arrivò il giorno del torneo.
Da quel giorno Jisung non disse più nulla a riguardo, quindi non sapevo se avesse intenzione di venire con me o no.

"BUONE NOTIZIE!" urlò Jisung non appena mise piede in casa.

"Stai per diventare papà?!" chiese euforico, Jaemin con il sacchetto delle crocchette in mano, spargendole per tutta casa.

"CHE?!" spalancai gli occhi e stessa cosa fece anche la cucciola seduta sulle mie gambe.

"SEI INCINTO?!" urlò Chenle distogliendo l'attenzione dal videogioco.

Jisung guardò tutti con uno sguardo stranito.
"No. Non sto per diventare papà.
E no. Non sono incinto." disse portando le braccia sui fianchi e facendo intristire Chenle.
Jaemin pensò a quanto doveva aspettare ancora per diventare zio, intanto raccoglieva le crocchette una ad una.
"Mirin, oggi hai la giornata libera!" continuò indicandomi.

"Ma se tra poco devo andare a quel torneo" dissi alzando un sopracciglio.

"Ti hanno sostituita."

"Cosa? E perché non me l'hanno detto?"

"Oh...
Beh...
Stavano per avvisarti! Ma dato che passavo di lì, mi hanno chiesto di dirtelo" disse sorridendo, ma io lo guardai infastidita.

"Sei stato tu, vero?"

"Io?! Non ho fatto nulla." si guardò intorno cercando di non incrociare il mio sguardo.

"Perché l'hai fatto? È per Jun? È pur sempre lavoro Jisung. E sai quanto sia importante per me." dissi delusa.

"Oh no. Prevedo litigi di coppia." sussurrò Chenle prendendo la cagnolina in braccio e avvicinandosi a Jaemin.

"Meglio svignarsela" sussurrò anche Jaemin.

Si allontanarono dalla sala e si misero vicino la porta per origliare.

Jisung si sentì in colpa, ma aveva un brutto presentimento dopo la conversazione che sentì al coffee shop.

"Mi spiace...ma sono preoccupato.
Non vorrei essere così protettivo nei tuoi confronti.
Chiedo scusa." disse abbassando la testa.

Mi alzai dal divano e gli diedi un bacino sul naso.

"Basta che mi fai andare tranquillamente a casa di Eunji domani. È il suo compleanno."

Annuì e, poiché la giornata di lavorò saltò, andammo a fare un giro.

Fashion style || park jisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora