Tour Eiffel

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Jeno e Jaemin corsero velocemente in camera di Jisung ad aspettare che uscisse dal bagno.
Intanto, quest'ultimo, davanti allo specchio, si disinfettò pian piano le ferite che gli aveva procurato Seojoon sul viso, anche se vorrebbe che quella mano con cui si picchiettava delicatamente sul viso fosse quella di Mirin.

"Ah ma che mi viene in mente?" arrossì solo al pensiero e continuò a disinfettarsi.
Appena uscì dal bagno i due ragazzi gli andarono incontro e lui li guardò confuso.

"Che ti è saltato in mente?" chiese Jaemin.

"Perché l'hai fatto?" si intromise subito dopo Jeno.

Jisung gli raccontò tutto l'accaduto e calò il silenzio.

"Ok tutto, ma ora sai che se ti vede il manager finirai nei guai?" iniziò Jaemin.

"Me la vedrò io" rispose Jisung.

"Non puoi fare tutto da solo! Non voglio neanche sapere cosa potrebbe succedere" continuò Jaemin.

"E cosa possono farmi? Cacciarmi dal gruppo? Beh non credo proprio, perderanno solo soldi." disse stufo Jisung.

"Potrebbero anche-"

"Jaemin, ha ragione, deve vedersela lui" Jeno fermò Jaemin prima che potesse continuare.

Jaemin abbassò la testa, pensò anche lui che fosse la cosa migliore da fare.
"Va bene, ma se avrai bisogno di aiuto faccelo sapere"

"Tranquilli."

Jeno e Jaemin uscirono dalla stanza lasciando Jisung da solo ,che andò a farsi una doccia per scacciare via tutti i pensieri che aveva in testa. Uscì dal bagno venti minuti dopo e tornò in camera con solo un asciugamano in vita, mentre si strofinava i capelli con un altro.
Non si preoccupò a nascondere i lividi, poiché erano tutti chiusi nelle proprie camere a dormire. Buttò l'asciugamano con cui si stava strofinando i capelli sul letto per poi cercare qualcosa per fermare il sangue dalla mano.
Poco dopo entrò in camera sua il manager.

"Ehi Jisung hai lasciato questi in bagn- ma cosa ti è successo?!" lo vide intento a fasciarsi la mano con una garza.

Il mattino dopo si ritrovò in agenzia nell'ufficio del CEO.

"Tutto questo perché un altro ragazzo ti stava dando fastidio?! Sei fuori di testa! Si può sapere chi è questa ragazzo?" Lo rimproverò il CEO.

"Non posso dirlo..." abbassò la testa.

"Ragazzo, non voglio creare scandali al momento quindi non farti venire in mentre strane idee.
Ti avviso, se solo provi a fare qualcos'altro, prossima volta dovrò prendere decisioni drastiche."

"Ma capo!" alzò subito la testa cercando di controbattere.

"Mi dispiace ma non posso permettere che i miei ragazzi facciano gli incoscienti."

"Vorresti dire che non puoi permettere ai tuoi burattini di avere una vita!"

"Ora basta ragazzo, puoi pure andare."

Jisung furioso uscì più in fretta possibile da quell'edificio, per non farsi raggiungere dal manager. Voleva stare da solo.

...

Era passato mezzogiorno e io stavo ancora sotto le coperte a pensare all'episodio del giorno prima.

"AHHHHHHHHHHH CHE IMBARAZZO!" urlai togliendomi le coperte di dosso, faceva caldo e io stavo per fare la sauna lì sotto.
Mi alzai e andai in bagno a lavarmi la faccia, o meglio, a buttarmi acqua in faccia senza un minimo di senso, facendola anche cadere sul pavimento.
Appena uscii dal bagno il telefono suonò per avvisarmi di una nuova notifica e io mi spaventai. Iniziai a farmi i peggio film mentali pensando fosse Jisung, ma quando presi il telefono vidi solo un messaggio dal mio operatore telefonico. Ci avevo sperato.
Aspettai un messaggio da Jisung tutto il giorno, ma non arrivò. Inizio a pensare di dover lasciare perdere. Il problema è che non è neanche iniziato qualcosa tra noi due, e sicuramente non inizierà mai. Forse sto traendo conclusioni troppo affrettate, oppure mi sto solo facendo troppi problemi e ho frainteso tutto. Sono così confusa, vorrei poter passare più tempo assieme a lui per capire, per chiarire tante di quelle questioni.
Ho troppi pensieri nella testa e devo trovare qualche soluzione prima di impazzire. Era da un po' che non andavo in sala prove a ballare tra i vari impegni e la sala occupata 24h su 24.
Ora la sala è quasi sempre vuota, poiché diversi gruppi sono andati in vacanza, e potrei approfittane.
Mi cambio, mettendomi qualcosa di più adatto per ballare e metto tutto l'occorrente nello zaino.
Mi dirigo verso l'agenzia ed entro in sala prove cercando di non farmi beccare.
C'era veramente poca gente in agenzia, sarà perché è periodo di vacanza, ma è comunque strano vederla così. Forse era fin troppo tranquilla.
Attaccai il cellulare alle casse, feci partire la musica e iniziai con il riscaldamento.

Fashion style || park jisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora