100 giorni

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Immaginate una bella passeggiata tranquilla e rilassante, al chiaro di luna, mano per la mano con il vostro ragazzo, che viene interrotta da una leccata in faccia del vostro cane.

"Buongiorno Coco" mi rivolsi al cane ancora mezza addormentata, con i capelli talmente spettinati da far concorrenza ad un nido di passeri e con la voce di un orco, peggio di quella di Shrek.
Insomma, mi ero appena svegliata, non tutte hanno la fortuna di svegliarsi fresche come una rosa.
Mi svegliai del tutto a causa di Coco, che mi abbaiava in continuazione nell'orecchio, quel cane potrebbe essere il miglior amico di Chenle.
Mi alzai controvoglia e feci tutte le cose che una persona normale fa; andare in bagno e spaventarsi alla vista di un mostro davanti allo specchio, ricordarsi che quel mostro in realtà è solo un riflesso della propria faccia, farsi le paranoie per avere una faccia del genere, aprire il rubinetto e lavarsela per cercare di togliere l'orrore, andare a fare colazione, dare da mangiare al cane se no continua a rompere con il suo richiamo da delfino, lavarsi i denti, vestirsi, acconciarsi e correre a lavoro perché si è fatto tardi come al solito.
Per rendersi presentabili un po' di tempo ci vuole.

"Buongiorno"

Sento subito dopo aver chiuso la porta di casa e mi giro.

"Oh Seojoon!" gli salto addosso abbracciandolo "ma che ci fai qui?"

"Come che ci faccio? Sono i nostri 100 giorni ricordi?" mi guarda con una faccia un po' stranita.

Oh cazzo, mi ero dimenticata.
Mirin inventa qualche scusa, ce la puoi fare!
Pensapensapensa.

"Ma certo! PFFFF ma ti pare che mi dimentico?" cerco di essere il più convincente possibile, ma non so quanto possa essere credibile la mia faccia.
"Pensavo stessi ancora in Giappone!" fortunatamente poco dopo mi ricordo del suo viaggio in Giappone.
Grazie Giappone.
Non ti ringrazierò mai abbastanza.

"Sono tornato qui solo per festeggiare i nostri 100 giorni" disse sorridendo, sembra che se la sia bevuta.

"Oh sei un tesoro" lo abbracciai di nuovo.
"Ma ora mi dispiace, devo scappare, il lavoro mi aspetta, ci vediamo più tardi ok?"

"Ma è possibile che tu stia sempre a lavorare? Già non ci vediamo molto, vorrei stare con te il più tempo possibile, non potresti saltare per oggi? Solo oggi, non chiedo altro."

A quelle parole presi un bel respiro e sospirai.
"Tesoro te l'ho già detto più e più volte, non posso assolutamente abbandonare il lavoro."

"Vuoi dire che il lavoro è più importante di me?"

Si.

Rimasi in silenzio.

"Lo prendo come un sì"

"Non ho mai detto questo!"

"Ma l'hai pensato, te lo si legge negli occhi"

"Ma..."

"Va bene...se non sono troppo un peso stasera mi trovi al ristorante del nostro primo appuntamento, sempre se te lo ricordi, alle 21" disse per poi andarsene.

Ahh perché sono così stupida?

Pensai per poi guardare l'ora.
"ODDIO QUESTA VOLTA MI CACCIANO DAVVERO A CALCI"
Corsi inciampando almeno una decina di volte a causa dei miei stivali con il tacco.
Un volta arrivata in agenzia con un fiatone che manco avessi corso una maratona di 10 chilometri.
Erano tutti talmente impegnati con il loro lavoro che nessuno si accorse della mia presenza. Grazie a Dio. O al Giappone.

"Vedo che hai corso"

Alzai la testa e vidi Sicheng davanti a me.
"Ahh oggi non è proprio giornata"

Fashion style || park jisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora