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Il vento mi scompigliava i capelli. Stavo fissando fuori dal finestrino ormai da troppo tempo. Spostai lo sguardo poi sul mio polso, c'era un braccialetto, ce l'avevo dal 2009, infatti era parecchio consumato, ma aveva un significato speciale per me.

«Claire siamo quasi arrivati» mia mamma mi rivolse uno sguardo rassicurante.

I miei genitori avevano divorziato quando ero molto piccola, ho mantenuto un buonissimo rapporto con mio padre anche se ci passavo davvero poco tempo insieme.

Vivevo in Svizzera fino a qualche giorno fa, adesso stavamo per finire la pazzia più grande mai fatta. Abbiamo lasciato casa e ci siamo trasferite a Los Angeles, io e mia madre volevamo ricominciare tutto quanto, così abbiamo deciso di fare le cose in grande.

«eccoci qua, questa è la nostra nuova casa» guardai alla mia destra e la vidi, era molto carina, aveva due piani ed era attaccata ad un piccolo giardino. Davvero bellissima, semplice proprio come me.

«il vecchio proprietario ha detto che le chiavi le hanno affidate ai vicini, vieni con me?» spense il motore e uscii dalla macchina

«certo arrivo» scesi anche io e andammo a suonare il campanello della casa affianco.

La famiglia si chiamava Gray e ad aprirci arrivò il figlio o almeno credevo

«ehm ciao, siamo appena arrivate, so che i tuoi genitori hanno le chiavi di casa nostra. Sono Ray e lei è mia figlia Claire» parlò mia madre siccome ero abbastanza timida davanti agli sconosciuti

«Salve piacere, il mio nome è Blake. I miei mi avevano accennato che sareste venute. Entrate pure» ci fece entrare, gli sorrisi gentilmente

«al momento non sono in casa ma le chiavi sono queste qui» me le porse

«grazie mille» gli sorrisi «mamma andiamo dai, abbiamo ancora tutti i bagagli da disfare»

«si hai ragione, è stato un piacere Blake, appena arrivano i tuoi passate a salutare almeno avrò l'occasione di conoscerli»

«lo farò senz'altro, stia tranquilla»

«dammi pure del tu, chiamami Ray» mia madre gli sorrise dolcemente.

Blake ci accompagnò alla porta, lo salutai con un cenno e lui ricambiò. Prendemmo le valigie con i nostri abiti, fortunatamente la casa era già arredata perciò non abbiamo avuto la necessità di fare un trasloco completo per i mobili.

«mamma la mia stanza dov'è?»

«al piano di sopra, a sinistra» seguii le sue indicazioni ed entrami in camera.

Era stupenda, il letto a due piazze era posizionato a destra, davanti a me c'erano delle finestre lunghe tutta la parete, al di fuori un piccolo balcone che dava sul giardino. Di fronte al letto c'era un armadio e per mia fortuna era molto grande.

«allora ti piace?» mi girai guardando mia mamma accanto alla porta

«è magnifica, davvero» le sorrisi

«hai anche un piccolo bagno con la doccia, almeno non litighiamo al mattino» mi indicò la porta sulla destra

«ti lascio disfare le cose con calma. Quando hai finito scendi che facciamo qualcosa per cena» chiuse la porta e se ne andò.

Restai ancora qualche minuto a fissare la stanza per poi tirarmi su le maniche e cominciare ad ordinare le mie cose.

Passò circa un'ora, poi non so per quale motivo mi sentii osservata, mi girai di scatto e trovai Blake che mi guardava.

Scoppiò a ridere «dovresti vedere la tua faccia AHAHHA»

«non è affatto divertente stupido, mi hai fatto prendere un colpo» gli lanciai un cuscino «che diavolo ci fai qui»

Can't escape it everDove le storie prendono vita. Scoprilo ora