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Quando Jaden fermò la macchina cominciai ad agitarmi. Stavo per vedere quella che sarebbe stata la mia casa, la nostra futura casa, non stavo più nella pelle.

Scesi dalla macchina e appena la vidi rimasi senza parole, era semplicemente stupenda

«Jaden è bellissima» mi girai verso di lui sorridendo

«sono davvero felice che ti piaccia» ricambiò il sorriso

«è ora di entrare» mi prese le gambe alla sprovvista

«Jaden mettimi giù!» dissi ridacchiando aggrappandomi a lui.

Si incamminò verso la porta, afferrò le chiavi e le mise nella serratura

«mi fai scendere?» lo guardai divertita mentre entrava

«no» mi rubò un bacio e spinse il portone con un piedi chiudendolo

«allora questo è il salotto, credo che il divano lo cambieremo e ne metteremo uno così» mi indicò la forma con una mano

«questo era già qui ma è troppo vecchio» fece una faccia disgustata facendomi ridere, si girò e mi mostrò la cucina

«guarda c'è pure il bancone» mi guardò sorridendo, io arrossii ricordandomi quella mattinata a casa mia

«stai pur tranquilla che faremo un altro round» mi rubò un altro bacio imbarazzandomi ancora di più.

Mi portò poi a vedere il piano di sopra, le stanze e i bagni, la camera degli ospiti e alla fine andammo in giardino

«è immenso» esclamai sbalordita

«si lo è e la piscina è stupenda» continuò

«ora mi lasci scendere?» chiesi ancora ridendo dato che mi aveva tenuta in braccio tutto il tempo

«no» sbuffai

«eddai voglio camminare!» non rispose e rientrò in casa

«Jaden ti prego, sono scomoda così..»

«non lo sarai ancora per molto» aveva appena finito di fare le scale, stavo per ribattere chiedendogli cosa intendesse, ma mi prese il collo e mi spinse contro una parete cominciando a baciarmi.

Il mio cuore aumentò notevolmente il ritmo mentre le mie labbra si muovevano sincronizzate alle sue

«Claire mi stai facendo andare fuori di testa» sussurrò riprendendo fiato

«Jaden..» fui interrotta di nuovo da un altro bacio.

Sentii il suo petto schiacciarmi ancora di più, non sentivo più le mani che mi sostenevano perciò mi strinsi più forte a lui. Si slacciò i pantaloni facendoli cadere a terra, poi mi afferrò di nuovo.

Capendo il suo intento gli tolsi la maglietta e feci lo stesso con la mia. Andai ad accarezzare il suo petto con le mani per poi scendere fino agli addominali, mentre lui mi slacciò il reggiseno con una mano sola

«dov'è il famoso materasso» mi staccai da lui guardandolo negli occhi, erano pieni di desiderio

«al diavolo il materasso» riprese a baciarmi e mi staccò dalla parete. S'inginocchiò per terra e mi appoggiò dolcemente sul pavimento. Appena la mia schiena percepì il freddo, il mio corpo si riempì di brividi.

Si staccò delle mie labbra andando a baciarmi il collo, continuò a scendere sul seno e sul ventre. Con le dita mi sfilò delicatamente i pantaloni e l'intimo poi fece lo stesso con i suoi boxer

«è gelato il pavimento» sussurrai rabbrividendo

«non per molto ancora» con una mano andò fra le nostre intimità ed entrò in me, ansimai non essendo pronta

Can't escape it everDove le storie prendono vita. Scoprilo ora