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Il giorno seguente mi alzai di buon umore, andai in cucina a preparare la colazione per mia madre e per Mae. Dopo qualche minuto arrivarono

«ma che bello! La colazione è già pronta» ridacchiò Mae mentre mi salutava con la mano, scossi la testa sorridendole.

Aspettammo mia mamma e quando ci raggiunse iniziammo a fare colazione

«ascoltate, per lavoro devo andare via tutta la settimana quindi fate le brave qui da sole» ci annunciò mentre l'aiutavamo a mettere via tutto

«noi siamo sempre brave mamma» le feci l'occhiolino

«chiamate Jaden e Blake se serve, sono più sicura se due ragazzi stanno con voi» ci suggerì

«tranquilla staremo bene» le baciai la guancia per poi andarmene insieme a Mae in stanza, mi squillò il telefono

«pronto?»

«sono Byron»

«ciao, che succede?» chiesi confusa sedendomi sul letto

«mi chiedevo se ti andasse di venire a fare compere questa mattina» rimasi stupita dalla sua proposta

«d'accordo si, a che ora?»

«ti passo a prendere fra un'ora, fatti trovare pronta»

«va bene a dopo» chiusi la chiamata

«era Byron? Che voleva?» guardai Mae

«si era lui, vuole che lo accompagni a fare compere» fece una faccia strana

«non mi piace Claire, forse Jaden aveva davvero ragione...e se fosse venuto per provarci con te?!» la guardai sbalordita

«ascolta Mae, non credo che si sarebbero trasferiti per una sciocchezza del genere e poi ti ricordo che io sono felicemente fidanzata, amo Jaden più della mia stessa vita, nessuno potrà mai sostituirlo»

«non sto mettendo in dubbio i sentimenti che provi per Jaden, lo so che ci tieni, ma è Byron che non mi piace, non capisco quali siano le sue vere intenzioni»

«si, nemmeno io» sospirai per poi andare in bagno e cominciare a prepararmi.

L'ora passò in fretta, Mae sarebbe uscita con Addison e Nessa nel frattempo. Aspettai Byron per almeno 10 minuti, il solito ritardatario. Finalmente lo vidi arrivare, salii in macchina

«eccomi scusa, sai che se non fossi in ritardo non sarei io» gasò e partimmo

«e Jenny? Pensavo che venisse anche lei» chiesi guardando dietro non vedendo la sorella

«aveva da fare, le sue solite cose strane» rispose rimanendo sul vago

«allora che cosa ti serve?» chiesi curiosa

«non lo so, lo scopriremo solo vivendo» mi sorrise.

Byron sapeva perfettamente che queste risposte mi innervosivano, era da quando l'avevo conosciuto che si comportava così. Arrivammo presto al centro commerciale, dovetti dargli tutte le indicazione perché lui ovviamente non aveva la più pallida idea di dove andare

«be direi che ci siamo» spense il motore una volta parcheggiata l'auto

«si finalmente» risposi slacciando la cintura per poi scendere dalla vettura

«allora da quanto stai insieme a quel ragazzo?» mi chiese mentre ci stavamo incamminando verso l'entrata

«da un bel po', ricordi quel bambino di cui ti avevo raccontato? Quella storia del bracciale?» lo vidi annuire

Can't escape it everDove le storie prendono vita. Scoprilo ora