Capitolo 6

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Ormai erano passati 6 mesi. Clarke e Bellamy non si sono più sentiti.

Clarke
"Attenta Madi!!" dovetti urlare per farle guardare avanti, che stava correndo ad occhi chiusi. Eravamo nella stanza del trono, la stavo rincorrendo, quando sentì urlare il mio nome da fuori. Corsi immediatamente dalle guardie, e mi diedero tre corpi, morti da arma da fuoco. Sappiamo tutti chi, nella terra, ha armi da fuoco. Li avevo aiutati, e ora uccidono i miei? Neanche per sogno. Dovevo intervenire, pur di rischiare la vita.
Mi preparai per partire e chiesi a 5 guardie di venire con me, Lexa non poteva venire, se mi dovrebbe accadere qualcosa, almeno lei prenderà il mio posto. "Se non ritornerò, fai di tutto" le dissi prima di lasciare Polis, con la benedizione dei cittadini.

Iniziammo a camminare, le guardie che avevo scelto, le avevo scelte perchè erano simpatiche e le conoscevo. Loro non smettevano di guardare avanti, e poco dopo guardare me sorridendo. Mi sento bene con la mia popolazione. Appena arrivati davanti ai cancelli di arkadia, le persone nelle torrette urlarono "TERRESTRII!!" come che fossimo qualcosa di nuovo. Ebbi 3 guardie davanti e due dietro. Il cancello si aprì. "Clarke?" era Bellamy. "Uh vedo che non ti sei dimenticato di me" li risposi facendo dei passi avanti per uscire dal cerchio, ma me lo impedirono. "Mettete giù le armi" chiese lui, fece lui i primi passi in avanti. "Cosa ti porta qui?" mi chiese, aveva 10 guardie dietro.. "Tre dei miei, uccisi da voi" dissi, questa volta riuscì a fare dei passi avanti per arrivarli in faccia. "Si beh, scusaci". Veramente? Serio? Li misi la spada in gola, avvicinandomi più del previsto. "Veramente Blake? Faccio tutto per voi, salvo i tuoi, non vi attacco, e tu li uccidi?". I nostri nasi quasi si toccavano. "In realtà sono venuti qua vicino, dichiarando guerra nella vostra lingua" mi disse con il sorrisetto malizioso. "A cosa erano simili quelle parole?" chiesi. "Ma che ne dovrei sapere io". "Erano per esempio, qualcosa con farfalle o qualcosa di simile?" chiesi. L'unico modo di comunicare era questo. Lui annui. Stupidi in culo. Mi avvicinai di più, tenendo più forte la presa. "Rincoglioniti, quello vuol dire 'dono'. Erano qui per donare!" urlai. Quello era il nostro periodo di primavera dove principalmente doniamo agli altri popoli. Staccai la mia spada dal suo collo, era talmente forte la presa che stava uscendo un pò di sangue. "Chi ha ordinato sta cosa? Non potevate chiedere a Lincoln o che ne so di tradurvi?! " chiesi, lui mi indicò solamente un'uomo. Mi avvicinai a esso molto velocemente, ma Bellamy stesso mi prese fermandomi. "Non vi lascio uccidere la mia gente così a caso!" avevo perso le speranze, Bellamy mi stava tenendo fisso, feci passi indietro. "La tua gente non conta niente per noi". L'uomo con la barba mi rispose. Eh no, tu non vai contro di me. Schivai Bellamy e li andai dritto addosso spingendolo. Tutte le guardie mi puntarono i fucili addosso. "Ah si? Ah si? Sbaglio, o quando mi avete presa eri stato proprio tu a chiamare Bellamy come un bambino che piangeva perchè vi stavamo circondando e tu non sapevi cosa fare? Se la mia gente non conta niente, preparati a richiamarmi" dissi soddisfatta, feci per andarmene. "No Clarke, non farlo, ci dispiace, mi dispiace" era Bellamy, con gli occhi lucidi. Blake piange per cazzate? "Prima vi fate un lavaggio di cervello, fate come i veri leader, e venite a chiedere scusa." e questa volta, me ne andai veramente.

1 settimana dopo..

Bellamy
Ero arrabbiato con Kane. Non doveva dire quelle cose a Clarke. Ci aveva aiutati e non aveva torto. "Se dai tanto ragione a lei, vai a stare con loro come ha fatto tua sorella!" stavo litigando con lui. "Non dico di essere sinceri, ma sappiamo bene che ci uccideranno in un millesimo di secondo se non chiedi scusa a Clarke!" controbattei. Sapeva che avevo ragione, infatti cedette. "Partiamo ora prima che cambi idea" mi disse, prendendo le armi. Ero orgoglioso, ma sia io che Kane tenevamo la nostra espressione fissa. Uscimmo dal campo, con noi erano venuti Raven, Abby, Murphy, Monty e Lincoln.
Appena arrivammo davanti al cancello di Polis, Kane era indeciso, quindi entrai prima io. Non ero mai venuto qua, sapeva..di casa. Tutti si giravano verso di noi. Girai l'angolo e notai mia sorella che aveva appena finito di combattere, che stava giocando con dei bambini. Volevo andarle incontro, ma dal palazzo uscirono Roan e Clarke che ridevano. Oh cazzo. Cos'è questo sentimento appena li ho visti? Era gelosia quella che sto provando? Bellamy Blake, mi hai rotto er cazzo. "Oh ma ciao" disse Clarke, distogliendo lo sguardo da Roan che le disse "rimango nei paraggi". Mica te la porto via..non ora. "Possiamo parlarti in privato?" chiesi, lei annuì e ci fece segno di seguirla. Aveva un bel villaggio. Accogliente e caloroso. Arrivammo a quella che doveva essere la sala del trono, in cui Clarke si sedette. "Andate pure fuori" disse alla guardie ai suoi fianchi, loro fecero come richiesto, lasciando le porte aperte. Feci parlare Kane questa volta. Andò davanti a tutti, e si inchinò. "Mi scuso per il mio comportam-" le urla di una bambina lo interruppero. "AHHH SEI RITORNATAAA SANA E SALVAAA!!" era Madi che stava correndo in braccio a Clarke. Il loro rapporto era veramente speciale. Madi si girò guardandomi. "Ah scusatemi, vado da Octavia, a dopo" e uscì. Sorrisi vedendo tutto quel legame. Volevo appunto scusarm-" cercò di continuare la frase Kane. "Sappiamo tutti che le vostre scuse non sono sincere, ma essendo che sono buona apprezzo lo sforzo, vi lascio andare" e Clarke si alzò dal trono. Avevo capito che era buona ma, non così tanto. L'occhio mi cadde sul balcone dietro di lei. "Meglio sbrigarci, sta diventando buio" dissi a Kane. "Ho delle stanze se volete, potete cenare e dormire qua" offrì Clarke. Noi ci guardammo. Era generosa. Accettammo. Forse non è ora di fare il passo decisivo Bellamy? In questi 6 mesi non hai fatto altro che pensare a lei.

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