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[ Piccola sorpresina! Vi avevo detto che lo scorso capitolo era l'ultimo e che poi avrei pubblicato l'epilogo ma ho deciso all'ultimo di fare questo "mini" capitolo extra che anticipa cosa accadrà nel l'epilogo. Spero vi piaccia, buona lettura🦋🚀 ]

- Più passano gli anni più
non ci parliamo io e te -
(Sto Freestyle, Capo Plaza)

Continuo a ribadire che lasciare l'Italia per andare ben due anni all'estero sia stata una pessima idea. E non lo dico perché non mi sia piaciuta New York, tutt'altro, lo dico semplicemente perché la mia casa è qui a Milano, in Italia.

"È inutile scappare dai problemi" mi dicevano tutti.

Facile parlare, non si trovavano nella mia stessa situazione ovvio. Non avevano un ex fidanzato di cui erano ancora innamorati perdutamente e che si era dimenticato di loro per colpa di uno stupido incidente.

Cosa ne può sapere della mia vita la gente? La gente, le persone, tutti, amano sparlare senza sapere. Senza conoscermi, senza conoscere la mia vita o la mia storia.

Eppure io ero scappata dal problema, anche se il problema in questione aveva un nome: Luca D'Orso.

Non avevo assolutamente idea di quello che stavo facendo, e sopratutto la mia partenza per l'America non era di certo programmata. Ma insomma, io ero sempre andata fuori gli schemi, mi avrebbe spaventata un viaggio all'estero?

Da una parte si, perché non avrei potuto vedere Gio e i miei amici. Da una parte no perché mi sarei probabilmente rifatta una vita lì dimenticandomi dell'Italia e di tutto il male che ho subito lì.

Per farla breve andò esattamente così. Dopo poche settimane dal risveglio di Luca io stavo ancora chiusa in casa con Netflix e cibo spazzatura. Evitavo tutti e non avevo voglia di uscire, tranne quando avevo i turni al negozio. Giulia dopo quasi un mese mi aveva invitata ad una stupida rimpatriata senza sapere che ci sarebbe stato anche Luca.

Inutile dire che quella sera tornai a casa in lacrime con tutto il trucco colato.

Il modo in cui mi guardava, la maniera in cui si era presentato. Sembrava tutto uno stupidissimo dèjà vu, come la prima volta che ci eravamo visti. Per non parlare del fatto che stesse con Ludovica. Ma veramente? Non avevo proprio parole. Ci stavo male, eccome se ci stavo male.

Una volta tornata a casa avevo chiamato Giulia e l'avevo insultata nei peggio modi, anche se lei ovviamente non sapeva che avessero invitato anche Luca. Mi ero pentita e la mattina dopo, in post sbornia l'avevo chiamata piangendo.

In quel periodo ormai non facevo altro che piangere, mangiare e dormire. Stavo diventando parte integrata del letto.

Andava tutto a rotoli, tutto quello che avevo programmato era stato distrutto. Tutto ridotto in cenere, e si sa che gli oggetti una volta ridotti in cenere non possono più tornare al loro stato naturale.

Così come le persone.

Forse non ero ancora abbastanza matura per affrontare una cosa del genere, eppure ventuno anni li avevo compiuti già da qualche mese. Avevo subito vari traumi, uno dopo l'altro e non riuscivo a trovare la pace.

"Probabilmente andare all'estero sarà un esperienza bellissima e poi li potrò fare nuove amicizie e chissà forse trovarmi anche un ragazzo"

Questa era stata la premessa che avevo fatto. Avevo un idea e nessuno me l'avrebbe fatta cambiare malgrado tutto mi avessero detto che potevo benissimo restare in Italia e cecarmi un bravo psicologo.

Non davo torto a nessuno, avevano perfettamente ragione. Stavo impazzendo, stavo andando fuori di testa e me ne accorgevo anch'io.

Mi ricordo come se fosse ieri il giorno in cui mi ero barricata in casa con Giulia. Avevo preso il telefono di entrambe e li avevo chiusi in una stanza a chiave. La mia amica era terrorizzata da me, la spaventavo.

𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑𝐈 𝐀𝐌𝐈𝐂𝐈; C.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora