-Mi chiedo se ritornerai.
Ah, con il solito paio di Nike-
(Rapide, mahmood)Prima di conoscere Davide non sapevo cos'era l'amore, sapevo soltanto la definizione, che non è poi un granché. Ero piccola, che era una cotta adolescenziale l'avevano capito sostanzialmente tutti, tutti tranne me ovvio. La nostra era una relazione tossica, non mi va nemmeno di ricordare tutto quello che mi ha fatto. Vorrei non averlo mai conosciuto, e se non fosse che sto andando armata di pistole ad ucciderlo avrei già sporto denuncia.
Le luci dell'alba iniziano a farsi più nitide mentre cammino, da sola, per le vie di Milano con google maps aperto per trovare la pizzeria indicata da lui.
Fa freddo ma poco importa, devo trovare Luca e uccidere quel bastardo.Mi stringo nel giubbotto di pelle e aumento il passo, nelle orecchie le cuffie con "S" di Villabanks".
"Vedi ho sbagliato io
È tutta colpa mia, lo confesso
A 300 all'ora che pesto
Con gli occhi rossi che ci penso
Provo a risalire il tempo
Forse è meglio se rallento
Le mani che tremano
E gli occhi che vedono a stento
Passato un anno e in testa ho solo te
Con 'sta keh in camera d'hotel
La scopo non le parlo resto al tel, oui
Avrei dovuto dirti che
Me ne fotto delle altre
E che voglio solo te
Ma tutte 'ste domande
Io non lo so perché
Mi stanno facendo male
Io non lo so perché, non ho più voglia di provare
E lo sai che ti penso
Mentre lo gremo
Mentre l'accendo
Mentre la spengo""Sei arrivato a destinazione" la voce del navigatore interrompe il mio ascolto di musica quotidiana.
Alzo lo sguardo e vedo un locale abbandonato, l'insegna con disegnata una pizza ormai scolorita, poco sotto la scritta "pizzeria da Nino". L'ansia sta prendendo il sopravvento, carico le due pistole e le tengo ben salde in mano. L'auricolare che ho nell'orecchio destra permette a Gio ed Elia di sentire ogni cosa, Davide è convinto che io sia sola ma si sbaglia di grosso.
Non fotti con la gang.
A passo piuttosto svelto mi faccio spazio tra i resti e i cumuli di vetro, ci deve essere stata una sparatoria. Alcuni bossoli giacciono per terra abbandonati, attraverso il telo bianco e mi ritrovo in una stanza piuttosto buia, poco più in là delle lamentela e delle urla soffocate. I miei battiti aumentano fino a che da una fessura nel muro non riesco ad intravedere Luca, è legato alla sedia ma dalla mia prospettiva riesco a vedere che si sta tagliando la corda con cui gli hanno legato i polsi utilizzando un coltellino svizzero.
Sorrido, prendo un respiro e sfondo il pezzo di legno che c'è come porta facendo fare a Davide qualche passo indietro.
Punto le pistole una a lui, una a Matteo.
<<non pensavo venissi da sola, sai?>> borbotta lui ridacchiando.
Vedremo chi riderà adesso.
<<ci tengo alla vita del mio ragazzo razza di bastardo>>
<<bene, Matteo muoviti non ho tempo da perdere con una sciocca ragazzina>>
<<se si muove gli sparo>> dico sicura mettendo il dito sul grilletto.
<<l'hai tolta la sicura? Sai, non vorrei ti facessi male>> sospira <<bambina>> calca il nomignolo altrettanto odioso e Luca scalcia.
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𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐑𝐈 𝐀𝐌𝐈𝐂𝐈; C.P
Fanfiction❝ 𝐕𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞𝐢 𝐪𝐮𝐚 𝐚 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐌𝐚 𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐞 𝐟𝐮𝐦𝐨 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐨 𝐆𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐦𝐢 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐍𝐨𝐧...