Capitolo 32

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BANCA DI SPAGNA, PRESENTE

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Il Flamenco non è uno spettacolo di forza ma di estetica, stile,
carisma e disciplina

***

Con questa distanza ravvicinata e il fatto che Gandìa probabilmente sarà rallentato dalla quantità di armi che ha addosso, ho un vantaggio non indifferente. Dalla tasca interna della tuta estraggo il coltellino che ho preso in cucina qualche minuto fa.
I balli tra me e Andrés non erano come quelli di chiunque altro, le nostre mani erano unite non solo alle nostre dita ma anche a dei piccoli tagliacarte.
Mi ha insegnato a difendermi illudendo il mio avversario di esser completamente indifesa.
A volare come una farfalla.
E a pungere come un'ape.

Con una prima stoccata ferisco la mano slogata di Gandìa, colto dall'elemento a sorpresa si esibisce in un piacevole urlo di dolore e getta la pistola a terra. Sta per prendere qualcosa dalla cintura ma con una piroetta lo evito, gli prendo il volto con la mano libera avvicinando i nostri visi.
Lo sento, sento l'odore della frustrazione.

***

Il Flamenco è una filosofia, un modo di pensare e sentire
di un intero popolo e della sua tradizione storica

***

Con uno scatto della mano gli sferro un colpo alla guancia, mi insulta, impreca, ma ormai nelle orecchie ho solo la musica che usciva dal grammofono della stanza di Andrés.
Senza che se ne renda conto, Gandìa sta diventando il partner del mio ballo mortale.
Si sta innervosendo, è arrabbiato, tutto quello che mi serve per colpirlo alla perfezione ora sul braccio, ora sul gomito, stomaco, schiena, gambe.
Fin quando non percepisco le forze venirgli meno.
Avvolgo il mio braccio disarmato al suo collo.

***

Il bello del Flamenco è che è sensuale,
un erotismo che vibra in tutto il corpo.

***

Usando Gandìa come corpo reggente, alzo la gamba sinistra che lo cinge all'altezza del bacino.
Lo stesso bacino che infilzo col coltello. Mi basta un colpo solo.
Le nostre labbra si sfiorano.

***

Nel Flamenco ci sono passioni, dolore, gioia, irrequietezza.
Cattiveria.


FIRENZE, 6 ANNI PRIMA

«Non ti insegnerò quello moderno, perché il Flamenco moderno è per turisti. No, io ti insegnerò il ballo dei gitani. Il Flamenco degli zingari è come il sesso, devi fare l'amore senza togliere i vestiti, senza mai perdere contatto visivo. Perché gli occhi, Esme, sono gli occhi la vera essenza dell'amore.»


BANCA DI SPAGNA, PRESENTE


Gli occhi sono la vera essenza dell'amore.
Andrés me lo diceva spesso.
Ma in questo momento negli occhi che sto guardando vedo solo una vita spegnersi.
E così cala il sipario sullo spettacolo di Gandìa.
La musica dentro la mia testa spegne, il corpo della guardia di sicurezza mi scivola dalle braccia finendo sul pavimento tra polvere, detriti e chiazze di sangue sparse.
Un quadro di morte.
Il mio primo vero capolavoro gitano.

Morto per la Libertà - Casa di Carta fanfiction [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora