Capitolo 5

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Prima della banda non avevo una vera concezione di famiglia. Ero un gatto randagio che usava le persone solo per sopravvivere.

Ero convinta che Esme fosse come me.Ma in realtà c'era un abisso a dividerci.Perché lei una famiglia l'aveva avuta.

***

BANCA DI SPAGNA, PRESENTE

Il Professore schiarisce la voce, uno strozzato «Esme» gli esce dalle labbra, deglutisce pesantemente, sospira e dopo una manciata di secondi finalmente torna a parlare: «Perché sei li?» chiede avendo perso tutta la tranquillità per cui è famoso.

Allungando il collo guardo fuori dalla finestra, c'è una folla numerosissima con cartelli di protesta, chi indossa le maschere di Dalì e chi persino l'uniforme rossa per cui la banda è diventata nota.
Il Professore ha giocato benissimo le sue carte con il popolo, ora la gente tifa per loro, per i più deboli, per gli sfigati a cui lo Stato non ha tempo per pensare.
Questo è un ottimo vantaggio.

«Diciamo che solo per questa volta sarò la tua ancora di salvezza.»

Il Professore si ammutolisce di nuovo.
Ma adesso lo faccio anche io.

La folla scompare ai miei occhi vitrei e per un frammento di secondo sono sicura che io e lui siamo tornati indietro nel tempo in quel ristorante, il primo giorno in cui ci siamo conosciuti, quando Andrés mi aveva presentata come, appunto, la sua "Ancora di salvezza".

«Hai saputo di Nairobi?» chiedo dopo aver scosso la testa, non posso farmi prendere dalla malinconia, non adesso.

«Si, e purtroppo anche la situazione qui fuori non è delle più rosee.»

«Ovvero?»

«Per ora non posso parlarne, concentratevi sulla Banca e sull'oro, una volta fuso tutto vi tirerò fuori da lì.»

«Lo sai che non puoi fare tutto da solo.»

Ammutolito, di nuovo.

«Ripassami Tokyo, per favore.»

«Sai dove trovarmi.»

«Esme, non fare sciocchezze.»

Non rispondo, passo l'auricolare ad una Tokyo molto confusa. Il Professore le da alcuni ordini e spegne la comunicazione dopo pochi secondi.

É Denver a rompere il breve silenzio: «Quindi, si può sapere chi sei?»

Palermo risponde anticipandomi, dipingendo sul volto un sorriso enigmatico: «Signori, questa è Esmeralda de Fonollosa.» è l'unico a tenere ancora il mitra puntato su di me, il dito sul grilletto: «La prima moglie di Berlino.»

Morto per la Libertà - Casa di Carta fanfiction [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora