Capitolo 5

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Il corridoio del palazzo era diverso da come me lo aspettavo.

Era grande e spazioso, con molte statue e quadri e delle strane lampade attaccate ai muri che attirarono subito la mia attenzione.

-Oros, quelle lampade come sono fatte? Hanno un colorito blu intenso...-

-Ahaha, sapevo che me l'avresti chiesto! Beh sono in realtà dei Lumosini creature simili a lucciole di colore blu notte che vivono nella palude.

Vengono catturate e messie dentro delle sfere per illuminare il palazzo, ma tranquilla! I servitori danno loro da mangiare quotidianamente.-mi spiegò sorridente.

-Padrone vado a chiedere alla regina il permesso di vedervi...- disse Teno inginocchiandosi in segno di rispetto.

-Perfetto.- disse Oros.

Dopodiché Teno si avviò verso la fine del grande corridoio dove erano appostate almeno venti guardie.

Iniziavano  a tremarmi le gambe, avevo decisamente timore nell'incontrare sua maestà la regina.

Nell'attesa sentì gridare un uomo, dopodiché da  un altro corridoio spuntò un mostriciattolo fluttuante blu, con due antenne che gli spuntavano da sopra la testa e che aveva alle calcagna una guardia accanita con un retino che muoveva di qua e di là.

Mi scappò una risatina e a quanto pare quella scena non aveva fatto ridere solo me, ma anche Oros.

Dopo un pò di attesa, Teno fece ritorno e dalla sua espressione capì che aveva una brutta notizia.

-Pa-padrone la regina non può avere visite al momento, mi dispiace molto...- balbettò dispiaciuto.

-Dille che si tratta di quella questione...- disse guardandomi.

Teno era come paralizzato da tutto ciò e mi guardò con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.

-L-lei è la...- balbettò stupito.

Oros annuì e con la testa gli fece cenno di andare.

Teno non aggiunse una parola e fece dietrofront.

-Cos'aveva?-chiesi.

-Niente...-

  

 

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La sala del trono era in stile medievale con spade e quadri appesi alle pareti,

Dal portone cominciava un tappeto rosso e dorato che si concludeva all'inizio di una scalinata in cui sulla cima si ereggeva uno splendido trono dorato che sembrava ancor più bello grazie alla presenza di una donna: la regina.

La donna era alta e snella, con un abito bianco lunghissimo.

Il suo viso era tondo e incorniciato da dei lunghi capelli biondi e per finire aveva dei splendidi occhi verdi a mandorla.

La donna appena ci vide si alzò in piedi e ci sorrise.

-Oros, bentornato... vedo che hai portato qualcuno con te, me la presenti?-disse la regina, con voce soave.

-Certamente... Sua maestà lei è Karol, la tanto attesa paladina di Auria, la prescelta delle sacre scritture di cui lei mi ha affidato il compito di trovare...-disse inginocchiandosi lentamente.

-Molto bene... come immagino sarai molto confusa e anche stanca Karol, e avrai tante domande da pormi, di cui io volentieri risponderei.... ma stasera, per la cena. Adesso ho molte cose da fare ma per finire vorrei presentarti mia figlia Ramona, la quale ha la tua stessa età... Ramona vieni avanti...-disse la regina.

Nella sala entrò una ragazza alta e magra con un abito bianco di seta di cui il mio vestitino azzurro non era niente in confronto, e dai capelli lunghi mossi e neri acconciati splendidamente.

Ramona mi passò davanti impassibile e si mise vicino a sua madre.

La sua bellezza mi colpì molto: aveva un viso simile a quello della madre ma i suoi occhi erano molto più lucenti e raffinati.

-Lei è mia figlia... spero che farete amicizia. Detto questo, Delia accompagna Karol nella sua stanza. Con ciò ti saluto, a stasera.- concluse.

Cercai di sorridere a sua figlia, ma lei mi guardò con ostilità e freddezza. Mi fece un pò paura.

Mi voltai allora verso Oros, che mi sorrise e se ne andò lasciandomi con Delia, una serva.

La donna mi accompagnò alla mia camera e velocemente se ne andò, senza proferir parola.

Era tutto così silenzioso in quel luogo.

Ma fui sodisfatta, la mia camera mi piacque molto.

Aveva tutti i mobili bianchi e rosa, persino le pareti ed un letto a baldacchino dello stesso colore, attaccato alla parete destra della camera.

C'era pure un balconcino.

Non ci pensai molto e mi distesi sul letto, che si rivelò morbidissimo tanto che, appena chiusi gli occhi mi addormentai subito.

                                                        

                                                                 

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