Capitolo 4

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-Wow...- ero senza parole.

Mi trovavo con Oros davanti ad un cancello argentato che ci divideva da uno splendido giardino, ed un palazzo che avrebbe fatto invidia alle principesse della Disney.

-M-ma possiamo veramente entrare!?- balbettai ad Oros .

-Certamente, dobbiamo solo aspettare che Teno venga ad aprirci.-mi rispose lui, guardando il palazzo con orgoglio.

-Chi è questo Teno?- chiesi.

Mi accorsi che gli facevo tantissime domande, ma non potevo fare altro, d'altronde c'erano molte cose che volevo sapere.

-Teno è il mio auroso, e se te lo stai chiedendo, come stai facendo in questo momento, è il mio protettore, tutte le persone importanti di Auria ne hanno uno.- disse per poi fermarsi un attimo - Eccolo lì!- mi disse, indicandomi un tizio che correva verso di noi.

Teno era molto giovane, abbastanza minuto ma robusto, anche se la sua faccia era molto buffa, soprattutto in quel momento visto che era affannato dalla corsa.
-Padrone mi dispiace molto per il ritardo.- disse Teno aprendo con un enorme, dorato mazzo di chiavi il cancello e subito dopo inginocchiandosi ai piedi di Oros.

-Teno, adesso puoi alzarti e seguirci da dietro.- disse Oros impassibile.

L'auroso annuì e fece come gli era stato ordinato.

-Per di qua Karol.- mi disse poi.

Io annuì e lo seguì all'interno.

  

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-Semplicemente S-T-U-P-E-N-D-O-!- esclamai quando fui dietro al cancello, insieme agli altri due.

Il giardino reale era costellato di statue e vasi di piante strane, colorate e bellissime; Dal cancello partiva uno splendido e lungo tappeto rosso, pieno di petali di rosa.

Le aiuole erano occupate secondo me, da tutti i tipi di fiori nel mondo; volevo fare dei bellissimi complimenti ai giardinieri.

Erano state fatte anche delle sculture con l'erba: c'era quella di un coniglio, di un cavallo, di un leone e tante altre ancora, ma quella che mi era piaciuta di più, era quella che rappresentava una tigre, che dal resto, era pure il mio animale preferito.

-Muoio dalla voglia di vedere com'è all'interno!-Dissi euforica.

-Certo, possiamo andare se vuoi.- mi rispose Oros.

-Sìììì!- strillai.

Quello sì che era un bel regalo di compleanno!

Pensare al mio compleanno e ai miei genitori mi riportarono alla realtà: cosa stavo facendo lì?

E perché non avevo neanche pensato un momento a come si sentissero i miei genitori?

Ero proprio una stronza senza cuore, dall'animo freddo.

M'importava di più uno stupido regalo, anziché passare del tempo con la mia famiglia.

E se in quel momento mi stessero cercando?

Se mia madre stesse urlando e piangendo dalla disperazione, e pensando che la sua adorata figliola, o come la chiamava lei "Cicciolina", fosse stata rapita da un lurido pedofilo assetato di bambini.

Mi vennero i brividi a pensarci e mi pentii di aver trattato male la mia adorata mammina.

Mi vennero le lacrime agli occhi ma le ricacciai indietro, perché stavo per incontrare la regina e dovevo essere assolutamente concentrata, magari avrei avuto le informazioni per potermene tornare a casa.

-Pronta?- mi chiese Oros.

-Sì... sono pronta.- risposi.

    

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