Capitolo 13 (Speciale)

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RAMONA

Ero sola, seduta alla scrivania della mia camera.

Passavo così i miei noiosissimi pomeriggi, a scrivere ed inventare storie impossibili.

Un foglio ed una penna mi rendevano felici, almeno per un pò.

Avevo bisogno di sentirmi bene, visto che qui a palazzo non c'era nessuno che potesse farmi sentire speciale.

In realtà c'era una persona che poteva: Kyle.

Ma da quando è comparsa Karol, non è venuto più a trovarmi.Me l'aveva promesso.

Per il mio compleanno avevo osservato quei due parlarsi e ridere, come due amici di vecchia data.
Quella ragazza non la sopporto, non sopporto niente di lei.

A partire dal suo viso fino a raggiungere i suoi piedi.

È alquanto inferiore a me, ma nessuno lo capisce, neanche Kyle.

Mi aveva detto che per lui ero l'unica, ma è facile dirlo, ma difficile realizzarlo.

Mi sentivo sicura tra le sue braccia, e i suoi teneri baci riuscivano a farmi sentire bene, speciale.

Quella parola me la ripeteva sempre mio padre.

Per lui ero speciale, ero la sua amata bambina, finché un giorno La Morte decise di portarmelo via.

Avevo sofferto, e soffro ancora molto, in fondo è mio padre, ma anche se aveva molti impegni importanti, riusciva comunque a trascorrere del tempo con sua figlia.

A differenza di mia madre, la regina Celia, che tutti definiscono una donna dal cuore d'oro.

Certo, trova il tempo per amare il popolo, ma non sua figlia.

Aveva sempre una scusa per non parlarmi, per evitare la mia rabbia nei suoi confronti.

Diceva di avere tanti impegni, quando non era vero.

Io lo sapevo, lo sapevo da ormai molto tempo, che questi impegni importanti erano Sir Kalabron.

Avevo scoperto il suo segreto una notte, quando avevo dieci anni.

Erano trascorsi pochi mesi dalla morte di mio padre, ma mia madre impiegò poco tempo per dimenticarlo.

Infatti, una notte entrai nella sua stanza e trovai lei dentro al suo letto e un altro uomo, Sir Kalabron, che in seguito divenne il suo assistente.

Quel fatto mi tormenta ogni singola notte, e insiste nei miei sogni, trasformandoli in incubi.

Quell'uomo cerca sempre di trattarmi bene, di essere gentile e divertente con me, per farsi accettare.

Ma io non ne sopporto neanche la vista, figuriamoci le sue battute.

Era entrato nella mia vita di botto, rubandomi mia madre.

Non potevo accettarlo, non volevo.

Da allora io e lei ci incontriamo e parliamo a malapena.

Ma anche se stavo male non potevo dirglielo, non mi avrebbe ascoltato comunque.

L'unico che riuscisse a farmi sentire bene è Kyle, ma da quando è comparsa quella schifosa ragazza, non mi degna di uno sguardo.

Karol non si merita niente di tutto quello che le danno, non si merita tutto quel lusso.

Era apparsa dal nulla e subito tutti l'avevano accerchiata, dimenticandosi di me.

Il bacio che avevo dato a Kyle era per dimostrarle che lui era solo mio, e di nessun'altra.

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