Kyle avrebbe fatto veramente di tutto per aiutare suo padre, anche fingere con una ragazza.
Ero distesa sul mio letto, con la faccia contro il cuscino bagnato dalle mie lacrime.
Ormai si era fatto buio pesto, ed io avevo trascorso quelle ore a piangere e a rimuginare su tante cose.
Quello che era successo mi aveva sconvolta e fatto cadere in mille pezzi.
Solo il fatto di sapere che Kyle stava fingendo mi rasserenò un pochino, anche se non riuscì a calmare l'inefrenabile gelosia che provavo in quel momento.
Come avrei voluto essere al posto di Ramona, per poter toccare, anche solo per un secondo, le morbide labbra di Kyle.
Ringhiai e strinsi forte il lenzuolo rosa.
Anche se lo conoscevo da poco, provavo forti emozioni quando gli stavo accanto, ma anche semplicemente pensandolo.
Sospirai e voltai la testa verso destra, ovvero il mio lato preferito.
Volevo proprio sapere perché provavo tutte quelle cose, ma poi la risposta mi venne spontanea.
Era ovvio: ero ormai un'adolescente e quegli stupidi ormoni erano frettolosi di mettersi al lavoro.
Brontolai e mi venne voglia di trovarli e ucciderli tutti.
Cercai di smettere di pensare, anche se era impossible, e provai ad addormentarmi.
Ma tutto era inutile, avevo la mente più sveglia e lucida che mai.
Così, rassegnata mi alzai e decisi di cambiarmi, visto che indossavo ancora l'abito di quel pomeriggio.
Al pensiero mi vennero i brividi.
Aprii allora l'armadio e presi una delle poche t-shirt che c'erano, ed un paio di leggins neri, visto che non trovai nient'altro.
Andai in bagno e stetti lì, dentro la vasca, per più di un'ora.
Indossato il pigiama, uscì e improvvisamente stanca mi coricai nel letto.
Ma prima che potessi chiudere gli occhi, sentì qualcosa colpire un vetro, accompagnato da un forte rumore.
Mi alzai spaventata e raggiunsi lentamente il balconcino, dove trovai all'esterno un sasso.
Per fortuna non aveva rotto niente, ma per ora m'importava scoprire chi l'avesse lanciato, anche se mi stavo pisciando sotto.
Quando guardai attraverso la porta di vetro del balconcino vidi chi, meno mi aspettassi di vedere.
Kyle.
Era giù, con un espressione preoccupata in viso, ma non guardava verso il balcone, anzi girava continuamente il volto in tutte le direzioni, forse aveva paura che qualcuno lo vedesse.
Ma allora che ci faceva qui? Non riuscì a darmi una risposta che potesse essere considerata logica.
Naturalmente feci tante ipotesi, ma una più impossibile dell'altra.
Inspirai profandamente per poi espirare.
Bene, ero pronta, potevo farcela!
Aprii la porta in vetro e dissi: - Cosa ci fai qui?-
Lui sobbalzò per lo spavento e si guardò intorno per poter capire da dove proveniva la voce, finché non posò lo sguardo su di me.
Arrosii, ma sperai che con il buio non si notasse.
-Ehm... volevo solo salutarti...- disse a bassa voce.
Per un attimo pensai che fosse imbarazzato, ma scacciai subito quel pensiero.
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La prescelta
CasualeIl destino può cambiare tutto. -E se ci fossi anche tu nel mio destino, sarebbe perfetto-