Erano trascorsi alcuni giorni da quella sera.
Ormai mi stavo abituando a vivere nel lusso, anche se sentivo la mancanza dei miei genitori.
Ma sapevo che stavano bene e questo mi sollevava.
Stavo passeggiando per i corridoi del palazzo, visto che non avevo niente da fare.
Oros mi aveve detto che dalla settimana prossima mi avrebbe fatto da insegnante e mi avrebbe dimostrato come fare per trovare il mio simbolo, ovvero farmi scoprire qual'era l'animale che mi rappresentava.
Mi aveva concesso una settimana di tempo per ambientarmi e fare conoscenza con la gente del palazzo.
Avevo conosciuto infatti il mio maggiordomo, Marcus, un uomo sulla cinquantina molto simpatico e divertente, e sua figlia Marylin, una cameriera dal carattere solare che come il padre mi faceva ridere a crepapelle.
Ma non significava che fossero tutti gentili e divertenti! Infatti avevo fatto, per sfortuna, la conoscenza di una cameriera di nome Jacky, una ragazza molto carina ma dalla voce e comportamento insopportabili.
Anche se sapeva benissimo che ero una nobile, non mi degnava nemmeno di uno sguardo, e le parole che diceva erano perlopiù lamenti.
-È tutta colpa di mio padre se mi trovo in questa situazione! Come ha potuto permettere una cosa del genere? Senza far nulla...- diceva per poi mettersi a piangere.
Avevo capito che stava passando un brutto momento, ma non feci nulla per consolarla, perché non avevo bisogno di altri problemi.
Ero un pò agitata nel sapere che avrei scoperto il mio simbolo, pensavo che non fosse possibile, ma Oros mi aveva rivelato che anche un umano, se si sarebbe esercitato, poteva farcela.
Adesso il mio obbiettivo era quello e poi... c'era Kyle.
Non era più venuto, ma sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto.
Stavo per scendere le scale, quando improvvisamente sentii una voce familiare provenire da una stanza.
Mi avvicinai lentamente controllando se c'era qualcuno intorno, ma potevo star tranquilla visto che non c'era anima viva.
Aprì silenziosamente la porta di una camera e guardai al suo interno.
Era una camera da letto, con il mobilio di color nero e blu.
Ma non m'interessava l'arredamente, il soggetto a cui ero interessata era un ragazzo, a me familiare.
Non sapevo di certezza chi fosse, ma appena si girò ebbi una risposta: si trattava di Kyle.
Stava prendendo le misure del piede ad una signora grassa, truccata in modo strano e con un'acconciatura orribile in testa.
Sembrava un'oca e mi fece ridacchiare.
Ero sicura che anche Kyle, dentro di se, stesse ridendo come un matto.
Ma riusciva in modo impeccabile a mantenere la sua espressione seria, molto professionale.
Lo guardai svolgere il suo lavoro, finché, mentre si voltava a prendere una scarpa non si accorse che lo stavo spiando.
Non mi guardò male, anzi mi sorrise, mentre la signora parlava, e alzò gli occhi al cielo.
La sua espressione mi fece ridere.
Stetti a guardarlo finché non ebbe finito, conservato i suoi strumenti e salutato l'oca.
Quando uscì dalla stanza richiuse la porta e mi guardò divertito, in cerca di spiegazioni.
-Stavo passando di qui, e ho sentito la tua voce... volevo salutarti!- risposi cercando di essere convincente.
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La prescelta
RandomIl destino può cambiare tutto. -E se ci fossi anche tu nel mio destino, sarebbe perfetto-