Capitolo 19

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Kyle

Scalciai un sassolino e sbuffai.

Ero uscito per riprendermi e sbollire la rabbia.

Alzai lo sguardo verso il cielo, costellato di stelle e pensai al dolce sorriso di Karol.

Forse non avrei dovuto comportarmi con lei in quel modo.

L'avrò sicuramente ferita, anche se lei ha fatto lo stesso con me.

Perché non mi ha detto niente?

Sapere che stavo vicino ed essermi innamorato della prescelta mi ha stravolto tantissimo.

Mi appoggiai una mano sul viso e sospirai.

Ho fatto male ad innamorarmi.

Avrei potuto evitare tutte queste emozioni e questi problemi.

Ma non avrei provato la felicità a stare vicino alla persona che si ama.

Proprio quando devo partire doveva succedermi?

Come potrò sopportare la sua mancanza? Pensai tristemente.

Non resisterei neanche un giorno senza lei al mio fianco, ma ormai avevo deciso e non potevo tirarmi indietro anche se sarebbe significato soffrire tantissimo.

Sbattei con forza un piede a terra e digrignai i denti per la rabbia.

-Kyle!- urlò la voce familiare di Karol.

Mi voltai di scatto verso di lei e la vidi correre verso di me, tenendosi il lungo vestito blu con le mani e guardandomi con uno sguardo supplicante.

-Kyle... mi dispiace per prima... ti prego perdonami...- disse affannosamente, quando mi fu vicino.

-Avrei dovuto dirtelo prima... ti prego non essere arrabbiato...- mi sussurrò, abbassando le sopracciglia e formando uno sguardo dispiaciuto.

Improvvisamente l'interruttore della rabbia dentro di me si spense.

Come potevo essere arrabbiato con lei?

Con suo grande stupore la strinsi a me e la baciai appassionatamente sostituendo la rabbia di poco fa in un sentimento chiamato Amore.

*********
Karol

-Da dove vieni?- mi chiese sorridendomi.

Eravamo seduti per terra sull'erba colma di rugiada, abbracciandoci amorosamente.

-Dalla Terra... è molto simile ad Auria, solo che le persone non si trasformano.- gli risposi, appoggiando la mia testa sulla sua spalla.

-Wow...- esclamò.

Sicuramente non aveva mai sentito parlare della Terra, ovvio che era sorpreso.

-E come si vive lì?- mi chiese poi.

-Mmh... bene...- risposi poco convinta.

Io lì vivevo bene, ma ci sono persone che vivono in condizioni pessime che sono affamate e non hanno né casa né lavoro.

-Mi piacerebbe andarci un giorno, per vedere com'è fatta...- sussurrò guardando il cielo stellato.

-Sono sicura che ti piacerebbe! È un posto stupendo!- esclamai e sorrisi al pensiero.

-Kyle... voglio farti una promessa...- sussurrai guardandolo ora negli occhi.

-Dimmi, ti ascolto.-

-Un giorno ti porterò sulla Terra e ti mostrerò tanti bei luoghi!- promisi allegra.

-Mi fai felice... vieni qui...- disse stringendomi a se.

Inspirai il suo profumo e chiusi gli occhi.

Che sensazione magnifica essere tra le braccia del proprio ragazzo.

Avrei voluto stare per sempre in quella posizione, ascoltando il battito del suo cuore.

Ma mi venne improvvisamente una domanda da porgli.

-Kyle... m-ma adesso sei... il mio ragazzo?- balbettai imbarazzata.

Sentii che annuiva con la testa e mi rilassai, chiudendo gli occhi, improvvisamente stanchi.

La presceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora