Capitolo 1

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Per il mio quattordicesimo compleanno i miei genitori decisero di regalarmi una giornata in campagna dal fratello di mio padre, ovvero mio zio Tom.

Volevo tanto che quei tonti mi regalassero uno smartphone, come i genitori dei miei compagni avevano fatto, ma quando lo avevo chiesto a mia madre lei mi aveva risposto così: "Quei cosi non servono a niente, solamente a distruggerti i neuroni, se vuoi proprio un cellulare usa quello di casa!" avevo provato a chiedere pure a mio padre ma lui mi disse così: "Tua madre è d'accordo? Se non lo è, non posso farci niente!" e da allora non tentai più, visto che ogni tentativo sarebbe stato inutile.

******

Quel giorno, come previsto dal meteo era molto soleggiato e caldo, anche perché eravamo in piena estate, nel mese di luglio.

Ero seduta in macchina mezz'addormentata visto che eravamo partiti presto ed io con le vacanze estive mi coricavo alle tre di notte.

Mia madre invece con la sua solita aria allegra ed elettrizzata si voltò verso di me, dal suo posto vicino a papà che era intento a guidare, per dire:

-Com'è? Sei felice del regalo che ti abbiamo fatto? Io sì!-

-Certo che sono felice! È quello che ho sempre desiderato in tutta la mia vita! Passare un intera giornata in mezzo alla merda di cavallo e a voi grandi che state sempre a parlare di cose insensate!- Dissi sarcastica, guardando fuori dalla finestra per non incontrare gli occhi di mia madre.

-Ehi signorina modera il linguaggio! Ho litigato con il mio capo per poter trascorrere con te il tuo compleanno e farti respirare un pò di aria fresca!- disse mio padre alzando la voce.

-Sì papà, scusami.- dissi infine perché mi ero accorta di aver esagerato e di aver ferito i sentimenti di mia madre.

Per il resto del viaggio restammo in silenzio, con solo qualche scambio di parola da parte di mio padre e di mia madre.

Io preferì stare in silenzio cercando di addormentarmi.

******

-Oh santo cielo, che caldo che fa qui, avrei dovuto portarmi un cappello!- disse mia madre scendendo dall'auto con la sua borsa piena di fiori abbinata perfettamente all'abito che indossava ed ai suoi sandali.

-Dai svelti entriamo dentro prima di prenderci un colpo di sole!- Disse mio padre chiudendo la portiera dell'auto.

Da lontano sentimmo la voce di un uomo e quando ci voltammo i miei genitori riconobbero lo zio Tom che correva verso di noi.

Io non lo riconobbi perché l'avevo visto solo una volta, quando avevo cinque anni.

Era trascorso molto tempo da allora e anche mio padre e mia madre non lo vedevano da nove anni, perché il lavoro e i contrattempi li avevano separati.

Ma adesso potevano raccontarsi tutto quello che era successo ed io nella mia mente immaginai che avrebbero parlato fino a tarda notte.

Ora quel regalo mi sembrava solo una scusa per rincontrarsi ed io mi sentii delusa, ma decisi di non rovinare quella giornata e cercare di divertirmi, anche fingendo.

Lo zio Tom nel frattempo ci aveva raggiunto e stava abbracciando calorosamente suo fratello, in quel momento mi fecero tenerezza e mi ripromisi di comportarmi bene.

Lo zio aveva abbracciato anche a mia madre e adesso era il mio turno.

-Ma guardati! Sei cresciuta tantissimo e sei diventata bellissima! Fatti abbracciare!- mi disse aprendo le braccia per un abbraccio caloroso.

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