| UGUALI MA DIVERSE |

"Scusa.."

"Scusa Bionda, non so cosa mi sia successo. Ero in ansia e avevo bisogno di supporto."

"No, tranquilla. Capisco non ti scusare.."

Salgo senza voltarmi, fisso le scale in legno, non parlo e non oso pensare di farlo. Mi affaccio dalla terrazza della camera da letto. I campi fioriti, l'aria fresca che mi coccola.
Mi accendo una sigaretta per soffocare tutte le emozioni che salgono a galla.
Il fumo della sigaretta mi brucia negli occhi insieme alla luce del sole che pian piano cala. La luna inizia a inalzarsi nel cielo che si scurisce facendo intravedere delle luminose stelle. L'aria diventa sempre più fresca e ventilata.
Maggie mi raggiunge e sfila una sigaretta dal pacchetto che fuoriesce dalla tasca dei miei pantaloni.

"Sai, riguardo a prima.."

Ispira stringendo la sigaretta tra le labbra, le stesse labbra che fino a due ore prima si stampavano sulle mie con forza, morbide e lisce come la seta. Tira dentro di sè tutto ciò che riesce per soffocare e reprimere ciò che voleva dire.

"..non è stato niente, solo un gesto di mancanza d'affetto. Giusto?"

"Sì"

Ci sono cascata. Speravo dicesse qualcosa che mi avrebbe fatto passare la voglia di ritirarmi dalla vita, da tutto e tutti. Il fumo esce dalla sua bocca formando una nuvola che ricopre la luce della luna.
La mia testa si impesantisce sempre di più e delle forti fitte alla pancia mi colpiscono come coltellate.
Stringo gli occhi per allontanare il dolore, che unendosi alla delusione mi sconfiggono insieme distruggendo ogni singola parte di positività che mi è rimasta.
Mi alzo e scendo in cucina per prendere una bottiglia di Vodka che avevo avvistato appena entrata in casa.
Torno sulla terrazza e trovo Maggie seduta a guardare le stelle. La Vodka inizia a scivolarmi giù per la gola. Cercando di bruciare ogni singolo pezzetto di cuore andato in frantumi. Gli occhi sono ancora rossi per il fumo bollente della sigaretta.

"Non è mai successo niente tra di noi"

Concludo così la mia serata. Rientro in casa e mi butto a letto a pezzi. Mi addormento e quando mi sveglio sono ancora sola in camera.

Già sono passate due settimane dal nostro bacio. Teo è stato operato e ora dorme nel divano. Non dormo più nel letto con Maggie e in verità ci stiamo ignorando a vicenda. Ogni notte mi siedo per terra accanto a Teo e lo guardo riposarsi. Ormai mio figlio è l'unica cosa che mi è rimasta.
Maggie scende al piano di sotto solo per cucinarsi qualcosa per lei. Mangio raramente in questi giorni. Odiavo già cucinare e questa situazione mi ha fatto proprio passare la voglia.
Lei non è mai a casa, quando le chiedo dove va tutto il giorno e tutte le sere mi dice "In giro, hai casa libera". Che odio. Molte volte neanche torna a dormire e quelle volte posso prendermi il letto per riposarmi un po'.
Nonostante tutto i miei sentimenti per lei non si sono placati, anzi sono diventati sempre più forti.

Teo dorme, mi tiene la mano stringendomela e io lo osservo. È insicuro, come quando era piccolo. Aveva paura di rimanere solo, allora mi stringeva con quella sua manina.
Le fitte allo stomaco sono tornate e Maggie ancora dorme. Mangiare qualcosa non mi farà male. Mi alzo e la testa sembra mi stia andando a fuoco. Vedo tutto sfuocato e a tratti nero. Afferro una sedia e mi catapulto su di essa con le mani appoggiate sulla fronte. Una bottiglia d'acqua è a pochi centimetri da me e adagiato accanto si vede un sacchetto. Non so da dov'è uscito. Con qualche difficoltà lo prendo e leggo un bigliettino che sta attaccato con lo scotch. "Najwa, non hai dormito tutta la notte, ora finalmente ti sei addormentata, anche se non so quanto starai tra i sogni. Ti lascio casa libera. Sono le 3 e sto uscendo, cucina, mangia, bevi e soprattutto dormi."
Noto la firma di Maggie sotto e apro il sacchettino. Un profumo di dolce esce dalla busta, senza guardare tiro fuori una brioche. Dove ha preso una brioche alle 3?
I miei denti affondano dentro la pasta croccante del dolce alla crema. La mia testa gira di meno e riesco a vedere di nuovo tutto più chiaro.