"Stiamo insieme?"

510 39 8
                                    

Una settimana.
Da una settimana il rapporto tra me e Alba si è sviluppato tra amore e amicizia.

Ancora una settimana e inizieranno le riprese. Lavorare con Maggie sarà difficile, ma non impossibile.

"Buongiorno Naj"

Mi si avvicina Alba e ci accomodiamo al tavolo dove già Ivan ci aspetta.

"Najwa, buongiorno."

"Giorno, Ivan"

Inizialmente Ivan ci chiede cos'era successo e ho inventato qualche scusa. Non sembra convinto e rimane un momento di imbarazzo in sospeso. A rompere il ghiaccio è il cameriere che avanza verso il nostro tavolo.

"Buongiorno, cosa gradite?"

"Per me un cappuccino, grazie."

Ordiniamo la colazione e improvvisamente cambiamo discorso.

"Ragazze, ultimamente vi vedo molto più vicine del solito."

Do un'occhiata ad Alba e sembra tranquilla. Anche io lo sembro, ma dentro di me sta esplodendo un vulcano.

"Sì, Ivan. Sai com'è, ci siamo ritrovate e andiamo molto d'accordo."

"Vedo, mi fa piacere"

Spicca un sorriso e si allontana da noi.

Arrivate a casa io e Alba ci sistemiamo e ci mettiamo nel letto di camera sua.

"Naj, dobbiamo chiarire"

"Cosa?"

"Non possiamo continuare a fare le amiche se sappiamo entrambe che tra noi c'è molto di più"

"Lo so, hai ragione"

Le salto addosso e la bacio appassionatamente. La mia lingua cerca la sua e la mia mano viaggia tra i suoi capelli, mentre l'altra tra i fianchi e le gambe.
Mi tiene stretta a sè, fino a quando...

"Chi cazzo rompe?"

"Calmati Naj, è Maggie"

"E quella cosa vuole ora?"

"Bho, devo rispondere per saperlo."

"Va bene rispondi"

Prende il suo telefono dalla tasca dei jeans mentre siamo ancora incollate l'una all'altra.

"Pronto?"

"Alba, sono Maggie. Sei sola o ti disturbo?"

"No tranquilla, dimmi"

"So che sembra che ti voglia usare, ma devo parlare con qualcuno di ciò che sta accadendo tra me e Najwa."

"Tranquilla, ci sono se vuoi parlarne"

"Grazie. Ma possiamo incontrarci? Preferisco parlarne di persona"

"Certo, tra un paio di orette va bene?

"Magnifico, grazie ancora Alba."

Lancia il cellulare in fondo al letto e comincia a riavvicinarsi a me, come niente fosse.

"Allora? Cosa voleva?"

"Niente"

"Come niente? Dove devi andare tra due ore?"

"Da nessuna parte, stai tranquilla."

"Va bene.."

"Vado in bagno torno subito"

"Okey"

Sfrutto questo momento. Potrò sembrare psicopatica ma devo farlo.
Afferro il suo cellulare e di fretta mi invio tramite messaggio la registrazione della chiamata con Maggie. Poi velocemente le scrivo un messaggio per essere certa di dove si sarebbero incontrate.

"Da te, se non è un problema"

Perfetto. Prendo tutte le mie cose e saluto Alba velocemente.

"Alba, ho avuto un problema e devo scappare, ci sentiamo."

"Certo, vai tranquilla"

Le mie cose le butto tutte in macchina e nascondo il mezzo nel parcheggio di un'azienda dove lavora una mia carissima amica. Torno a piedi di nascosto a casa di Alba, che dista poco dal parcheggio, e, avendo lasciato la porta semi aperta, mi intrufolo dentro. Mi nascondo al piano di sotto, in seminterrato. Mi siedo sugli scalini nel seminterrato e cerco di non fare neanche un minimo rumore. Mi annoio per le prime due ore, ma ecco che sento suonare il citofono.

"Chi è?"

La voce di Alba è molto vicina, quasi sembra di essere lì con lei.

"Sono Maggie"

"Ti apro"

Sento il cancelletto che si apre e l'aria fresca che entra quando la porta viene spalancata.

"Ciao Maggie, vieni accomodati"

"Grazie mille Alba"

"Di niente, vuoi qualcosa da bere? Da mangiare? Se vuoi ti faccio un tè caldo"

"Sì grazie, un tè va benissimo"

Nel frattempo Maggie inizia a parlare e rimango sconvolta da alcune affermazioni, come "Ero innamorata di lei, ma non può fare così".
Così come? Non è colpa mia. O forse sì in parte.

"Alba, si capisce che ora tu e lei state insieme. Non voglio mettermi in mezzo, ma voglio tornare ad essere un'amica importante per Najwa, capisci? Come eravamo prima di quel maledettissimo bacio."

"Capisco, tranquilla si risolverà tutto. Parlerò con lei e le farò capire che anche lei in parte ha sbagliato. Ha ascoltato qualcosa che non doveva ascoltare, e si è fatta aspettative su qualcosa di sbagliato."

"Grazie, ora devo andare. Ivan mi aspetta"

Sento che ridono insieme e infine la porta che si chiude alle spalle di Alba.

| UGUALI MA DIVERSE |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora