"No ti prego"

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Giorni che non sento Maggie. Giorni che non mi risponde al messaggio.
Penso ai vari motivi per cui potrebbe essere così distante. Escludo l'idea del fatto che lei sappia del bacio tra me e Alba. L'avremmo sentita e vista.
Prendo il telefono e provo a chiamarla e per l'ennesima volta il telefono è spento.
Senza salire a cambiarmi o sistemarmi, cosa non essenziale in questo momento, esco di casa e salgo in macchina.
Corro a casa sua e incontro la signora con cui avevo parlato tempo prima.

"Ciao! Da quanto tempo! Cerchi Maggie?"

"Sì, da dirmi se è in casa?"

"Oggi fortunatamente sì...non esce da giorni"

"Oh...potrebbe dirmi il suo congnome?"

"García Rodríguez"

"La ringrazio"

"Di niente, buona giornata"

"Grazie e anche a lei"

Suono il campanello e aspetto una risposta.

"Chi è?"

"Sono la Signora García"

"Le apro"

Entro in casa e lei ancora non si è accorta che ci sono io.
Io sono ancora sull'audio di casa quando lei si gira.

"Vai via" dice con odio.

"Voglio parlare"

"Ti sto chiedendo di andartene"

"Io non me ne vado"

"Najwa, chiamo la polizia"

Queste parole mi feriscono, molto. Ma non mi lascio trascinare via dal dolore. La ragione prende il mio controllo e di mia iniziativa le blocco le mani portandola con la schiena al muro.

"Lasciami"

"Prima parliamo"

"Se mi lasci parliamo"

Mollo la presa e il suo sguardo da odioso diventa preoccupato e spaventato.

"Di che vuoi parlare"

"Seriamente? Non mi chiami nè mi rispondi ai messaggi e alle chiamate. Mi minacci di chiamare la polizia se non esco di casa tua. E mi chiedi di cosa voglio parlare?"

"Senti, mi sa che la nostra relazione non sia l'unica da tenere in segreto per te"

"Ma che intendi"

"Credi che io sia stupida? Credi che io non sappia che stai con Alba? Vi ho viste baciarvi l'altro giorno. Però siete stupide. L'avete fatto sapendo che io ero di sopra"

"Io e Alba? Abbiamo chiuso da mesi"

"Certo e il bacio allora come me lo spieghi?"

"Non lo so. Alba si è fatta prendere dal momento"

"Senti, se devi dirmi altre cazzate vattene"

"Maggie.."

"Najwa. Abbiamo chiuso. E ora vattene"

A queste parole mi sono sentita morire. Pensavo di aver trovato la mia anima gemella. Evidentemente le persone con cui stare non sono scelte dal destino. Le scegliamo noi. Io avevo scelto lei, ma lei non me.
Io e lei siamo uguali, ma allo stesso tempo diverse. Abbiamo gli stessi pensieri, ma li affrontiamo diversamente. Io li affronto di petto, come va non lo so, ma so sempre che le conseguenze ci sono, che siano benigne o maligne. Lei invece ci pensa prima di fare qualcosa. Forse anche io dovevo pensare prima di baciare per la prima volta Alba. Ci sono state conseguenze, ma fin troppe.

Penso e ripenso a quella frase e ogni volta mi sento sempre peggio.
La bocca è secca e ho bisogno di bere qualcosa per buttare giù tutti i brutti pensieri.
Noto che dal lato del passeggero c'è una delle bottigliette con la vodka che portava sempre Maggie. La afferro e inizio a bere senza fermarmi.
La strada inizia a farsi sempre più sfuocata fin a quando quello che vedo è...nero.

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